POLICORO – I cristiani ortodossi
hanno la loro chiesa anche nel centro jonico. Il 2 giugno scorso è stata
officiata la Santa Messa dall’arcivescovo Giovanni Mapelli in una villa
periferica di uno dei 50 adepti di Policoro e in prospettiva avranno un luogo fisso
per le celebrazioni religiose. Lo stesso prelato spiega le motivazioni che lo
hanno portato nel centro jonico nei giorni scorsi: “Sta crescendo il numero di
fedeli che aderisce alle nostre Comunità in Italia, presenti in varie città.
Noi non siamo cattolici romani, cioè dipendenti dalla chiesa di Roma, che fa
capo al suo vescovo, il Papa. La chiesa è aperta alle condizioni sociali ed
umane e vuole portare il Vangelo di Cristo a tutti, secondo l'antica tradizione
apostolica, in un rito chiamato Gallicano che è simile all'Ambrosiano prima del
Concilio Vaticano II”. Il responsabile della Comunità di Policoro, che celebra
anche ad Amendolara, in provincia di Cosenza, è monsignor Mario Metodio
Cirigliano. “La nostra posizione ecumenica –prosegue Mapelli-, nei
rapporti con tutte le altre confessioni cristiane e le altre
religioni presenti sul territorio è di grande rispetto ed apertura, senza
pregiudizi o preclusioni. Riscontriamo in molti rappresentanti di chiese o di religioni
diverse un atteggiamento di accoglienza e di fraternità, mentre in altri,
spesso cattolici delle diocesi locali, una certa ostilità o prevenzione dovuta
a vari fattori concomitanti, per esempio il timore di "proselitismo"
da parte nostra che in realtà non è mai stato da noi praticato per principio e
per rispetto delle altre chiese. Speriamo che l'apertura inaugurata da Papa
Francesco verso ogni chiesa cristiana e ogni religione ed anche verso ogni uomo
o sorella, nostri fratelli e sorelle in Cristo, ci spinga a maggiore carità e
amore reciproco, secondo il messaggio di Cristo Gesù”. Mapelli si è detto
rattristato per l’accoglienza avuta nel centro jonico: “Appena messo piede
nella cittadina lucana, è partito un fuoco di fila dai quattro parroci delle chiese
cattoliche romane che ci hanno attaccato con dei volantini affissi sulle porte
delle parrocchie, adducendo motivi di "canonicità" della nostra
Chiesa madre, cioè di mancanza di comunione con il Papa e con altri patriarcati
ortodossi: in verità noi abbiamo risposto nel dettaglio alle obiezioni mosseci,
ed oggi il clima è più disteso e più fraterno, nonostante non ci sia ancora il
clima di armonia che dovrebbe regnare tra fratelli in Cristo e figli dello
stesso Padre”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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