sabato 29 giugno 2013

Una chiesa anche per gli ortodossi




POLICORO – I cristiani ortodossi hanno la loro chiesa anche nel centro jonico. Il 2 giugno scorso è stata officiata la Santa Messa dall’arcivescovo Giovanni Mapelli in una villa periferica di uno dei 50 adepti di Policoro e in prospettiva avranno un luogo fisso per le celebrazioni religiose. Lo stesso prelato spiega le motivazioni che lo hanno portato nel centro jonico nei giorni scorsi: “Sta crescendo il numero di fedeli che aderisce alle nostre Comunità in Italia, presenti in varie città. Noi non siamo cattolici romani, cioè dipendenti dalla chiesa di Roma, che fa capo al suo vescovo, il Papa. La chiesa è aperta alle condizioni sociali ed umane e vuole portare il Vangelo di Cristo a tutti, secondo l'antica tradizione apostolica, in un rito chiamato Gallicano che è simile all'Ambrosiano prima del Concilio Vaticano II”. Il responsabile della Comunità di Policoro, che celebra anche ad Amendolara, in provincia di Cosenza, è monsignor Mario Metodio Cirigliano. “La nostra posizione ecumenica –prosegue Mapelli-, nei rapporti con tutte le altre confessioni cristiane  e le altre religioni presenti sul territorio è di grande rispetto ed apertura, senza pregiudizi o preclusioni. Riscontriamo in molti rappresentanti di chiese o di religioni diverse un atteggiamento di accoglienza e di fraternità, mentre in altri, spesso cattolici delle diocesi locali, una certa ostilità o prevenzione dovuta a vari fattori concomitanti, per esempio il timore di "proselitismo" da parte nostra che in realtà non è mai stato da noi praticato per principio e per rispetto delle altre chiese. Speriamo che l'apertura inaugurata da Papa Francesco verso ogni chiesa cristiana e ogni religione ed anche verso ogni uomo o sorella, nostri fratelli e sorelle in Cristo, ci spinga a maggiore carità e amore reciproco, secondo il messaggio di Cristo Gesù”. Mapelli si è detto rattristato per l’accoglienza avuta nel centro jonico: “Appena messo piede nella cittadina lucana, è partito un fuoco di fila dai quattro parroci delle chiese cattoliche romane che ci hanno attaccato con dei volantini affissi sulle porte delle parrocchie, adducendo motivi di "canonicità" della nostra Chiesa madre, cioè di mancanza di comunione con il Papa e con altri patriarcati ortodossi: in verità noi abbiamo risposto nel dettaglio alle obiezioni mosseci, ed oggi il clima è più disteso e più fraterno, nonostante non ci sia ancora il clima di armonia che dovrebbe regnare tra fratelli in Cristo e figli dello stesso Padre”.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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