Papa Francesco
Le scriviamo dalla Basilicata, una terra
antica che sui suoi mari ha visto nascere la Magna Grecia, culla di cultura
della civiltà moderna. Ci rivolgiamo alla Sua persona per chiederLe di aiutarci
a difendere il tesoro di questa terra che appartiene a tutta l’umanità. Stiamo
parlando dell’acqua della Basilicata, messa in serio pericolo dalle
trivellazioni petrolifere, oggetto di business privati che non risolveranno
nemmeno il problema dell’energia, il petrolio lucano soddisfa appena il 6% del
fabbisogno nazionale ed è a termine.
Società private estraggono poco petrolio e di
bassa qualità solo perché le leggi nazionali ne favoriscono le estrazioni in
termini di vantaggi economici (royalites più basse del mondo e franchigie
sull’estratto) e regole ambientali inesistenti (si trivella ovunque, vicino a
fiumi, laghi, centri abitati e persino ospedali). I bacini idrici, le sorgenti
dei fiumi lucani dissetano invece due regioni, la Basilicata e la Puglia per
circa tre milioni di abitanti, un’agricoltura fiorente e un’industria che senza
acqua non potrebbe esistere in nessun luogo della terra.
Dopo la terra e le poche sorgenti
rimaste, le società petrolifere con i piani del governo italiano, delle
multinazionali del petrolio e anche di piccole società a responsabilità
limitata vogliono trivellare il mar Jonio, immenso dono di Dio, dove la storia
ha lasciato il segno in un immenso patrimonio archeologico unico al mondo come
quello di Roma e dove la matematica, la filosofia, , la geometria trovò i loro
padri in Pitagora, Platone, Euclide.
La nostra acqua e il nostro mare possono
continuare a dare ricchezza alle nostre popolazioni cosi com’è stato da
generazioni. Trivellando ulteriormente altra terra e i luoghi dove si
ricaricano le sorgenti dei principali fiumi lucani per estrarre petrolio si
distruggeranno definitivamente le nostre sorgenti e il futuro di tante
generazioni sarà segnato per sempre. L’inquinamento delle acque in particolare
quelle del lago del Pertusillo è già ben evidente, nei sedimenti del lago si
trovano idrocarburi e metalli pesanti, sostanze chimiche che Lei conosce bene e
che non fanno bene alla vita.
I poveri continueranno a rimanere poveri
essendo privati dei beni del creato distrutti definitivamente da un business
dal tempo limitato e da profitti che inquinano i cuori e le menti. Le
politiche legate al petrolio hanno fatto diventare con le estrazioni petrolifere
una regione ricca di frutti della terra e di una natura incontaminata nella
regione più povera d’Italia (dati Istat 2011.)
Le chiediamo di difendere l’acqua e il mare
quale materia viva che Nostro Signore ha creato per dare vita e
sostentamento alle creature della terra e ai figli della Basilicata. Quale
tesoro che i popoli devono custodire per dispensarne a tutti quale patrimonio
dell’umanità.
Il parroco di Policoro Antonio Mauri si è già
schierato con la comunità per la difesa del bene acqua dalle trivellazioni.
Per questo motivo, Le inviamo in dono per
mano del sindaco della comunità di Policoro Rocco Leone, l’acqua di una delle
700 sorgenti del fiume Agri, uno dei cinque fiumi più importanti della
Basilicata, che nasce nell’Appennino lucano, alimenta il lago idropotabile del
Pertusillo , percorre tutta la regione e sfocia nel Mar Jonio proprio a
Policoro. Un fiume, dove insistono purtroppo ulteriori trivellazioni
petrolifere in prossimità di sorgenti e bacini di ricarica .Vogliamo continuare
a essere custodi della creazione e del disegno di Dio iscritto nella natura, ma
per farlo dobbiamo tutelare il bene primario per eccellenza e la
materia viva su cui è fondato, qual’ è l’acqua.
Le chiediamo una Sua preghiera e un Suo
impegno a fianco del nostro parroco e al popolo della Basilicata per difendere
l’acqua (bene comune) per la crescita e la sopravvivenza dei lucani e dei
pugliesi, a cui Dio ha tanto donato. La invitiamo a venire nella nostra
splendida terra di Basilicata.
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