venerdì 31 dicembre 2010
Approvata ultima variazione di bilancio 2010
POLICORO - La maggioranza di centro destra che amministra il Comune di Policoro nell’ultima seduta del 2010, esattamente nella mattinata del 30 dicembre, nella sala consiliare ha approvato uno dei punti all’ordine del giorno (Odg) relativo alla ratifica di variazioni di bilancio 2010. Il consigliere delegato alle strategie finanziarie, Antonio Galante (Città Nuova), ha spiegato che: “trattasi di spese relative al randagismo, di rappresentanza, indennità di missione, servizio di Polizia locale, assistenza ai disabili e pubblica illuminazione. Tali spese sono coperte da crediti Iva vantati dall’Ente e dagli oneri rivenienti dalla legge Bucalossi sulle urbanizzazioni incamerate dal Comune”. La minoranza ha votato contro. In particolare il consigliere Franco Labriola (Pd) ha fatto osservare come i costi del randagismo siano elevati a fronte dell’apertura di un canile municipale, e di come il Comune non abbia adempiuto al pagamento di 40 mila euro al Comune capofila di Rotondella sull’assistenza domiciliare agli anziani. Inoltre ha sostenuto come il progetto Led per il risparmio energetico si sia arenato e ha invitato l’Amministrazione comunale ad utilizzare i fondi Poin, tramite la Sel (Società energetica lucana), per recuperare risorse dall’energia alternativa. Antonio Di Sanza, invece, ha posto la questione politica affermando come la Giunta municipale non sia ancora completa dopo il ritiro delle deleghe del 25 novembre scorso, e in assenza di chiarezza politica all’interno della maggioranza l’attività amministrativa è incompiuta. Poi ha preso la parola Fabiano Montesano, anch’egli del Pd, il quale ha motivato il suo no con la mancanza di programmazione, vedi Piano d’Ambito e Regolamento urbanistico, e di spese inutili e giornaliere con questa variazione, soffermandosi poi sulla trascuratezza della zona Lido. Il sindaco, Nicola Lopatriello, dal canto suo ha parlato di maggioranza compatta nelle decisioni da prendere e di come la Giunta municipale si convochi regolarmente avendo attribuito quattro delle sette deleghe il 2 dicembre scorso; preannunciando poi che la squadra di Governo cittadina sarà completata entro la prima decade di gennaio. Relativamente all’Odg, ha poi detto che rientra nel più organico assestamento di bilancio approvato a fine novembre, mentre sul risparmio energetico anche l’Anci ha stretto accordi con imprese del settore per rifasare gratuitamente le cabine elettriche, chiudendo l’intervento sui 40 mila euro che saranno pagati nel 2011. Tra gli interventi a favore dell’Odg si registra anche quello del consigliere del Pdl Domenico Bianco. Il consigliere Pasquale Suriano (Dc) ha preannunciato che dopo le festività di fine anno ci sarà un Consiglio comunale ad hoc sul problema del possibile ridimensionamento dell’ospedale di Policoro; mentre Otello Marsano ha annunciato il suo passaggio del Pdl alla Dc, altro partito di maggioranza.
Al lucano Antonio Mandolfo il “Premio Bontà 2011”
POLICORO – Un recente censimento ha rilevato che sono oltre un milione i lucani fuori i confini regionali. Molti di essi si sono distinti in vari ambiti della società civile: imprenditoria, istituzioni, sport. A questo elenco però mancava il grande cuore della solidarietà. Ed è quello che ci ha messo Antonio Mandolfo nella sua attività di volontariato in Veneto, sua regione di adozione e fredda nell’ accogliere i meridionali. Ma il lucano Mandolfo è riuscito a vincere tutti i pregiudizi ricevendo il 18 dicembre scorso l’ambito: “Premio internazionale della bontà”, tra tutti coloro che si sono distinti nel campo sociale e della generosità. Nella sua giovane vita (è nato nel 1970) si è sempre dedicato ai più sfortunati tanto da svolgere attualmente il ruolo di presidente del “Piccolo Coro” di Santa Cecilia di Adria (Rovigo), un’orchestra di voci bianche formato attualmente da 47 bambini, le cui attività hanno subito un’accelerazione sotto la sua direzione diventando il punto di riferimento nel campo umanitario. “Ho sempre creduto –osserva- in questo settore e mi sono impegnato in prima persona cercando di raggiungere a tutti i costi obiettivi e sfide sempre più difficili”. Durante la “Giornata del cuore” del 18 dicembre a Roma, nella chiesa di Sant’Ignazio, il suo senso civico ha toccato la sensibilità degli organizzatori e attraverso la sua partecipazione a questo evento di portata internazionale, dedicato a tutte le vittime delle stragi in Italia, gli è stata consegnata la targa ricordo in qualità di rappresentante del “Piccolo Coro”. Tante le personalità di spicco del mondo civile, militare e religioso presenti nella Capitale, con la collaborazione della Presidenza della Repubblica, tra cui: i cardinali Angelo Comastri e Francesco Marchisano, la scrittrice Agnese Moro, figlia del compianto Aldo Moro, alti ufficiali della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato e l’ambasciatore Albert Edward Ismail Yelda, capo del protocollo del ministero degli Affari Esteri del governo iracheno, già vincitore del Premio della Bontà 2009. Grande emozione ha suscitato l’intervento di Vincent Tummino e Lee Ielpi (due vigili del Fuoco di New York che furono chiamati ad operare nei minuti immediatamente successivi l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, ora rispettivamente Presidente di International Columbia Association e Associazione delle Famiglie dell’11 Settembre), nonché i due vincitori del premio 2010, ossia Suor Elvira Petrozzi, fondatrice della “Comunità Cenacolo”, che grazie alla sua tenacia è riuscita a creare 57 case accoglienza in tutto il mondo per il recupero dei tossicodipendenti e bambini abbandonati e il Dott. Eugenio Mercuri, medico ricercatore, che con la sua abnegazione e con l’aiuto del suo staff continua la ricerca per salvare i bambini malati di “spina bifida. “E’ stato sicuramente un onore per me partecipare ed ottenere un riconoscimento così importante dinnanzi a personalità di questo calibro” continua Antonio Mandolfo, “ed è stato umanamente gratificante vedere quanto la nostra partecipazione sia stata apprezzata soprattutto perché il nostro lavoro è finalizzato ad opere di volontariato. Sono orgoglioso di rappresentare la mia amata terra che mi ha insegnato ad essere umile e nello stesso tempo testardo nel raggiungimento di obiettivi a favore dei più bisognosi”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
giovedì 30 dicembre 2010
Il tempestivo intervento del 118 salvo un uomo di Policoro
Il Cam (Comitato agricolo del Metapontino) ringrazia il servizio del 118 dell’ospedale civile “Giovanni Paolo II” e il personale medico per la tempesitività con la quale nei giorni scorsi sono intervenuti in soccorso di un loro componente, G.B.. L’assessore all’Agricoltura del Comune di Policoro, tra i primi sostenitori del Cam, Saverio Carbone, spiega: “In serata si è sentito male nella sua abitazione in una zona periferica della città. La prima cosa che i familiari hanno fatto, mantenendo il sangue freddo, è stato quello di chiamare il 118. La cui centrale operativa ha smistato poi la chiamata al nosocomio cittadino di Policoro più vicino, logicamente, all’abitazione di G.B.. In otto minuti l’autolettiga è arrivata sul posto intervenendo subito con il personale infermieristico praticando le prime cure del caso. Poi in un secondo momento il paziente è stato trasportato in ospedale per gli accertamenti e dimesso fortunatamente il giorno successivo. Ora sta meglio ed è ritornato alla sua vita normale. E’ corretto che quando le cose funzionano e procedono per il verso giusto si tessano le lodi di un servizio, quello sanitario in questo caso, mai come in questi ultimi tempi nell’occhio del ciclone per i tagli pubblici. Infatti nella vicina Tinchi da mesi è nato un comitato di protesta per il ridimensionamento del locale ospedale, ma anche a Policoro soffiano i venti di protesta. E nei mesi scorsi non sono mancate le polemiche anche nei confronti della soppressione dell’ambulanza del 118 medicalizzata spostata proprio da Policoro a Tinchi. Noi come Cam abbiamo toccato con mano, dopo questa vicenda, come una sanità di qualità ci possa essere esaltando le professionalità e i territori più dinamici della Lucania ottimizzando le risorse e tagliando là dove ci sono gli sprechi, senza penalizzare, magari usando l’arma impropria della politica del campanile, quei servizi che hanno dimostrato di essere efficienti ed efficaci”.
Strade dissestate in città. Lopatriello: “La colpa è di Acquedotto lucano”
Il braccio di ferro tra Amministrazione comunale e Acquedotto lucano (Al) continua. Il primo cittadino di Policoro, Nicola Lopatriello, ritorna così su una polemica iniziata un anno fa sul dissesto stradale della rete viaria cittadina: “Ho scritto –osserva- e chiamato più volte ad Acquedotto lucano per sollecitare alcuni interventi di manutenzione ordinaria su importanti arterie stradali, ad oggi come gruviere. Infatti le imprese appaltatrici di Al dopo aver provveduto a scavare le strade per i lavori di loro competenza e di manutenzione delle condutture di acqua, non provvedono sistematicamente ai rattoppi e al ripristino della normalità nella circolazione stradale di veicoli a motore. Così ci troviamo ad avere strade piene di buche, e su alcune di esse siamo stati costretti ad installare segnali stradali provvisori per avvertire gli automobilisti della presenza di lavori iniziati e mai portati a termine. A questo punto dato che non ho avuto nessuna risposta da Al, che lo ricordo è un Ente il cui capitale sociale è in mano ai Comuni, tra cui anche quello di Policoro, e dunque inadempiente nei confronti di un azionista, non potendo più tollerare un disagio del genere, a maggior ragione sotto le festività natalizie e di fine anno, nella mattinata di mercoledì 22 ci siamo sostituiti noi stessi all’Ente subregionale e con una nostra squadra di operai abbiamo provveduto a riparare per il momento alcune strade, tipo quella di via Bologna. Ovviamente a fine lavori complessivi invieremo la nota spese ad Al, che ci dovrà rifondere tutti i costi sostenuti che non possono gravare sul bilancio comunale poiché non ci competono direttamente. In caso contrario citeremo l’Ente in giudizio e stiamo pensando di farlo per i danni certi degli anni passati. Visto che il dialogo istituzionale e le buone maniere non sono state sufficienti, mi sembrava doveroso passare alla fase due mettendo in campo le ragioni del territorio e di un’intera comunità che chiede di poter vivere in una città con una normale qualità della vita. Ed è quello che noi stiamo fornendo, almeno per le nostre competenze. Dei disastri altrui non rispondiamo in prima persona, ma faremo valere le nostre ragioni nelle sedi competenti”.
mercoledì 29 dicembre 2010
Sedici artisti alla “Festa della solidarietà” di Telethon
POLICORO – “Telethon è con te”. Il successo della maratona televisiva delle scorse settimane (17-18-19 dicembre) ha fatto da traino a tutti gli altri appuntamenti che si sono succeduti e si succedono su tutto il territorio nazionale. Così lunedì 27 dicembre all’interno del PalaErcole Cosimo Cellammare, coordinatore provinciale, ha organizzato su quella stessa scia la: “Festa della solidarietà”. Una raccolta fondi da destinare alla ricerca contro le malattie genetiche, la mission di Telethon. Sul palco appositamente allestito dall’organizzazione, tra cui anche molte associazioni locali, si sono esibiti artisti di vario tipo: cantanti, cabarettisti. Dalle 21:00 alle 24:00 hanno tenuto compagnia alla platea presente nell’impianto sportivo di via Salvo D’Acquisto, che ha toccato il picco massimo delle 400-500 presenze: “Sostenere Telethon –osserva Cellammare- significa finanziare la migliore ricerca per la cura delle malattie genetiche, e in questo il messaggio è stato chiaro nella manifestazione di lunedì e rafforza la nostra convinzione di essere sulla giusta strada. Oltre ai cittadini che hanno raccolto il nostro invito di non lasciare solo chi nella vita è stato più sfortunato, lo stesso appello è stato fatto proprio dagli ospiti presenti che non ci hanno pensato su due volte ad essere i testimonial, con il loro volto e il loro nome, di un evento che non ha lasciato indifferente nessuno. Infatti anche chi non è venuto materialmente, ci è stato vicino spronandoci a non dimenticare mai lo straordinario valore rappresentato dalla solidarietà, sul quale si poggiano i principi fondamentali della nostra Costituzione a partire dall’articolo 2. Tutti sono stati preziosi alla causa e io li definirei ambasciatori dei sogni e dei sorrisi di tanti bambini che aspettano un regalo speciale: la cura. Ecco durante la serata policorese abbiamo voluto regalare un sorriso a chi ne ha veramente bisogno. Di seguito ringrazio i personaggi dello spettacolo e l’Amministrazione comunale di Policoro che ha patrocinato la raccolta fondi”.
Gabriele Tucci Manuel Di Cera Luca Vanini Vito Briamonte Maria Grazia Zingariello M.tro Gaetano Stigliano M.tro Francesco Muscolino M.tro Laura Conforte M.tro Davide Montanaro Giuseppe Santorsola Martina Ferrara Jennifer Iacovino Giuseppe Roseti Rossana Grilli Marika Lermani Erminio Truncellito
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Il body building: uno stile di vita. Pierluigi Borgia e Giusy Raffone a Policoro
Pierluigi Borgia, presidente nazionale del N.B.B.U.I., che raccoglie i body builder italiani è stato ospite in una esibizione presso la nuova palestra di via Monterosa di S. Lucarelli, nella serata di giovedì 23 dicembre. Alla conclusione della quale si è concesso alla folla presente: “Il culturismo è uno stile di vita che và oltre lo sport, ed è più dello sport. Questa disciplina non è legata solo all’emozione di un gol e di un canestro come nel calcio o basket, ma è costanza negli allenamenti, spirito di sacrificio nell’osservare durante la vita quotidiana certe regole. La prima è dormire almeno 8 ore al giorno e possibilmente andare a letto presto la sera, poi fare attenzione all’alimentazione e mixarla possibilmente: a quella mediterranea, che è buona di per sé e alla quale noi italiani siamo abituati, bisogna aggiungere anche quella proteica con uova, carne e pesce in particolar modo. Infatti il muscolo ha bisogno di proteine per poter essere tonico. Io insegno educazione fisica e svolgo questa attività da anni. Se mi fossi fermato anche per un po’ di tempo avrei dovuto riprendere daccapo gli allenamenti e intensificarli ancora di più per avere una corretta forma. Noi body builder non siamo spettacolari e forse questo ci penalizza un po’ nel panorama degli sport non godendo dell’attenzione dei grandi media, però posso garantire che in Italia sono in milioni a recarsi in palestra e negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni. Alcuni usano il termine più dolce del fitness, ma in pratica è body building”. Insieme a lui Giusy Raffone, napoletana, anch’essa con un corpo statuario: “Nella mia vita –racconta- ci sono state persone, uomini e donne, che in alcuni casi mi hanno guardata attoniti esclamando (la perfezione esiste!) e altri che invece vedendo una donna con un fisico del genere non hanno condiviso la mia scelta di aprire una palestra a Napoli per donne builder dicendomi pressappoco così: perché hai rovinato così il tuo corpo!. Io credo che la femminilità di una donna non si perda svolgendo questo tipo di attività, in quanto la femminilità è un dono innato e si può manifestare in tanti modi. Io sono contenta del tipo di vita che svolgo, ci credo tanto è vero che ho partecipato nel 2010 a molti tornei del Grande Slam del circuito ottenendo ben 9 vittorie”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
martedì 28 dicembre 2010
I giovani del Pd chiedono l’anagrafe degli eletti anche a Policoro
I giovani democratici del Pd chiedono che venga applicata anche nel centro jonico l’anagrafe pubblica degli eletti. Sulla scorta della nuova legge approvata nelle scorse settimane alla Regione Basilicata, a cascata anche tutti gli altri Enti locali si dovrebbero uniformare e allineare a questo nuovo strumento di trasparenza sfruttando le tecnologie moderne: “per iniziare –spiegano- un cammino nel segno di un rapporto cristallino tra eletto ed elettore che ci deve essere in tutte le assemblee anche in quella di Policoro. E’ questa la proposta di noi giovani democratici che ha lo scopo di valorizzare la partecipazione e il controllo, da parte dei cittadini, sull’attività amministrativa comunale. Si tratta semplicemente di mettere in rete, a disposizione dei cittadini-elettori, l’operato del sindaco, della giunta e dei consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Sarebbe un modo trasparente per garantire al singolo cittadino l’accesso alla documentazione necessaria per verificare le scelte degli eletti e assicurare un voto consapevole. Parallelamente il Comune dovrebbe tra l’altro inserire sul web il bilancio interno, le presenze e il comportamento di voto degli eletti, gli atti presentati in tutte le articolazioni, il loro iter e la conclusione. A sua volta, ciascun eletto dovrebbe pubblicare anche la dichiarazione dei finanziamenti ricevuti, dei doni e dei benefici, il registro completo delle spese (sue e del suo staff), il quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dal Consiglio Comunale. In Regione la legge è stata votata all’unanimità, e pensiamo che questa nostra proposta può essere tranquillamente fatta propria dal Consiglio comunale policorese e da tutti i Municipi in cui non c’è, i quali grazie alla rivoluzione digitale e Internet permette di recuperare il rapporto diretto tra elettori ed eletti, seguendo il principio che il controllo è l’essenza stessa della democrazia”. Nei giorni scorsi la neo segretaria cittadina del Pd, Beatrice Di Brizio, si è espressa a favore sostenendo che tale proposta sarà portata nella massima assise comunale.
Policoro. Per la Giunta (intera) si dovrà aspettare il nuovo anno..salvo sorprese
Anno nuovo Giunta nuova. A Policoro il 2010 si concluderà con una giunta a
quattro, gli unici assessori nominati dal sindaco Nicola Lopatriello(pdl), dopo
l'azzeramento del 25 novembre scorso, sono Cosimo Ierone, l'ingegner Di Cosola,
Rocco Leone e Saverio Carbone. Una squadra più piccola, mancano ancora tre nomi
e le indiscrezioni si susseguono. Proprio al primo cittadino abbiamo chiesto
dell'esistenza di trattative con l'Api,l'Alleanza per l'Italia fondata dall'ex
sindaco di Roma, Francesco Rutelli. “ E' la democrazia Cristiana che sta
trattando con l'Api non certo io”, ha risposto il sindaco. Ma non c'è stato
nessun incontro? “ Ufficiale no, è chiaro che se incontrassi Nigro (consigliere
Api, ndr) per strada mi fermerei a parlare ma ciò non significherebbe trattare
per un assessorato!”, ha aggiunto Lopatriello. Nel frattempo, da indiscrezioni,
abbiamo appreso che dopo Natale, esattamente il 28 dicembre, il sindaco
incontrerà i gruppi di maggioranza ma non solo. Sulla possibilità che ci
possano essere assessori esterni il sindaco ha detto: “ E' un fatto marginale
questo, a me interessa avere una squadra capace di lavorare per Policoro. Non
ha importanza che si tratti di persone interne o esterne”. Dunque né conferma,
né smentisce il primo cittadino. L'ultima frecciatina l'ha lanciata al PdL. “
Sono un uomo del PdL ma vorrei che quel partito avesse più rispetto per la
Città che amministro”, ha concluso Lopatriello.
fonte
La Nuova del Sud
Gianluca Pizzolla
quattro, gli unici assessori nominati dal sindaco Nicola Lopatriello(pdl), dopo
l'azzeramento del 25 novembre scorso, sono Cosimo Ierone, l'ingegner Di Cosola,
Rocco Leone e Saverio Carbone. Una squadra più piccola, mancano ancora tre nomi
e le indiscrezioni si susseguono. Proprio al primo cittadino abbiamo chiesto
dell'esistenza di trattative con l'Api,l'Alleanza per l'Italia fondata dall'ex
sindaco di Roma, Francesco Rutelli. “ E' la democrazia Cristiana che sta
trattando con l'Api non certo io”, ha risposto il sindaco. Ma non c'è stato
nessun incontro? “ Ufficiale no, è chiaro che se incontrassi Nigro (consigliere
Api, ndr) per strada mi fermerei a parlare ma ciò non significherebbe trattare
per un assessorato!”, ha aggiunto Lopatriello. Nel frattempo, da indiscrezioni,
abbiamo appreso che dopo Natale, esattamente il 28 dicembre, il sindaco
incontrerà i gruppi di maggioranza ma non solo. Sulla possibilità che ci
possano essere assessori esterni il sindaco ha detto: “ E' un fatto marginale
questo, a me interessa avere una squadra capace di lavorare per Policoro. Non
ha importanza che si tratti di persone interne o esterne”. Dunque né conferma,
né smentisce il primo cittadino. L'ultima frecciatina l'ha lanciata al PdL. “
Sono un uomo del PdL ma vorrei che quel partito avesse più rispetto per la
Città che amministro”, ha concluso Lopatriello.
fonte
La Nuova del Sud
Gianluca Pizzolla
lunedì 27 dicembre 2010
La favola che diventa realtà: “Babbo ha un pacco per te”.
POLICORO – “Babbo ha un pacco per te!”. Come regalare un sorriso ad una persona cara o semplicemente ad un bambino in difficoltà. E la classica esclamazione sentita durante l’anno in almeno tre circostanze: Natale, Pasqua e il giorno del compleanno. Così una società del centro jonico l’ha trasformata in slogan, e alla vigilia del Santo Natale ha provveduto a distribuire doni ai figli dei propri clienti. I quali anziché indossare il tradizionale abito rosso natalizio con la barba lunga e bianca riconoscibili dai propri figli e parenti, hanno preferito “commissionare” il regalo ad Anglona Targiani, la titolare della società, che puntualmente li ha girati ad un Babbo Natale che nell’immaginario collettivo dei bambini era molto simile a quello delle favole e delle Tv: curato nei minimi particolari compreso il mezzo di trasposto completamente addobbato a tema e guidato dal personaggio con musiche natalizie. Prima di arrivare dal bambino i genitori sono stati contattati dalla macchina di supporto e dato il contributo organizzativo alla festa nello spegnimento della luce. Infatti Babbo Natale il 24 dicembre è entrato in casa accompagnato dalla musica e con una lanterna in mano, consegnato il regalo al bambino con le dovute raccomandazioni del caso di fare il bravo. A qualche fanciullo birichino, su segnalazione preventiva dei genitori, gli è stato fatto un rimprovero mirato ma sempre bonario prima della consegna del dono. L’ideatrice di questo modo singolare di allietare il Natale ai propri clienti e cittadini tutti si ritiene soddisfatta del modo in cui i bambini hanno accolto, proprio come in un cartone animato, il dono consegnatogli da Babbo Natale, con gli stessi genitori che hanno contribuito ad allestire una scenografia degna di una favola. Reale.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
Policoro: nuovo polo culturale
Nel 1969 il Comune di Policoro di dotò della biblioteca comunale. A distanza di 41 anni, nella serata di mercoledì 22 dicembre, nel centro jonico è nato il Polo della cultura: postazioni internet (16), anche per gli ipovedenti, 12500 volumi da ricatalogare consultabili on line grazie al servizio bibliotecario nazionale, divisi per settori, tra cui anche quello sulla Lucania; ampia sala convegni e spazi per la cultura nel senso lato, compresa la musica. Tutto questo grazie ad un finanziamento del 2006 riveniente da un accordo quadro tra Regione Basilicata e Ministero dei Beni culturali. All’inaugurazione, la direttrice della biblioteca, Angela Delia, ha ricordato la figura del giovane Massimo Rinaldi, a cui è intitolata, tra i più assidui frequentatori degli uffici di piazza Eraclea: “Oggi –sostiene- la biblioteca parla, grazie anche alle tante donazioni di libri che ci sono state fatte. Dopo un anno e mezzo ritorniamo nel nostro ambiente naturale più ampio e confortevole grazie ai lavori di ristrutturazione e ammodernamento. Qui si potrà non solo leggere, ma anche vedere film, fare ricerche utilizzando internet e tante altre attività legate al mondo della cultura”. Dopo il suo intervento la mamma di Massimo Rinaldi ha donato una statuetta con il simbolo della natività. Il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, ha invece affermato come: “da oggi i luoghi di socializzazione, aggregazione si ampliano ancora di più, con la possibilità di maggiore integrazione tra cittadini di varia nazionalità presenti a Policoro; oltre che approfondire fatti e personaggi locali o che hanno fatto la storia. Grazie alla sua multimedialità oggi Policoro ha una biblioteca paragonabile a quella delle università per spazi, comfort e servizi offerti”; preannunciando poi una novità: “C’è una stanza aggiuntiva dove dislocheremo il Municipio, presente proprio in questa sede fino alla metà degli anni ’80. Una volta a settimana mi impegno a venire qui per incontrare i cittadini”. Poi è stata la volta del consigliere provinciale nonché ex sindaco della città jonica, colui che ha intercettato il finanziamento, Serafino Di Sanza, intervenire: “Oggi rimettiamo in gioco il centro storico della città, facendolo rivivere. Ma è solo il primo passo. Dobbiamo investire in cultura per la crescita di questa città, coinvolgendo le scuole in iniziative volte a far avvicinare gli studenti alle istituzioni e alla politica. E per rimanere in tema proprio in queste ore in Provincia abbiamo approvato nell’apposita commissione il progetto di portare il teatro nelle scuole superiori per bloccare il degrado culturale che c’è. Credo che la biblioteca debba essere il centro di una rete di servizi rivolti soprattutto ai giovani; ma tutta piazza Eraclea deve ritornare ad essere il luogo di confronto che è stata fino agli ani ‘90”. Infine l’assessore alla Pubblica istruzione, Rocco Leone, si è detto entusiasta di questo nuovo servizio per i ragazzi: “ai quali si aggiunge un progetto di studio contro il disagio infantile e presto apriremo anche un centro per combattere la dislessia e i disturbi della lettoscrittura”. Un saluto è stato portato dall’architetto Umberto Giammetta, progettista dei lavori, e alcuni soci dell’associazione presidio del libro hanno letto poesie. Juliana, mezzo soprano, e Federica al pianoforte si sono cimentate con un concerto. Don Carlo Ferrarotti ha invece benedetto i nuovi locali.
domenica 26 dicembre 2010
Nel distretto sanitario di via Brennero manca il riscaldamento. A denunciarlo è il consigliere Suriano
POLICORO - Nel distretto sanitario di via Brennero manca il riscaldamento. A lanciare l’allarme è il consigliere comunale e neo segretario cittadino della Dc, Pasquale Suriano, medico di professione: “Si continua nei disagi. Nei giorni scorsi in cui la colonnina di mercurio si è avvicinata allo zero, i termosifoni erano spenti e lo sono stati per tutte le ore della notte, dodici circa. Così i medici di guardia hanno dovuto battere i denti e insieme a loro anche gli utenti che si sono recati lì per la visita. Anzi intorno all’una di una gelida nottata anziché visitare il paziente nell’ambulatorio per evitare di fargli prendere una bronchite, e dunque accentuare ancora di più il suo malanno, dietro mio consiglio mi sono recato, dopo la telefonata, a casa del paziente dove si stava molto meglio per effettuare la prestazione sanitaria richiestami. Da quello che mi risulta la vecchia caldaia è stata sostituita con un’altra che sarebbe insufficiente per i metri quadri da dover riscaldare. Per una caldaia più grande ed efficace ci vorrebbe il progetto di un ingegnere e il collaudo dei Vigili del fuoco, però in attesa del trasferimento in altra sede si tira a campare con una caldaia insufficiente! Il problema sussiste anche di giorno, ma le temperature meno rigide mitigano l’ambiente interno. Di notte però quando fa freddo è impossibile lavorare. Subito dopo l’alba poi iniziano ad arrivare i pazienti in attesa di visita ambulatoriale specialistica, dopo la prenotazione avvenuta qualche settimana se non addirittura qualche mese prima. Il medico/specialista arriva alle 08:00 e la fila è già abbastanza lunga, nonostante il terminale dei computer abbia segnalato il giorno e l’ora precisa nella quale tocca all’utente presentarsi ed entrare in ambulatorio. Sempre durante i giorni più freddi, finora, intorno alle 06.20 una signora attempata di Rotondella mi ha quasi implorato affinché la facessi entrare, prima di essere sottoposta a visita specialistica. Aveva una tosse insistente da almeno tre mesi e da giugno in attesa della visita cardiologia e varie altre analisi. E purtroppo non è un caso isolato…La politica dei tagli si fa sentire, ma non si ottimizzano risorse umane e la prestazione di servizi lascia quasi sempre a desiderare”.
Lopatriello: “Completeremo il programma elettorale”
Nel tradizionale appuntamento di fine anno, l’Amministrazione comunale di Policoro ha incontrato la cittadinanza martedì sera 21 dicembre nel Palazzo di città. Il primo cittadino, Nicola Lopatriello, ha fatto il punto della situazione amministrativa: “Non sono tempi facili per nessuno –afferma-. Ci sono tagli dappertutto e ci sono Comuni che fanno fatica a pagare anche le spese correnti. Noi fortunatamente siamo una città con in conti in ordine. Anzi vantiamo crediti per 3 milioni di euro, anche se ci sono cause pregresse degli anni ’80 che pendono come un macigno sulle casse comunali; quando la sentenza diventa definitiva e il Comune è soccombente bisogna pagare. Comunque nel panorama lucano e non siamo un Comune in crescita e capace di far fronte da soli alle emergenze che ci capitano nel nostro cammino amministrativo. In questi anni con la maggioranza eletta dai cittadini, e che nelle prossime settimane sarà completata con l’assegnazione delle altre deleghe (dopo l’azzeramento della Giunta il 25 novembre ndr), ci siamo impegnati sul fronte degli investimenti: Marinagri su tutti. Stiamo come comunità pagando lo scotto di due anni di sequestro cautelativo. Ma appena la cittadella sull’acqua entrerà a pieno regime il turismo della fascia jonica spiccherà il volo. Sul fronte dell’agricoltura, altro settore trainante dell’economia regionale, la Pfanner (noto marchio di succhi di frutta ndr) ha già messo radici solide in città in via Puglia e contiamo di incrementare così l’occupazione agricola. Inoltre abbiamo appaltato i lavori del Contratto di quartiere II, asfaltato le strade di campagna, raddoppiato viale Salerno e operato lavori nella zona Artigianale della città. Dunque anche sul fronte dei lavori pubblici ed edilizia abbiamo sbloccato delle opere viarie e infrastrutturali importanti per la nostra città in attesa dell’approvazione del Piano d’ambito e Regolamento urbanistico, strumenti urbanistici sui quali stiamo concentrando le nostre attenzioni insieme alle istanze dei cittadini”. Sul fronte invece delle politiche attive del lavoro, Lopatriello ha ancora una volta invitato i residenti ad utilizzare: “Le politiche del Welfare comunali da noi messe in campo con l’apposito bando, tutt’ora in vigore, che consente ad un’impresa di assumere un disoccupato con il pagamento degli interessi bancari sul credito elargito dalla banca convenzionata a carico del Municipio fino a 30 mila euro; stesso discorso poi vale per chi invece è inoccupato, con il pagamento degli interessi fino a 40 mila euro di prestito”. Infine si è soffermato anche sulla raccolta differenziata: “partirà subito nel 2011 in quanto gli uffici mi riferiscono che la commissione ha vagliato le offerte delle imprese per la raccolta dei rifiuti solidi urbani (Rsu), completando l’iter per l’aggiudicazione del servizio. Sono convinto che porteremo a termine il programma elettorale entro la fine della legislatura (2013). E in questi due anni e mezzo cercheremo di difendere il territorio da ogni tentativo di spoliazione di servizi esenziali per i cittadini, a partire dalla difesa dell’ospedale”.
sabato 25 dicembre 2010
Saldi, consigli per gli acquisti dall’Adiconsum
L'Adiconsdum di Policoro, in vista dei saldi di fine stagione, vuole dare consigli utili ai consumatori. «Sappiamo -sostiene una nota- che in pochi resistono ai saldi. Chi è risparmiatore di natura, attende apposta questo periodo per comprare capi o accessori a prezzi convenienti. Chi dello
shopping ne fa una sorta di sport, aumenterà le borse con cui torna a casa dopo un giro in centro. Bisogna prestare molta attenzione alle reali opportunità di risparmio; fare una valutazione del rapporto qualità prezzo e ricordare sempre che la riduzione dei prezzi non comporta una diminuzione di diritti di chi compra. Ecco perché ci sono alcuni basilari consigli che è meglio seguire se non si vuole rimanere delusi, o peggio fregati. Vediamoli insieme: se avete intenzione di acquistare qualche capo che vi piace, vi consigliamo fin da ora, se non l'avete già fatto, di tenerlo d'occhio. Controllate il prezzo reale e tornate, quindi, in seguito a vedere quale sconto è stato applicato. Sappiamo bene che,purtroppo, c'è qualche negoziante “furbo”, che fa lo sconto su un prezzo gonfiato. Lo sconto deve essere espresso in percentuale e sul cartellino deve essere indicato anche il prezzo normale di vendita. Avete diritto di provare i capi d'abbigliamento per verificarne che la taglia sia giusta e il modello vi stia bene. Diffidate di chi pretende che acquistiate qualcosa
senza la sicurezza che vi vada bene. Conservate sempre lo scontrino; i negozianti sono tenuti a cambiare la merce difettosa entro 2 anni. Se, però, volete cambiare un capo che non è difettoso, ma per altri motivi (un regalo non gradito, una taglia sbagliata, ecc) i negozianti non sono obbligati a farlo; sarà vostro compito, quindi, informarvi sull'eventuale possibilità di farlo. Gli esercizi commerciali che accettano bancomat o carte di credito sono tenuti a farlo anche nel periodo di saldi. Alzate le antenne se vedete sconti oltre il 50%, sono eccessivi e solitamente vengono applicati a merce di collezioni
passate o fondi di magazzino. In tal caso, il venditore ha l'obbligo di specificarlo». Infine, l'Adiconsum ricorda che spesso, esposti a fianco alla merce in saldo ci sono già le nuove collezioni, a prezzo pieno. Ecco perché l'associazione, rammenta di fare attenzione ai cartelli che lo specificano,
perché questi a volte sono troppo nascosti o piccoli e ci si può facilmente sbagliare.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
shopping ne fa una sorta di sport, aumenterà le borse con cui torna a casa dopo un giro in centro. Bisogna prestare molta attenzione alle reali opportunità di risparmio; fare una valutazione del rapporto qualità prezzo e ricordare sempre che la riduzione dei prezzi non comporta una diminuzione di diritti di chi compra. Ecco perché ci sono alcuni basilari consigli che è meglio seguire se non si vuole rimanere delusi, o peggio fregati. Vediamoli insieme: se avete intenzione di acquistare qualche capo che vi piace, vi consigliamo fin da ora, se non l'avete già fatto, di tenerlo d'occhio. Controllate il prezzo reale e tornate, quindi, in seguito a vedere quale sconto è stato applicato. Sappiamo bene che,purtroppo, c'è qualche negoziante “furbo”, che fa lo sconto su un prezzo gonfiato. Lo sconto deve essere espresso in percentuale e sul cartellino deve essere indicato anche il prezzo normale di vendita. Avete diritto di provare i capi d'abbigliamento per verificarne che la taglia sia giusta e il modello vi stia bene. Diffidate di chi pretende che acquistiate qualcosa
senza la sicurezza che vi vada bene. Conservate sempre lo scontrino; i negozianti sono tenuti a cambiare la merce difettosa entro 2 anni. Se, però, volete cambiare un capo che non è difettoso, ma per altri motivi (un regalo non gradito, una taglia sbagliata, ecc) i negozianti non sono obbligati a farlo; sarà vostro compito, quindi, informarvi sull'eventuale possibilità di farlo. Gli esercizi commerciali che accettano bancomat o carte di credito sono tenuti a farlo anche nel periodo di saldi. Alzate le antenne se vedete sconti oltre il 50%, sono eccessivi e solitamente vengono applicati a merce di collezioni
passate o fondi di magazzino. In tal caso, il venditore ha l'obbligo di specificarlo». Infine, l'Adiconsum ricorda che spesso, esposti a fianco alla merce in saldo ci sono già le nuove collezioni, a prezzo pieno. Ecco perché l'associazione, rammenta di fare attenzione ai cartelli che lo specificano,
perché questi a volte sono troppo nascosti o piccoli e ci si può facilmente sbagliare.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
venerdì 24 dicembre 2010
Festa del socio alle Acli: “Viviamo il Natale ogni giorno”
POLICORO – Le Acli del centro jonico come di consueto ogni fine anno, giovedì sera 23 dicembre nella sala parrocchiale di piazza Eraclea hanno organizzato la “Festa del socio”: “E’ un modo –spiega Giulio Sarli presidente di circolo- per ringraziare tutti gli aderenti all’associazione per il lavoro svolto ogni anno nell’attività sociale e di volontariato del circolo”. Presente anche il responsabile regionale, Leonardo Braico di Bernalda: “Non dobbiamo delegare agli altri il nostro futuro. La Dottrina sociale della chiesa è la nostra bussola e ad essa ci dobbiamo ispirare nel nostro agire quotidiano. Il che significa anche dare il nostro contributo alla crescita civile e morale della Nazione, il cui decadimento etico può portare al declino giuridico facendoci vivere in una sorta di far west. Questo pericolo và scongiurato scendendo se è il caso anche in politica impegnandoci attivamente e in prima persona”. Un saluto alla platea dei soci del circolo “Massimiliano Kolbe” è stato portato anche da Don Carlo Ferrarotti, il quale nel ricordare a tutti l’importanza del Santo Natale con la nascita di Gesù Bambino, ha anche sostenuto come: “ogni giorno della nostra esistenza deve essere finalizzato all’accoglienza, al perdono, al rispetto verso tutti perché in ognuno di noi c’è Dio e la sua misericordia. In famiglia, con gli amici, sul luogo di lavoro, in ogni dove testimoniamo con un gesto la grande fede che c’è in noi”. Poi c’è stato il tradizionale scambio di auguri, cui ha fatto da contorno un buffet.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Domenico Massimiani, pittore di Policoro pluri-premiato.
POLICORO - Un successo dopo l'altro. L'11 dicembre scorso a Lecce per ritirare il premio David di Michelangelo 2010, “per il messaggio contenuto nell'opera ineguagliabile e imparagonabile che è frutto del suo esclusivo impegno concettuale, professionale e intellettuale”, è quanto si legge nell'attestato rilasciato all'artista. Al quale è stato poi conferito, nella medesima occasione, il riconoscimento speciale per “I diritti umani”, Salvo D'Acquisto. Il motivo? “ Per l'autorevolezza con cui ella esprime, attraverso la sua opera, il più ampio pensiero di libertà”. Per Domenico Massimiani, artista affermato di Policoro, sarà un Natale speciale. Sabato prossimo sarà a Firenze per un altro appuntamento importantissimo il “Gran Premio Internazionale Giorgione di Castelfranco”. La cerimonia di premiazione è avvenuta nel prestigioso teatro leccese G. Paisiello. Il riconoscimento cade in quello che è il 510° anniversario di Michelangelo Buonarroti, “immenso” artista italiano. Quest'anno, inoltre, ricorre il 90° anniversario dalla nascita del vice brigadiere dei Carabinieri, Salvo D'Acquisto, eroe italiano che scelse di donare la sua vita per salvarla ad altri. A quel tempo era in corso la Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto regnava in Italia il terrore nazi-fascista. Domenico Massimiani, a gennaio scorso, è stato fra i selezionati al concorso internazionale “Pittura, Scultura e Grafica Città di New York”, in quella occasione la giuria prese in esame il dipinto intitolato “Anime in Tempesta”. Massimiani, artista autodidatta, fu selezionato fra altri 8000 concorrenti.
Fonte
Gianluca Pizzolla
La Nuova del Sud
Beatrice Di Brizio: «Il Pd è un partito con tante anime»
POLICORO - Insegna matematica alla scuola media di Scanzano e, contemporaneamente, svolge la professione di biologa in un laboratorio analisi privato ubicato a Nova Siri. Beatrice Di Brizio, è senza dubbio il personaggio
politico emergente di Policoro, comune in cui abita da sempre in cui ricopre il doppio incarico di consigliera comunale e vice presidente del Consiglio e di segretaria cittadina del Partito democratico. Con lei abbiamo parlato di vicende interne e di politica comunale in chiave presente e futura.
Da due mesi alla guida del partito, che situazione ha trovato?
«Il Pd di Policoro è un circolo non facile da condurre, poiché diversi sono i soggetti che, per una loro storia politica precedente, si sono ritrovati uniti in un unico partito. Se questo rappresenta da un lato un arricchimento del dialogo, può a volte essere motivo di insidie e sovrapposizioni a causa di un certo protagonismo, che ritengo sia anche giusto, se contenuto entro certi limiti. Trovare un equilibrio e una sintesi è l'obiettivo a cui tendere, che si può raggiungere prendendo le distanze dalle nostalgie delle vecchie appartenenze e costruendo un progetto basato su valori consapevolmente condivisi».
I rapporti partito/gruppo consiliare.
«Io sono consigliere e contemporaneamente segretaria del partito. In questa duplice funzione, però, ho sempre chiara la distinzione sul ruolo del consigliere che partecipa alla vita amministrativa del Comune e del segretario di un partito che rappresenta politicamente il circolo di Policoro, che mette in atto le linee guida del Pd, che ha il compito di rendere questo luogo aperto alla partecipazione, al coinvolgimento e alla valorizzazione degli elettori e dei simpatizzanti, per farne emergere i bisogni e le aspirazioni. Il gruppo consiliare
deve necessariamente attingere dal partito e dalla sua assemblea e armonizzare metodi, obiettivi e strategie da attuare in seno al Consiglio per soddisfare i bisogni dei cittadini, per il bene comune».
Veniamo alla vicenda amministrativa. C'è una verifica in corso, giunta azzerata, assessori rinominati, deleghe contese. Un commento.
«E'un momento di cambiamenti e di nuove collocazioni dei consiglieri della maggioranza. Ormai da qualche settimana manca l'organo esecutivo del Comune. Il sindaco, nonostante abbia qualità di bravo stratega, non è riuscito ancora a far quadrare tutte le esigenze dei vari gruppi che lo sostengono. Sono
cambiati gli equilibri in quanto alcuni consiglieri del centrodestra, che erano stati eletti in liste civiche, oggi si ritrovano a far parte di partiti (…e dire che la non appartenenza ad un partito era stato il loro modo di prenderne la distanza, il modo per denigrare la partitocrazia), altri appartenenti al Pdl hanno cambiato partito. Otello Marsano è confluito nella neonata Dc, che non è certamente la Dc di Moro e di Zaccagnini di cui ha tanta nostalgia, ma è la nuova destra che Fini vuole fondare senza Berlusconi, altro che centro! Non ci scordiamo la provenienza di Fini. Del resto lo vedremo concretamente quando voteranno in Consiglio. C'è, quindi, un grande rimescolamento e di questo,il sindaco(che si compiaceva di definirsi libero da qualsiasi appartenenza partitica, oggi invece appartiene al Pdl) deve tenerne conto. Intanto, in questo gioco a scacchi, la macchina amministrativa subisce notevoli rallentamenti a tutto svantaggio della città, patendo gli effetti di una dialettica politica che speravamo desueta e che invece torna sempre prepotentemente alla ribalta».
Il Pd è il partito su cui si incardina la coalizione di centrosinistra. A che punto è il cantiere per le prossime Comunali e come lo immagina?
«Io spero che tutti i partiti vicini al Pd per condivisione di ideali e di valori arrivino alla determinazione di un progetto comune per Policoro. La città ha bisogno di una svolta positiva, ha bisogno di progetti di ampio respiro che le diano un impulso in avanti. Policoro rappresenta il polo strategico del Metapontino, ha bisogno però di idee innovative e di gente che sappia guardare lontano senza perdere di vista il quotidiano, di gente capace di attuare e concretizzare queste idee, al di fuori di schemi convenzionali, ma nel rispetto delle regole e della legalità. Il Pd il suo progetto per Policoro lo ha ben
chiaro, ha uomini e donne capaci di attuarlo, dovranno solo darcene la possibilità».
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
politico emergente di Policoro, comune in cui abita da sempre in cui ricopre il doppio incarico di consigliera comunale e vice presidente del Consiglio e di segretaria cittadina del Partito democratico. Con lei abbiamo parlato di vicende interne e di politica comunale in chiave presente e futura.
Da due mesi alla guida del partito, che situazione ha trovato?
«Il Pd di Policoro è un circolo non facile da condurre, poiché diversi sono i soggetti che, per una loro storia politica precedente, si sono ritrovati uniti in un unico partito. Se questo rappresenta da un lato un arricchimento del dialogo, può a volte essere motivo di insidie e sovrapposizioni a causa di un certo protagonismo, che ritengo sia anche giusto, se contenuto entro certi limiti. Trovare un equilibrio e una sintesi è l'obiettivo a cui tendere, che si può raggiungere prendendo le distanze dalle nostalgie delle vecchie appartenenze e costruendo un progetto basato su valori consapevolmente condivisi».
I rapporti partito/gruppo consiliare.
«Io sono consigliere e contemporaneamente segretaria del partito. In questa duplice funzione, però, ho sempre chiara la distinzione sul ruolo del consigliere che partecipa alla vita amministrativa del Comune e del segretario di un partito che rappresenta politicamente il circolo di Policoro, che mette in atto le linee guida del Pd, che ha il compito di rendere questo luogo aperto alla partecipazione, al coinvolgimento e alla valorizzazione degli elettori e dei simpatizzanti, per farne emergere i bisogni e le aspirazioni. Il gruppo consiliare
deve necessariamente attingere dal partito e dalla sua assemblea e armonizzare metodi, obiettivi e strategie da attuare in seno al Consiglio per soddisfare i bisogni dei cittadini, per il bene comune».
Veniamo alla vicenda amministrativa. C'è una verifica in corso, giunta azzerata, assessori rinominati, deleghe contese. Un commento.
«E'un momento di cambiamenti e di nuove collocazioni dei consiglieri della maggioranza. Ormai da qualche settimana manca l'organo esecutivo del Comune. Il sindaco, nonostante abbia qualità di bravo stratega, non è riuscito ancora a far quadrare tutte le esigenze dei vari gruppi che lo sostengono. Sono
cambiati gli equilibri in quanto alcuni consiglieri del centrodestra, che erano stati eletti in liste civiche, oggi si ritrovano a far parte di partiti (…e dire che la non appartenenza ad un partito era stato il loro modo di prenderne la distanza, il modo per denigrare la partitocrazia), altri appartenenti al Pdl hanno cambiato partito. Otello Marsano è confluito nella neonata Dc, che non è certamente la Dc di Moro e di Zaccagnini di cui ha tanta nostalgia, ma è la nuova destra che Fini vuole fondare senza Berlusconi, altro che centro! Non ci scordiamo la provenienza di Fini. Del resto lo vedremo concretamente quando voteranno in Consiglio. C'è, quindi, un grande rimescolamento e di questo,il sindaco(che si compiaceva di definirsi libero da qualsiasi appartenenza partitica, oggi invece appartiene al Pdl) deve tenerne conto. Intanto, in questo gioco a scacchi, la macchina amministrativa subisce notevoli rallentamenti a tutto svantaggio della città, patendo gli effetti di una dialettica politica che speravamo desueta e che invece torna sempre prepotentemente alla ribalta».
Il Pd è il partito su cui si incardina la coalizione di centrosinistra. A che punto è il cantiere per le prossime Comunali e come lo immagina?
«Io spero che tutti i partiti vicini al Pd per condivisione di ideali e di valori arrivino alla determinazione di un progetto comune per Policoro. La città ha bisogno di una svolta positiva, ha bisogno di progetti di ampio respiro che le diano un impulso in avanti. Policoro rappresenta il polo strategico del Metapontino, ha bisogno però di idee innovative e di gente che sappia guardare lontano senza perdere di vista il quotidiano, di gente capace di attuare e concretizzare queste idee, al di fuori di schemi convenzionali, ma nel rispetto delle regole e della legalità. Il Pd il suo progetto per Policoro lo ha ben
chiaro, ha uomini e donne capaci di attuarlo, dovranno solo darcene la possibilità».
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
giovedì 23 dicembre 2010
OMICIDIO MARIO MILIONE.
"Spero che mio figlio fosse già morto quando hanno dato fuoco all'auto, almeno così non avrà patito le pene dell'inferno"
Policoro - “Voglio giustizia per Mario. Voglio conoscere i suoi carnefici. Voglio che la magistratura non tralasci nulla solo perchè, si è detto e scritto, era un tossicodipendente. Non è così”. Ha le lacrime agli occhi Salvatore Milione, pensionato, padre di Mario, il giovane di Policoro trovato nel bagagliaio di una Lancia Dedra bruciata tra il 16 ed il 19 ottobre del 2004 nelle campagne di Ginosa (TA). Il suo corpo era distrutto dalle fiamme. Solo la prova del Dna riuscì a dare una identità a quei poveri resti. Dal giorno del ritrovamento ad oggi, però, nulla è stato scoperto su mandanti ed assassini. Mario aveva 37 anni e due figli, allora minori. Forze dell’ordine e magistratura non sono riusciti neanche a dare la data precisa della sua morte. Sulla sua lapide c’è solo la data di nascita. Le parole del padre, che per la prima volta ha accettato di parlare con la stampa, fanno rabbrividire: “Mio figlio non era un tossicodipendente. Lavorava onestamente e portava il pane ai figli a casa. Come tanti ragazzi aveva le sue debolezze ma non era un tossico. Era un bravo panettiere e pizzaiolo. Ha commesso come tutti i giovani qualche leggerezza ma niente di più. Quando morì lavorava in un locale di Policoro da cui si sono perse le sue tracce”. Salvatore ha molti dubbi sull’assassinio del figlio: “Perché doveva prestarsi l’auto di un amico (la Lancia Dedra, ndr) se aveva la sua, trovata davanti a quel locale? Gli investigatori non hanno indagato a fondo. Io l’ho sentito il giorno che è morto. C’era una persona che sapeva dove Mario doveva andare. Non so se questa persona è stata sentita”. Il nostro interlocutore nutre sospetti su alcune persone. Persone di cui è disponibile a fare i nomi a carabinieri e magistrati. Senza paura. Dopo 6 anni il suo dolore è diventato straziante: “Dopo alcuni giorni andai sul luogo dove fu trovata la Dedra. C’erano un pezzo di mascella, uno di scapola, altri ossicini. Gli investigatori nemmeno avevano provveduto a raccogliere tutti i resti di Mario. Li raccolsi e li portai alla caserma di Ginosa. Dopo qualche giorno li portarono a Policoro, facemmo un buco nella lapide e li mettemmo con gli altri resti. Come sono state condotte le indagini?” Una domanda retorica. “La magistratura deve riaprire l’inchiesta per individuare i responsabili di un delitto bestiale. Non si possono definire che bestie quanti hanno commesso questo crimine. Spero tanto che mio figlio fosse già morto quando hanno dato fuoco all’auto. Così, almeno – ha concluso, piangendo, Salvatore - non avrà sofferto le pene dell’inferno”.
Giustizia per Mario Milione
POLICORO – Giustizia per Mario Milione. L’appello del padre non deve passare in silenzio. Le istituzioni, lo Stato, l’opinione pubblica, debbono sentire il bisogno di assicurare alla giustizia chi ha commesso un delitto dalle modalità mafiose. I carabinieri di Castellaneta, che condussero le prime indagini, e la magistratura di Taranto, competente per territorio, debbono ascoltare Salvatore Milione, che ha tanti e importanti sospetti. Ed è disponibile a rivelarli ad investigatori ed inquirenti. Non l’aveva mai fatto sinora ma sei anni hanno maturato situazioni che egli ritiene importanti da portare a conoscenza di chi ha la responsabilità di indagare. Un delitto impunito è una macchia per una intera società. In questo particolare caso, poi, è una macchia che sporca due territori confinanti, quello della provincia di Taranto e quello del Metapontino. All’epoca indagarono anche i carabinieri di Policoro, la città dove risiedeva la vittima. E’ il tempo che si faccia il punto sulle indagini sin qui condotte e che si definisca una linea di azione. Giustizia per Mario Milione.
Fonte
La Gazzetta della Basilicata
Filippo Mele
Policoro - “Voglio giustizia per Mario. Voglio conoscere i suoi carnefici. Voglio che la magistratura non tralasci nulla solo perchè, si è detto e scritto, era un tossicodipendente. Non è così”. Ha le lacrime agli occhi Salvatore Milione, pensionato, padre di Mario, il giovane di Policoro trovato nel bagagliaio di una Lancia Dedra bruciata tra il 16 ed il 19 ottobre del 2004 nelle campagne di Ginosa (TA). Il suo corpo era distrutto dalle fiamme. Solo la prova del Dna riuscì a dare una identità a quei poveri resti. Dal giorno del ritrovamento ad oggi, però, nulla è stato scoperto su mandanti ed assassini. Mario aveva 37 anni e due figli, allora minori. Forze dell’ordine e magistratura non sono riusciti neanche a dare la data precisa della sua morte. Sulla sua lapide c’è solo la data di nascita. Le parole del padre, che per la prima volta ha accettato di parlare con la stampa, fanno rabbrividire: “Mio figlio non era un tossicodipendente. Lavorava onestamente e portava il pane ai figli a casa. Come tanti ragazzi aveva le sue debolezze ma non era un tossico. Era un bravo panettiere e pizzaiolo. Ha commesso come tutti i giovani qualche leggerezza ma niente di più. Quando morì lavorava in un locale di Policoro da cui si sono perse le sue tracce”. Salvatore ha molti dubbi sull’assassinio del figlio: “Perché doveva prestarsi l’auto di un amico (la Lancia Dedra, ndr) se aveva la sua, trovata davanti a quel locale? Gli investigatori non hanno indagato a fondo. Io l’ho sentito il giorno che è morto. C’era una persona che sapeva dove Mario doveva andare. Non so se questa persona è stata sentita”. Il nostro interlocutore nutre sospetti su alcune persone. Persone di cui è disponibile a fare i nomi a carabinieri e magistrati. Senza paura. Dopo 6 anni il suo dolore è diventato straziante: “Dopo alcuni giorni andai sul luogo dove fu trovata la Dedra. C’erano un pezzo di mascella, uno di scapola, altri ossicini. Gli investigatori nemmeno avevano provveduto a raccogliere tutti i resti di Mario. Li raccolsi e li portai alla caserma di Ginosa. Dopo qualche giorno li portarono a Policoro, facemmo un buco nella lapide e li mettemmo con gli altri resti. Come sono state condotte le indagini?” Una domanda retorica. “La magistratura deve riaprire l’inchiesta per individuare i responsabili di un delitto bestiale. Non si possono definire che bestie quanti hanno commesso questo crimine. Spero tanto che mio figlio fosse già morto quando hanno dato fuoco all’auto. Così, almeno – ha concluso, piangendo, Salvatore - non avrà sofferto le pene dell’inferno”.
Giustizia per Mario Milione
POLICORO – Giustizia per Mario Milione. L’appello del padre non deve passare in silenzio. Le istituzioni, lo Stato, l’opinione pubblica, debbono sentire il bisogno di assicurare alla giustizia chi ha commesso un delitto dalle modalità mafiose. I carabinieri di Castellaneta, che condussero le prime indagini, e la magistratura di Taranto, competente per territorio, debbono ascoltare Salvatore Milione, che ha tanti e importanti sospetti. Ed è disponibile a rivelarli ad investigatori ed inquirenti. Non l’aveva mai fatto sinora ma sei anni hanno maturato situazioni che egli ritiene importanti da portare a conoscenza di chi ha la responsabilità di indagare. Un delitto impunito è una macchia per una intera società. In questo particolare caso, poi, è una macchia che sporca due territori confinanti, quello della provincia di Taranto e quello del Metapontino. All’epoca indagarono anche i carabinieri di Policoro, la città dove risiedeva la vittima. E’ il tempo che si faccia il punto sulle indagini sin qui condotte e che si definisca una linea di azione. Giustizia per Mario Milione.
Fonte
La Gazzetta della Basilicata
Filippo Mele
L'osso ioide di Luca Orioli è scomparso
L'osso ioide di Luca Orioli - trovato morto insieme alla fidanzata, Marirosa Andreotta, la sera del 23 marzo 1988, nel bagno della casa della ragazza, a Policoro (Matera), in circostanze che i loro parenti hanno sempre giudicato sospette – è scomparso e domani l’avvocato della famiglia, Francesco Auletta, presenterà una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica di Matera. Lo si è appreso a Matera dallo stesso legale. L’osso ioide si trova nel collo e gli esperti fanno notare che viene infranto quando avviene uno strangolamento: il fatto di non averlo trovato, quindi, fa sorgere il sospetto che Luca Orioli sia stato ucciso. Soprattutto perchè il 27 gennaio 1996, quando venne eseguita un’altra autopsia sui cadaveri dei due giovani, l'osso ioide di Orioli c'era e, dopo l’esame, fu riposto nella bara. Auletta ha spiegato che di ciò vi è traccia nel verbale di quella autopsia. La scomparsa dell’osso ioide di Orioli – ha spiegato Auletta - è stata accertata a Bari, nell’Istituto di medicina legale, dove è cominciata l’autopsia sui cadaveri dei due studenti universitari, riesumati venerdì scorso nel cimitero di Policoro. La scoperta è stata fatta dai periti nominati da Olimpia Fuina, madre di Orioli, da sempre convinta che i due giovani siano stati assassinati e non siano morti per cause naturali o per un corto circuito mentre erano nella vasca da bagno, come ipotizzato a lungo nel corso degli anni.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
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Il Quotidiano della Basilicata
mercoledì 22 dicembre 2010
Assicurazioni care. Adiconsum consiglia i metodi per risparmiare
POLICORO - All'Adiconsum del centro jonico continuano a pervenire richieste di informazioni sulle polizze assicurative. I cittadini lamentano che le polizze auto/moto sono sempre più care. L'associazione invita i consumatori ad una maggiore attenzione idonea ad una scelta il più vicina possibile alle proprie esigenze. Fermo restando che oggi il mercato si sta orientando verso la personalizzazione della polizza Rc auto, ecco alcuni utili consigli che possano servire ad orientarsi meglio nel mercato assicurativo. Infatti, ormai tutte le compagnie, per fare risparmiare, danno la possibilità di inserire una clausola che consente all'assicurato di affidarsi, in caso di sinistro che richieda una riparazione, a carrozzerie convenzionate (il risparmio può arrivare anche a un 10% a seconda della compagnia). Inoltre, può essere interessante, per chi non ha la necessità di far guidare la propria auto ad altre persone, l'inserimento del conducente esclusivo (si può risparmiare fino ad un 30% e aggiungere anche l'eventuale coniuge). Altro strumento di risparmio del costo delle Rca è la personalizzazione della polizza in base al chilometraggio annuo. In più, per chi non volesse abbandonare la propria compagnia, può presentare al proprio assicuratore un preventivo più conveniente e, come spesso accade, si ottiene una maggior flessibilità. «E' possibile, -spiega una nota dell’Adicomsum- ancora collegarsi al sito del Ministero dello Sviluppo Economico (http://isvap.sviluppoeconomico.gov.it/pre - vrca/prvportal/index.php) per confrontare i premi delle varie compagnie di assicurazione e noi dell'Adiconsum siamo a disposizione dei cittadini. Infine per disdire il contratto di assicurazione occorre inviare alla compagnia una lettera di disdetta almeno 15 giorni prima della scadenza».
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
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Il Quotidiano della Basilicata
Pd Basilicata, più politiche per il Metapontino
Nell’agenda politica del Pd deve ritrovare cittadinanza il Metapontino, area economicamente forte, ma che sconta ritardi nelle politiche di sviluppo messe in campo dalla Regione. Un’area territoriale trainante per l’intero territorio non può aspettare e subire i tempi della burocrazia. I due settori principali, l’agricoltura e il turismo, hanno bisogno di risposte efficaci e puntuali. Come il piano dei lidi, le politiche di sistema, le infrastrutture non possono segnare il passo a causa di un sistema burocratico farraginoso. La governance regionale accentua i ritardi e limita la
spinta propulsiva di un territorio in movimento. Apt, Pit-Metapontino, Osservatorio regionale della costa, Provincia e Comuni non si parlano e il più delle volte mettono in campo politiche da fotocopia l’uno dell’altro. Questo mentre il privato fa sistema e chiede a gran voce certezze. I Piot che dovevano rappresentare un sistema di governance dal basso hanno fatto emergere le criticità croniche del sistema pubblico. I grandi passi in avanti del sistema privato, sono stati resi improduttivi da idee e progetti pubblici il più delle volte non rispondenti alle reali necessità del territorio. Senza considerare il rischio che le esigue risorse vengano utilizzate per pseudo iniziative culturali a danno dei progetti dell’imprenditoria turistica. La Regione ha il dovere di programmare e riformare la governance per colmare un vuoto e definire un sistema pubblico degno del nome, mettendo in atto una riforma vera, partendo dalle comunità locali, rimaste per troppo tempo solo sulla carta. Solo così il Metapontino potrà mettere le ali e prendere il volo, nell’interesse dell’intera comunità provinciale, e risolvere questioni annose, quali la manutenzione della pineta ionica, la creazione di un vero e proprio sistema turistico omogeneo, a partire dalla risorsa mare, passando dall’archeologia all’ambiente, alla storia dei nostri piccoli Comuni. Sono risorse importanti per un sistema integrato di offerta turistica. Ma con i presupposti attuali il rischio è che il sistema subisca duri contraccolpi, difficilmente recuperabili con politiche di sostegno. Serve, invece, potenziare il sistema turistico recuperando ritardi annosi nella realizzazione di importanti infrastrutture. Stessa cosa dicasi per il settore primario. L’agricoltura ha rappresentato per 20 anni il volano di sviluppo e crescita delle nostre comunità, ma questa spinta positiva si è interrotta quando sono venuti meno i presupposti trainanti della riforma fondiaria. Oggi quel sistema è passato, le aziende agricole di 6 ettari non sono sufficienti a garantire un idoneo reddito alle famiglie e se a questo aggiungiamo la mancanza di un sistema organizzato di filiera, la crisi strutturale è ormai una realtà. Anche in questo caso la governance pubblica di settore è pesante, passata e fallimentare. Pur avendone consapevolezza, la Regione stenta a produrre una riforma vera. I Consorzi di Bonifica, oltre a produrre debiti, non sono in grado di rispondere al compito per cui sononati; l’Alsia è un’agenzia superata
che non dà al settore né innovazione, né politiche di sviluppo; l’Arbea rallenta i pagamenti degli aiuti che, per la loro denominazione dovrebbero essere immediati e risolutivi di stati di crisi. Confermare lo status quo significa non rispondere alle richieste del comparto, limitando la spinta delle politiche di settore, portate avanti dagli imprenditori illuminati del Metapontino, che investono e si misurano nel sistema globale, a testa alta. Loro ci chiedono politiche di sviluppo, non ci chiedono sostegni; ci chiedono politiche di sistema e non politiche di colonizzazione del territorio. Insomma credo sia non più rinviabile una riforma vera della governance. Lo chiede il Metapontino, lo chiediamo noi, classe dirigente del Partito democratico dell’area, perchè crediamo nella partecipazione vera ai processi di riforma. Potremo discutere di queste cose, potremo evitare di ridurre tutto al parlarsi addosso? Questa è una delle basi di discussione per un governo del partito partecipato e democratico,libero da condizionamenti di caste e di privilegi. Ci auguriamo che il segretario provinciale, Pasquale Bellitti, sappia interpretare queste istanze e le traduca in politiche, attraverso la definizione di una proposta di governo unitario reale, libero dalla morsa dell’unanimismo che danneggia il Pd e il territorio. Con questo spirito e determinazione valuteremo la proposta che il segretario Bellitti porterà all’assemblea, non avendo avuto l’opportunità di conoscerne i contenuti politici.
Francesco Labriola
(direzione regionale Pd -Partecipazione democratica)
spinta propulsiva di un territorio in movimento. Apt, Pit-Metapontino, Osservatorio regionale della costa, Provincia e Comuni non si parlano e il più delle volte mettono in campo politiche da fotocopia l’uno dell’altro. Questo mentre il privato fa sistema e chiede a gran voce certezze. I Piot che dovevano rappresentare un sistema di governance dal basso hanno fatto emergere le criticità croniche del sistema pubblico. I grandi passi in avanti del sistema privato, sono stati resi improduttivi da idee e progetti pubblici il più delle volte non rispondenti alle reali necessità del territorio. Senza considerare il rischio che le esigue risorse vengano utilizzate per pseudo iniziative culturali a danno dei progetti dell’imprenditoria turistica. La Regione ha il dovere di programmare e riformare la governance per colmare un vuoto e definire un sistema pubblico degno del nome, mettendo in atto una riforma vera, partendo dalle comunità locali, rimaste per troppo tempo solo sulla carta. Solo così il Metapontino potrà mettere le ali e prendere il volo, nell’interesse dell’intera comunità provinciale, e risolvere questioni annose, quali la manutenzione della pineta ionica, la creazione di un vero e proprio sistema turistico omogeneo, a partire dalla risorsa mare, passando dall’archeologia all’ambiente, alla storia dei nostri piccoli Comuni. Sono risorse importanti per un sistema integrato di offerta turistica. Ma con i presupposti attuali il rischio è che il sistema subisca duri contraccolpi, difficilmente recuperabili con politiche di sostegno. Serve, invece, potenziare il sistema turistico recuperando ritardi annosi nella realizzazione di importanti infrastrutture. Stessa cosa dicasi per il settore primario. L’agricoltura ha rappresentato per 20 anni il volano di sviluppo e crescita delle nostre comunità, ma questa spinta positiva si è interrotta quando sono venuti meno i presupposti trainanti della riforma fondiaria. Oggi quel sistema è passato, le aziende agricole di 6 ettari non sono sufficienti a garantire un idoneo reddito alle famiglie e se a questo aggiungiamo la mancanza di un sistema organizzato di filiera, la crisi strutturale è ormai una realtà. Anche in questo caso la governance pubblica di settore è pesante, passata e fallimentare. Pur avendone consapevolezza, la Regione stenta a produrre una riforma vera. I Consorzi di Bonifica, oltre a produrre debiti, non sono in grado di rispondere al compito per cui sononati; l’Alsia è un’agenzia superata
che non dà al settore né innovazione, né politiche di sviluppo; l’Arbea rallenta i pagamenti degli aiuti che, per la loro denominazione dovrebbero essere immediati e risolutivi di stati di crisi. Confermare lo status quo significa non rispondere alle richieste del comparto, limitando la spinta delle politiche di settore, portate avanti dagli imprenditori illuminati del Metapontino, che investono e si misurano nel sistema globale, a testa alta. Loro ci chiedono politiche di sviluppo, non ci chiedono sostegni; ci chiedono politiche di sistema e non politiche di colonizzazione del territorio. Insomma credo sia non più rinviabile una riforma vera della governance. Lo chiede il Metapontino, lo chiediamo noi, classe dirigente del Partito democratico dell’area, perchè crediamo nella partecipazione vera ai processi di riforma. Potremo discutere di queste cose, potremo evitare di ridurre tutto al parlarsi addosso? Questa è una delle basi di discussione per un governo del partito partecipato e democratico,libero da condizionamenti di caste e di privilegi. Ci auguriamo che il segretario provinciale, Pasquale Bellitti, sappia interpretare queste istanze e le traduca in politiche, attraverso la definizione di una proposta di governo unitario reale, libero dalla morsa dell’unanimismo che danneggia il Pd e il territorio. Con questo spirito e determinazione valuteremo la proposta che il segretario Bellitti porterà all’assemblea, non avendo avuto l’opportunità di conoscerne i contenuti politici.
Francesco Labriola
(direzione regionale Pd -Partecipazione democratica)
martedì 21 dicembre 2010
Di Pierri aderisce alla Dc
POLICORO - La Dc di Policoro continua a fare proseliti. In un anno circa in seno al Consiglio comunale il partito di Giuseppe Pizza ora conta tre consiglieri comunali e un assessore: Cosimo Simone, Pasquale Suriano e Otello Marsano, oltre a Saverio Carbone con la delega all’Agricoltura nell’Esecutivo di centro-destra che amministra la città di Policoro dal 2008. Simone e Carbone erano espressione dell’Udc, Suriano di “Città Nuova” e Marsano del Pdl. Ora il gruppo può contare sull’ingresso anche di un noto professionista del centro jonico: l’Avv. Gianni Di Pierri. A darne notizia è lo stesso Cosimo Simone: “Come già preannunziato nei giorni scorsi in una conferenza stampa, il nostro partito è in procinto di aprire una sezione a Policoro forte di nuove adesioni che stiamo riscontrando. L’ingresso di Di Pierri è la conferma che il nostro disegno politico di creare un’area moderata entro la quale far convogliare tutte le migliori esperienze e professionalità che può vantare la città di Policoro, è la giusta interpretazione delle aspettative della maggior parte dei cittadini. L’esperienza unita alla voglia di gente nuova di schierarsi politicamente con la Dc per dare un contributo alla crescita sociale della città è senza dubbio il nostro migliore pedigree. In molti in questi anni di transizione politica sono rimasti alla finestra in attesa di uno scenario politico diverso dall’attuale non certo rappresentativo di tutti i ceti sociali. Ora però che le scosse telluriche delle vicende nazionali stanno arrivando anche da noi, gli assestamenti dello scenario politico locale stanno cambiando proprio nella direzione da noi auspicata: la riproposizione di un grande centro. Ecco perché il movimento politico che rappresento sta diventando appetibile a chi oggi non si rivedeva né da un lato né dall’altro. E nel breve periodo abbiamo intensificato i rapporti con le forze politiche che hanno lo stesso nostro background, in primis l’Api, per gettare le fondamenta di una grande forza di maggioranza che si candidi al Governo della città proprio come lo è stata per anni la Balena bianca a Policoro. E nei prossimi giorni non escludo altre adesioni eccellenti”. Mentre il professionista Di Pierri commenta così la sua scelta: “Ho aderito con grande entusiasmo al progetto di rinvigorire un partito, la Democrazia Cristiana, che negli anni passati ha svolto un ruolo determinante per la crescita di Policoro. Sono orgoglioso di questa mia appartenenza che peraltro per me – come per tanti - ha radici storiche (mio padre è stato Segretario della locale sezione negli anni ’70). La costituzione della Dc a Policoro può dare a molti l’opportunità di occuparsi di politica in modo convinto e coerente, senza essere costretti ad “emigrare” in altri partiti ritenuti più o meno ideologicamente vicini. Oggi ci sono le condizioni per raccogliere le forze intorno ad una compagine centrista, moderata e riformista nel senso più letterale dei termini, che possa contribuire ad elaborare un progetto organico di sviluppo del nostro territorio ancora ricco di risorse e potenzialità inespresse”.
Policoro Heraclea. Il vice presidente, Nicola Montesano, dopo l'esonero di mister Viola, lascia il team
L'esonero di mister Pino Viola ha prodotto un sisma fortissimo nella
società del Policoro Heraclea. Una sorta di effetto a catena che ieri ha
portato il vice presidente del club, Nicola Montesano, alle dimissioni.
Come si ricorderà
il Policoro Heraclea è nato in seguito alla fusione fra Policoro 2000 e
Borussia Pleiade. Un'operazione basata su equilibri che a distanza di
qualche mese si stanno rivelando fragili. E' quanto traspare dalle
dichiarazioni del dimissionario Nicola Montesano, numero due della
società, ma numero uno indiscusso per il suo ruolo cerniera con la
tifoseria e la panchina. Quella che doveva essere occupata da mister Viola
ma così non è stato. Il tecnico storico del Borussia Pleiade è stato
sostituito con Antonio Valente. Un cambio in corsa battezzato con una
sconfitta, domenica scorsa " E' stata una fusione a freddo quella fra
Policoro 2000 e Borussia", ci ha detto Nicola Montesano che abbiamo
raggiunto telefonicamente quando era a Roma per motivi di lavoro. "Il
gruppo si è sfaldato", ha aggiunto, " Non avvertivo più l'entusiasmo
iniziale". L'ex vice presidente ha poi espresso solidarietà ai tifosi, ai
Malandrini che, dopo qualche tentennamento iniziale rispetto alla fusione,
hanno abbracciato il nuovo progetto. " Mi spiace per i tifosi (gli ex
Malandrini del Borussia Pleiade) che hanno manifestato sempre entusiasmo
rispetto alla squadra", ha detto Montesano. Il quale non ci ha nascosto il
desiderio di continuare l'avventura nel mondo del calcio. Suo padre,
Tonino Montesano, scomparso la scorsa estate, è stata una bandiera del
calcio policorese, un uomo che è rimasto nel cuore degli sportivi e non. "
Ho intenzione di pensare a un nuovo progetto sportivo, magari rispolverare
il Borussia Pleiade". Già, l'amore verso quella società che oltrepassa i
confini sportivi.
FONTE
LA NUOVA DEL SUD
Gianluca Pizzolla
società del Policoro Heraclea. Una sorta di effetto a catena che ieri ha
portato il vice presidente del club, Nicola Montesano, alle dimissioni.
Come si ricorderà
il Policoro Heraclea è nato in seguito alla fusione fra Policoro 2000 e
Borussia Pleiade. Un'operazione basata su equilibri che a distanza di
qualche mese si stanno rivelando fragili. E' quanto traspare dalle
dichiarazioni del dimissionario Nicola Montesano, numero due della
società, ma numero uno indiscusso per il suo ruolo cerniera con la
tifoseria e la panchina. Quella che doveva essere occupata da mister Viola
ma così non è stato. Il tecnico storico del Borussia Pleiade è stato
sostituito con Antonio Valente. Un cambio in corsa battezzato con una
sconfitta, domenica scorsa " E' stata una fusione a freddo quella fra
Policoro 2000 e Borussia", ci ha detto Nicola Montesano che abbiamo
raggiunto telefonicamente quando era a Roma per motivi di lavoro. "Il
gruppo si è sfaldato", ha aggiunto, " Non avvertivo più l'entusiasmo
iniziale". L'ex vice presidente ha poi espresso solidarietà ai tifosi, ai
Malandrini che, dopo qualche tentennamento iniziale rispetto alla fusione,
hanno abbracciato il nuovo progetto. " Mi spiace per i tifosi (gli ex
Malandrini del Borussia Pleiade) che hanno manifestato sempre entusiasmo
rispetto alla squadra", ha detto Montesano. Il quale non ci ha nascosto il
desiderio di continuare l'avventura nel mondo del calcio. Suo padre,
Tonino Montesano, scomparso la scorsa estate, è stata una bandiera del
calcio policorese, un uomo che è rimasto nel cuore degli sportivi e non. "
Ho intenzione di pensare a un nuovo progetto sportivo, magari rispolverare
il Borussia Pleiade". Già, l'amore verso quella società che oltrepassa i
confini sportivi.
FONTE
LA NUOVA DEL SUD
Gianluca Pizzolla
lunedì 20 dicembre 2010
RIESUMAZIONE FIDANZATINI DI POLICORO Roberta Bruzzone: "Quello che stiamo cercando c'è"
Policoro – Sono stati riesumati per la seconda volta (la prima 27/1/96 ma l'apparecchio raggi X non funzionò!) ed è stata svolta venerdì 17 dicembre, nel cimitero di Policoro, la prima sommaria ispezione cadaverica sui corpi di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i “Fidanzatini di Policoro”, trovati morti il 23 marzo del 1988 nell'abitazione della famiglia di lei, avevano 20 e 21 anni. In serata, a Matera, la tac 3d i cui esiti sono attesi nei prossimi giorni. A Policoro, in mattinata, cimitero chiuso, come ha ordinato giovedì il sindaco, per agevolare le operazioni. Che sono cominciate alle 10, quando il professor Francesco Introna, anatomopatologo nominato dalla Procura di Matera, con l'avvocato Auletta, la criminologa Roberta Bruzzone, consulente di Olimpia, la mamma di Luca, e una equipe del reparto Medicina Legale dell'Università di Bari, hanno varcato il cancello del cimitero. Il luogo in cui per 22 anni potrebbe essere stata sepolta la verità. Intorno alle 16, a bordo di un mezzo furgonato, le salme di Luca e Marirosa hanno lasciato Policoro: destinazione Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Lì in serata sono stati fatti gli esami radiologici e gli apparecchi hanno funzionato. Oggi, invece, alle 12, il professor Francesco Introna eseguirà l'autopsia. La Nuova lo ha intervistato prima che lasciasse Policoro. “ Le salme sono parzialmente mummificate, sicuramente meglio di quanto pensassi di trovare”, ha detto. E, ancora: “Ora (ieri per chi legge, ndr) faremo le tac sui resti che mantengono la loro integrità nonostante sia stata già fatta una riesumazione. Dopo di che svilupperemo e studieremo gli esiti delle tac e alla luce delle risultanze procederemo domani (oggi per chi legge, ndr) all'esame autoptico delle salme. L'esame valido per accertare la presenza di dna estraneo sarà effettuato solo su alcune zone del corpo, come le unghie, che sono state ritrovate”, ha concluso Introna. Dopo la tac a Matera, già nella serata di ieri i corpi di Luca e Marirosa sono stati trasferiti all'Istituto di Medicina Legale di Bari “dove resteranno per tutto il tempo necessario alle indagini”. Ieri al cimitero di Policoro c'era Olimpia Fuina, la mamma di Luca, la donna che in tutti questi anni non ha mai rinunciato a cercare la verità. “ Mai come oggi gioia e dolore si sono mischiati”, ha detto Olimpia prima che l'emozione le impedisse di continuare a parlare. Al cimitero ieri c'erano i famigliari dei due ragazzi. Era presente anche una delegazione lucana di Libera. Infine, l'avvocato di Olimpia Fuina, Franco Auletta, ascoltato quando era a Policoro. “ Dall'esame esterno ci sarebbero elementi molto importanti ai fini dell'accertamento della verità”, ha detto. Che ha aggiunto: “ Non sono un medico legale, ma dallo stato di conservazione delle salme, quasi mummificate, emergerebbero elementi molto interessanti”. Quali sono? “ Lesioni. Non solo l'osso ioide. Ma non sono un medico non m'intendo di anatomia. Ora aspettiamo la tac. A Matera è una delle migliori in Italia”.
L'INTERVISTA. Roberta Bruzzone: "Quello che stiamo cercando c'è"
Policoro. Un delitto (duplice) o un incidente? Attorno a questi interrogativi, in questi 22 anni, si è aggrovigliata la vicenda dei Fidanzatini di Policoro. I familiari dei due ragazzi hanno sempre rifiutato l'ipotesi dell'incidente. Non hanno mai convinto le ipotesi elettrocuzione e avvelenamento da monossido di carbonio. Apparse più che altro come la conseguenza di indagini condotte in maniera incompleta. Così, Olimpia Fuina (madre di Luca), l'avvocato Franco Auletta e la criminologa Roberta Bruzzone, sono ripartiti, tra gli altri elementi, dalla frattura dell'osso ioide del ragazzo di cui scrisse il professor Giancarlo Umani Ronchi. Una eventualità che farebbe pensare all'ipotesi strangolamento. Ieri La Nuova ha rivolto alcune domande alla criminologa Bruzzone, consulente di Olimpia, poco dopo l'ispezione esterna svolta sui corpi nel cimitero di Policoro.
In che condizioni erano i corpi?
Erano mummificati.
Quanto sveleranno i cadaveri di Luca e Marirosa?
Dall'esame ispettivo-visivo abbiamo evidenziato una serie di elementi. Quello che stiamo ricercando c'è. Certo aspettiamo gli altri accertamenti.
Cosa state cercando?
La possibilità di dna estraneo sulle vittime e una ulteriore certificazione del quadro lesivo.
Seguite la pista del duplice omicidio?
Direi proprio di si. Anche perchè l'ipotesi dell'incidente è stata esclusa già dagli atti non da noi. Tutte le ipotesi accidentali sono state abbondantemente indagate ma nessun riscontro le ha mai convalidate.
Fonte
La Nuova del Sud
Gianluca Pizzolla
La poesia di Concetta Arleo nella raccolta Il Federiciano
Policoro – Nel paese ideale della Poesia avrà cittadinanza anche l'opera
composta dalla poetessa di Policoro, Concetta Arleo. La sua poesia, “Via da
me”, è stata pubblicata nella raccolta “Il Federiciano”. Il concorso
internazionale di poesia inedita a cui ha partecipato l'autrice policorese,
laureata in scienze politiche, porta lo stesso nome della raccolta. Quest'anno
gli iscritti sono stati oltre 2700 provenienti dall'Italia, dalla Svizzera,
Inghilterra, Germania, Etiopia, Usa, Canada, Venezuela, Perù, Brasile,
Argentina e altri stati. Le poesie ritenute meritevoli sono state pubblicate in
una raccolta (Il Federiciano, ndr.) edita da Aletti Editore. Fra gli obiettivi
del progetto vi è quello molto ambizioso di decorare, con i versi di alcune
poesie incise su stele, il centro storico di Rocca Imperiale, piccolo quanto
grazioso paese calabrese ai confini con la Basilicata. Ad offrire i propri
versi, incisi su stele, ci sono due scrittrici ormai consolidate nel panorama
letterario italiano: Dacia Maraini e Alda Merini.
fonte
La Nuoiva del Sud
Gianluca Pizzolla
La poesia composta da Concetta Arleo:
Via da me
Da me fuggisti via
nemmeno un’ora più restasti,
affinchè potessi
almeno un’altra volta sola
farti un sorriso
e dirti che
di te mi volevo saziare, Padre!
composta dalla poetessa di Policoro, Concetta Arleo. La sua poesia, “Via da
me”, è stata pubblicata nella raccolta “Il Federiciano”. Il concorso
internazionale di poesia inedita a cui ha partecipato l'autrice policorese,
laureata in scienze politiche, porta lo stesso nome della raccolta. Quest'anno
gli iscritti sono stati oltre 2700 provenienti dall'Italia, dalla Svizzera,
Inghilterra, Germania, Etiopia, Usa, Canada, Venezuela, Perù, Brasile,
Argentina e altri stati. Le poesie ritenute meritevoli sono state pubblicate in
una raccolta (Il Federiciano, ndr.) edita da Aletti Editore. Fra gli obiettivi
del progetto vi è quello molto ambizioso di decorare, con i versi di alcune
poesie incise su stele, il centro storico di Rocca Imperiale, piccolo quanto
grazioso paese calabrese ai confini con la Basilicata. Ad offrire i propri
versi, incisi su stele, ci sono due scrittrici ormai consolidate nel panorama
letterario italiano: Dacia Maraini e Alda Merini.
fonte
La Nuoiva del Sud
Gianluca Pizzolla
La poesia composta da Concetta Arleo:
Via da me
Da me fuggisti via
nemmeno un’ora più restasti,
affinchè potessi
almeno un’altra volta sola
farti un sorriso
e dirti che
di te mi volevo saziare, Padre!
domenica 19 dicembre 2010
Tommaso Romano sostituisce Enzo Ferraiuolo alla guida della Tennistavolo Heraclea
POLICORO – Sconfitta casalinga per la Tennistavolo Heraclea nella quarta giornata di campionato di ping pong regionale. Tra le mura amiche della palestra Happy fitness di via Lazio nel secondo week-end di dicembre i pongisti jonici sono stati superati per tre set a cinque dagli atleti dello Sporting club Miglionico. Nel primo Salvatore Arpaia cedeva ad Antonio Dambrosio per tre a uno (9/11-10/12-11/6-9/11); nel secondo Vincenzo Rago partiva bene al cospetto di Antonio Consoli battendolo con un netto 3-0 (16/14-11/5-11/5). A questo punto sull’1-1 i padroni di casa tentavano il sorpasso con il capitano-allenatore Vincenzo Ferraiuolo in un altalenante serie di game conclusisi al quinto set. Nel primo è uscito sconfitto 7/11, poi ha riequilibrato le sorti 11/9, nel terzo è andato sotto 4/11, il quarto se lo è aggiudicato sul filo di lana 12/10 ma al quinto e decisivo gioco è crollato 5/11. Ferraiuolo però motivava i suoi al punto giusto che non tutto era perduto e così Vincenzo Rago riequilibrava la partita contro Antonio Dambrosio vincendo la sua gara con un rotondo 3-0 e il seguente score: doppio 11/4 e 11/7. A questo punto toccava ad Arpaia operare il sorpasso sul 2-2 e il pongista della Tennistavolo chiudeva con 11/5 a suo favore il primo gioco. Purtroppo però rimaneva l’unico perdendo i successivi: 4/11-7/11-2/11. Di nuovo sotto per la terza volta Ferraiuolo non riusciva nell’impresa di Rago e Arpaia dell’ennesimo pari, il terzo, al cospetto di Consoli che lo “liquidava” con estrema facilità e senza perdere troppo tempo: 6/11-6/11-3/11. Nel settimo set un sussulto di Rago teneva in vita la flebile speranza di riequilibrare il match, aggiudicandoselo: 3/11-11/7-11/4-7/11-11/9. Ma a chiudere i conti per gli ospiti ci pensava Dambrosio, ancora contro Ferraiolo: 13/11-4/11-11/5-2/11-4/11. Il doppio vantaggio di giochi a nulla è servito per il team manager che a fine gara è stato sostituito dal trainer Tommaso Romano (nella foto), la cui esperienza servirà ai giocatori della Tennistavolo Heraclea in vista della sosta invernale prima di ritornare in campo a febbraio. Infatti in questo periodo il campionato regionale di C2 si ferma per dare la possibilità ai giocatori di disputare campionati nazionali. Tra essi Arpaia, Rago e Ferraiuolo giocheranno a Caserta il 15 gennaio. Con questa sconfitta, la terza in quattro giornate, il locale team rimane a due punti in classifica e viene raggiunto proprio dallo Sporting Miglionico.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Nautica da diporto, le proposte per Policoro 2011
Servizi per gli appassionati di sport acquatici, potenziamento dell'offerta turistica, attivazione a Policoro dì un Centro di educazione marinara e una proposta per istituire in Basilicata un istituto nautico. Sono alcune degli obiettivi che l'assonautìca intende concretizzare nella programmazione 2011 coinvolgendo enti e privati. Il presidente dell'associazione lo ha annunciato a Matera il 12 dicembre nel corso del convegno sul tema "Prospettive di sviluppo della nautica da Diporto in Basilicata che hanno visto la partecipazione tra gli altri del presidente nazionale di Assonautica Gianfranco Pontel. «L'offerta di servizi di Assonautica - ha detto il presidente di Unioncamere e della Camera di commercio di Matera Tortorelli – prevede iniziative davvero uniche, come il Basilicata coast to coast" che contribuiranno a far conoscere la regione dalla costa di tirrenica, dove è il porto di Maratea, a quella jonica dei porti del Metapontino con la possibilità di trasferire i natanti utilizzando il trasporto su gomma. Ciò consente di ridurre tempi e costi e di evitare di raggiungere lo stretto di Messina per passare da una costa all'altra. Ma stiamo lavorando sulle potenzialità dei corsi d'acqua interni, come fiumi e laghi, che possono essere utilizzati per gli sport diportistici e questo non può che portare valore aggiunto all'economia turistica lucana. L'altra opportunità è legata alle possibilità di istituire un istituto nautico, che possa formare i ragazzi nei diversi settori della marineria. Su questo aspetto apriremo un confronto con gli enti e le istituzioni locali, che in passato e soprattutto nel Metapontino hanno mostrato interesse verso questo tipo di corso di studi». E un riferimento concreto verso questa opportunità verrà dagli skippers del Circolo Velico lucano che per una settimana, utilizzando la barca vela posizionata a piazza Mulino, illustreranno ai ragazzi delle ultime classi delle scuole elementari e del triennio della medie inferiori tecniche e segreti di uno sport giovane e interessante, che lega passione e natura e riscuote consensi crescenti tra le diverse fasce sociali. «Mi congratulo - ha detto il presidente nazionale di Assonautica, Gianfranco Pontel - con il presidente Tortorelli per lo star up dell'Assonautica dopo una lunga gestazione. Le prospettive sono veramente positive, nonostante il quadro generale di difficoltà dell'economia italiana. La Basilicata con i due affacci lucani sui mari Tirreno e Jonio ha due realtà nuove da lanciare sui mercati italiano e straniero. E' una offerta davvero unica che dovrà tenere conto dei servizi alla nautica, servizi variegati e qualificati per affrontare la difficile sfida con i competitori mediterranei. Per questo istituiremo nei primi mesi del 2011, a Policoro, presso il Centro velico lucano, un Centro polivalente di educazione marinara che coinvolgerà giovani delle medie superiori e delle università».
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
sabato 18 dicembre 2010
La condizione delle donne del Sud raccontato nel libro “Il silenzio che racconta la vita e il rosmarino”
POLICORO – Uno spaccato di Sud e della sua immancabile questione meridionale, calibrato sulla condizione della donna nel Mezzogiorno, è la trama di un romanzo scritto dal medico Maria Antonietta D’Onofrio: “Il silenzio che racconta la vita e il rosmarino" presentato nel Palazzo di città sabato 11 dicembre. Tra qualche settimana, nel 2011, l’Italia festeggerà i 150 anni di unità con gli atavici problemi che si porta dietro: la mancanza di lavoro e la storica arretratezza culturale che vede soprattutto la donna considerata come un essere umano di serie B. E la D’Onofrio, da buona meridionalista, lucana di Pisticci, ha avuto il coraggio di metterli nero su bianco in una avvincente narrazione: “Lisa è la protagonista di questa storia –afferma l’autrice-. Una donna che in famiglia vive sottomessa come tante donne della nostra realtà. Ella apparentemente è fragile, emarginata per il suo status, ma con una fortezza (virtù teologale ndr) e con un coraggio che la porta a superare le avversità della vita, da sola. In lei c’è la speranza che qualcosa deve cambiare senza rimanere pedissequamente ad obbedire e ad essere sottomessa. L’ambiente circostante sono i “Calanchi” e tutto ruota all’interno della Lucania e delle sue tantissime tristi storie di cui spesso non si ha il coraggio di parlare. Ebbene Lisa con la sua ribellione, che nasce dalla voglia di riscatto del suo io, vuole lanciare il messaggio di una donna proiettata in un futuro diverso, nuovo, fatto di libertà, di opportunità e di diritti negati. L’isolamento culturale è spesso uno dei fattori del silenzio, ma quando nella nostra regione arrivano persone forestiere riescono ad ascoltare e percepire questo status perché guardano la nostra terra con un occhio diverso…”. Il libro è stato presentato dalla locale sezione della Fidapa, guidata da Elisa Polistena, e a cui ha preso parte tra i relatori la Dott. ssa Maria Concetta Piacente, della Fidapa nazionale, la componente del distretto Sud-Est, Maria Antonietta Amoroso, nell’ambito degli eventi internazionali contro la violenza sulle donne il cui simbolo prescelto è il fiocco bianco. Tra i relatori anche il letterato Saverio Ciccimarra e Vincenzo D’Acunzo, pittore. La figlia dell’autrice, Ida Matera, si è cimentata con una canzone: “Live”. La Fidapa ha ringraziato anche l’assessore comunale uscente, Luisa Lasaponara, per il supporto dato alla manifestazione culturale; mentre il vice sindaco di Policoro, Rocco Leone, nei suoi saluti ha lodato l’attività della Fidapa per le battaglie di civiltà e di sensibilizzazione nei confronti dei più deboli. Tra gli interventi da registrare anche quello di Angela Delia, presidentessa dell’associazione “Presidio del libro” di Policoro nonché direttrice della biblioteca comunale.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Donare il sangue: un dovere. Campagna di sensibilizzazione dell’Avis
POLICORO – La nuova sede Avis del centro jonico, all’altezza della scuola media “Aldo Moro”, in via Puglia 16, come ogni anno promuove la sua attività di raccolta sangue con il classico strumento della sensibilizzazione. Scuole, manifestazioni varie, convegni e ora anche con il porta a porta. La neo presidentessa Maria Rosaria Mancino ha inviato a tutti i cittadini del centro jonico una missiva con la quale invita a donare il bene più prezioso per un essere umano: il sangue. “Oltre alla diffusione della cultura della solidarietà e del dono tra la popolazione, la nostra associazione vuole contribuire –osserva la giovane presidentessa- al raggiungimento e mantenimento dell’autosufficienza di emocomponenti e plasmaderivati della migliore qualità e della massima sicurezza possibile con l’aiuto di donatori periodici, volontari anonimi e associati. Ma donare non significa solo aiutare gli altri, chi si trova in difficoltà, ma è importante mettere al corrente il donatore sull’attività di prevenzione e promozione della salute in un contesto più ampio quale la famiglia o il luogo di lavoro. Infatti il sangue viene prodotto dall’organismo umano e non è possibile fabbricarlo o riprodurlo artificialmente, l’unico mezzo è la donazione. E la nostra associazione si batte per incrementarne il numero, che poi di pari passo è sinonimo anche di solidarietà e di partecipazione attiva alla vita sociale di una comunità. Con la lettera spedita a tutti i policoresi, mi prefiggo anche di creare percorsi virtuosi sulle malattie che si possono curare con poche gocce di sangue, le quali unite a quelle potenziamente donabili potremmo avere un mare di oro rosso da poter soddisfare la domanda di tutti coloro i quali hanno bisogno di trasfusione. Ma nello stesso tempo presso la nostra associazione siamo in grado di fare attività di prevenzione rispondendo a dubbi e paure che si annidano nella mente di ciascuno di noi. E a tutti coloro i quali ne hanno qualcuno rispondo precisamente così: la donazione è un atto di amore, ma è anche un dovere se non un vero e proprio atto giuridico. L’articolo 2 della Costrizione riconosce i diritti fondamentali dell’uomo, ma richiede l’adempimento di doveri di solidarietà per voler e volersi bene”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
venerdì 17 dicembre 2010
Un Piano d’ambito a misura d’uomo.
POLICORO – Un piano d’ambito a misura di persona. No alla cementificazione selvaggia della costa, basta con le case, gli alberghi e gli hotel. Il circolo Karaktèria del centro jonico sabato sera 11 dicembre ha tenuto un’assemblea pubblica per discutere di questo importante strumento urbanistico di pianificazione territoriale della zona Lido, quella che và dalla 106 jonica fino al mare, nella sala convegni della chiesa Maria SS del Ponte di piazza Eraclea. Tra i promotori dell’iniziativa il giovane Ivano Farina: “La nostra proposta è quella di uno sviluppo con ricchezza diffusa mettendo in risalto le risorse del posto che poi è lo scopo dei Piani paesaggistici territoriali. Ad esempio chiediamo che le case coloniche possono essere “allargate” e trasformate in agriturismi, un anfiteatro dove svolgere attività culturali, strutture ricettive per ragazzi. Insomma dobbiamo capire che tipo di turismo vogliamo. E chiedo inoltre cosa c’era di sbagliato nel vecchio progetto Akiris e perché si è adottata la variante Marinagri. Infine vorrei capire il perché al tavolo tecnico del 10 ottobre presso la Regione Basilicata sembra che l’indirizzo dato sia stato quello di aggiungere cemento su cemento, con le imprese edili ancora protagoniste”. Tra i relatori invitati anche Don Marcello Cozzi dell’associazione “Libera” di Basilicata: “Quando qualcuno parla di Basilicata isola felice dovrebbe conoscere fatti e personaggi della nostra regione. Se per mafia si intendono i morti ammazzati per strada, allora l’Italia è una splendida regione eccezion fatta per quattro regioni. Ma siccome non è così dobbiamo stare attenti a come la mafia si è evoluta negli anni andando ad investire proprio la dove ci sono interessi economici forti. E la costa jonica potrebbe essere una di queste. Ovviamente io non ho elementi per entrare nel merito della discussione di oggi, posso solo dire con certezza che due anni fa è stato certificato che in Basilicata agisce un’associazione criminale che prende il nome di Basilischi. Questa è una certezza. Così com’è certo che in questa regione ci sono morti senza un perché e senza sapere da chi sono state uccise queste persone. Ecco gli interrogativi ai quali cerchiamo di dare una risposta”. Beniamino Murgante, docente di pianificazione territoriale all’università di Basilicata, ha invece tecnicamente spiegato come i Piani territoriali devono essere utilizzatati stando attenti a preservarne le caratteristiche di tutela contro la vulnerabilità ai cambiamenti climatici soprattutto nelle zone di mare, quelle più esposte. “Con questo –sostiene il docente- non voglio dire che non ci sia bisogno di sviluppo turistico soprattutto in questa zona al alta vocazione, ma mi limito a constatare anche la necessità di destinare aree per impianti di energia alternativa”. Il dibattito è stato moderato da Pasquale Lacanna e a visto l’intervento anche dell’ambientalista Palumbo.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Cultura e solidarietà: una serata con Giuseppe Ayala
POLICORO – La sua è una vita piena di ricordi, molti dei quali tristi legati alla lotta alla mafia. Ma Giuseppe Ayala, ex Pm al maxiprocesso contro Cosa Nostra, ha ancora in mente i giorni trascorsi insieme ai due martiri della Repubblica italiana: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E come loro tanti servitori dello Stato assassinati tra il 1980 e 1990. Ora gira per le scuole e partecipa ad incontri con la società civile per raccontare la sua testimonianza di cos’è la mafia in un libro: “Chi ha paura muore ogni giorno”. E mercoledì sera 8 dicembre presso l’Oro hotel è stato ospitato dall’associazione “Oltre” in una raccolta fondi benefica a favore dell’associazione nazionale “Lega del filo d’oro”. “La mia –spiega l’autore- vita oggi è un continuo girovagare animato dalla missione di verità che dev’essere fatta sulle stragi mafiose degli ultimi decenni. Parto subito dicendo che l’anno in cui siamo stati fermati non dalla mafia ma dallo Stato non è il 1992, ma il 1988 dai cosiddetti servizi segreti deviati”, per poi raccontare la straordinaria avventura umana del pool antimafia e dei suoi uomini, da Rocco Chinnici ad Antonino Caponnetto: “La definizione di eroi credo che la rifiuterebbero tutti quei protagonisti. Diciamo che eravamo animati da valori reali verso la Magistratura e il suo ruolo all’interno della società civile. Ognuno di noi sceglie di essere uomo o donna nella vita e il modo in cui decide di vivere. E io girando in lungo e largo l’Italia racconto ai giovani chi non c’è più inseguendo un ideale…loro non ci sono più fisicamente, ma il libro che narra le gesta di quei protagonisti (Borsellino, Falcone, Costa, Mattarella, Basile, Cassarà e tanti altri) non muore mai. Immaginate un po’ la Divina Commedia di Dante a distanza di 800 anni viene studiata ancora, fortunatamente, nelle scuole. Ecco il valore del libro è quello di essere testimonianza nel tempo per non dimenticare quello che è stato fatto e guardare al futuro con la consapevolezza di chi ha creduto e crede in qualcosa. La nostra forza è stata il gioco di squadra, esorcizzavamo la paura che c’era e la sentivamo con l’ironia. Il motore di questo team era Giovanni (Falcone ndr), e poi tutti gli altri facevamo camminare la macchina”. L’organizzatore dell’appuntamento culturale, Franco Labriola, nella sua presentazione dell’autore ha spiegato le finalità dell’associazione che presiede e di come solidarietà e cultura possano andare a braccetto nella narrazione di fatti ed eventi di straordinaria umanità, anche se alcuni dei quali dal triste epilogo: “ma il nostro impegno dev’essere totale nei confronti di chi non ha voce, di un mondo marginalizzato ma dalla straordinaria umanità e ricco di sensibilità qual è quello di chi soffre e di chi nella vita non ha avuto le opportunità di altri senza avere nessuna colpa”. Durante la serata con modesto contributo di 20,00 sono stati venduti i libri di Ayala e il ricavato destinato alla Lega del filo d’oro.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
giovedì 16 dicembre 2010
A Policoro raduno regionale dei pongisti
Si è svolto nei giorni scorsi nella città jonica il 2° torneo regionale di 3 e 4° categoria di ping pong nella palestra Happy Fitness di Francesco Corbino. Il torneo ha visto partecipare circa venti pontisti, di diversa età, della regione Basilicata. Si sono distinti gli atleti materani saliti sul podio di 4a Categoria con la vittoria di Donato Marcosano della Soc. Pegasus Matera su Giampaolo Lomurno della Soc. Casalnuovo Matera, mentre la finale per il 3° posto è stata vinta da Mino Tarantino della soc. Casalnuovo vittoria sul giovane Luca D'Ercole (Pegasus), quest’ultimo premiato come miglior giovane pongista della manifestazione. Comunque tutti i pongisti hanno dato vita ad un torneo entusiasmante e tiratissimo fino all'ultimo set. Hanno partecipato alla manifestazione Lo Sporting Club Miglionico, il Casalnuovo Matera, il Pegasus Matera e la soc. Organizzatrice Tennistavolo Heraclea. I pongisti policoresi, guidati dal presidente Ferraiolo, hanno raggiunto solamente i quarti di finale con Arpaia, sottotono, ed Enzo Rago eliminato nella prima fase a gironi. Grande entusiasmo e partecipazione da parte di tutti soprattutto nei giovani che hanno dato vita a buone giocate fatte di TOP e SPIN a ripetizione. Il Delegato regionale Donato Marcosano, si è complimentato con Vincenzo Ferraiuolo, per l'organizzazione del torneo.
Al cimitero di Policoro lapide senza la data di morte di Mario Milione
Policoro, 10 dic 2010 – C’è una lapide al cimitero su cui c’è solo la data di nascita della salma che riposa in quel loculo. Non c’è, come per tutte le altre, la data della morte. Quando la cosa è stata riferita alla Gazzetta stentavamo a crederci. Anzi la credevamo non possibile anche da un punto di vista giuridico. Invece, la lastra di marmo con la sola data di nascita e non con
quella di morte esiste. Siamo andati a cercarla. L’abbiamo trovata e fotografata. Con un senso di sgomento e di inquietudine. La lapide commemorativa, infatti, è quella di Mario Milione, di Policoro, trovato morto, trucidato con il fuoco, nel bagagliaio di una Lancia Dedra data alle fiamme nelle campagne di Ginosa, in provincia di Taranto, il 19 ottobre del 2004. L’uomo di cui non si conosce neanche la data del decesso aveva, quando il suo corpo fu rinvenuto carbonizzato, 37 anni. Un delitto col chiaro stampo della criminalità organizzata. Sul marmo sono applicate la sua foto, sorridente; una riproduzione bronzea della Pietà di Michelangelo; un riquadro, anch’esso in bronzo, con su inciso: “Amarti è stato facile dimenticarti impossibile”; una data 18.11.1967, quella di nascita. Non c’è traccia della data della morte. Davanti alla lastra, anche fiori freschi. Significa che i familiari del defunto non l’hanno dimenticato. Come l’hanno dimenticato, al contrario, le istituzioni, tra cui la magistratura, le forze dell’ordine, il suo stesso comune di nascita e residenza, la cosiddetta società civile ed anche quella religiosa. Quest’anno, al sesto anniversario della data del ritrovamento del suo corpo martoriato, data che credevamo quella della sua morte, non abbiamo visto neanche un manifesto funebre commemorativo sui muri. Significa che chi ha voluto e vuol bene a questo morto assassinato, secondo gli investigatori dalla delinquenza tarantina – metapontina, vive in silenzio il suo dolore. Ma possono le istituzioni far calare il velo del silenzio su un omicidio efferato? Può uno sfregio simile contro una Persona, con la P maiuscola, ed i suoi cari rimanere impunito? Può essere dimenticata una morte orribile subita da una Persona senza un moto di ribellione della coscienza individuale e collettiva? Risuonano le parole dell’avvocato della famiglia, Gianni Di Pierri, alla Gazzetta del 18 ottobre scorso: “Quello di Milione è un omicidio dimenticato. Egli è un morto di serie B”. Un pugno nello stomaco della giustizia. Chi riuscirà a far scrivere la data di morte sulla lapide di Mario Milione?
I carnefici senza volto
Forse era ancora vivo Mario Milione quando la Lancia Dedra nel cui bagagliaio era stato nascosto fu data alle fiamme tra il 15 ed il 19 ottobre di sei anni fa. Una morte atroce che grida giustizia contro carnefici ancora senza volto. L’auto con i poveri resti dell’uomo fu rinvenuta in contrada Pantano, a Ginosa. Sul posto intervennero i carabinieri della Compagnia di Castellaneta ed il magistrato Ida Perrone, della Procura di Taranto. Il prof. Luigi Strada, lo stesso del caso Sarah Scazzi, eseguì l’autopsia e scattò radiografie su quelle ossa annerite dal fuoco. Non furono riscontrate lesioni da arma da fuoco. L’analisi del dna confermò che quei resti erano di Milione. La denuncia della sua scomparsa, allontanatosi con la Lancia di un amico, era stata effettuata dalla moglie, Angela Falcone, il 15 di quel mese. Poi, il ritrovamento. Gli inquirenti indagarono sulla via della droga tra Taranto ed il Metapontino. Ma Mario non era mai stato invischiato in storie di spaccio.
Fonte
La Gazzetta della Basilicata
Filippo Mele
quella di morte esiste. Siamo andati a cercarla. L’abbiamo trovata e fotografata. Con un senso di sgomento e di inquietudine. La lapide commemorativa, infatti, è quella di Mario Milione, di Policoro, trovato morto, trucidato con il fuoco, nel bagagliaio di una Lancia Dedra data alle fiamme nelle campagne di Ginosa, in provincia di Taranto, il 19 ottobre del 2004. L’uomo di cui non si conosce neanche la data del decesso aveva, quando il suo corpo fu rinvenuto carbonizzato, 37 anni. Un delitto col chiaro stampo della criminalità organizzata. Sul marmo sono applicate la sua foto, sorridente; una riproduzione bronzea della Pietà di Michelangelo; un riquadro, anch’esso in bronzo, con su inciso: “Amarti è stato facile dimenticarti impossibile”; una data 18.11.1967, quella di nascita. Non c’è traccia della data della morte. Davanti alla lastra, anche fiori freschi. Significa che i familiari del defunto non l’hanno dimenticato. Come l’hanno dimenticato, al contrario, le istituzioni, tra cui la magistratura, le forze dell’ordine, il suo stesso comune di nascita e residenza, la cosiddetta società civile ed anche quella religiosa. Quest’anno, al sesto anniversario della data del ritrovamento del suo corpo martoriato, data che credevamo quella della sua morte, non abbiamo visto neanche un manifesto funebre commemorativo sui muri. Significa che chi ha voluto e vuol bene a questo morto assassinato, secondo gli investigatori dalla delinquenza tarantina – metapontina, vive in silenzio il suo dolore. Ma possono le istituzioni far calare il velo del silenzio su un omicidio efferato? Può uno sfregio simile contro una Persona, con la P maiuscola, ed i suoi cari rimanere impunito? Può essere dimenticata una morte orribile subita da una Persona senza un moto di ribellione della coscienza individuale e collettiva? Risuonano le parole dell’avvocato della famiglia, Gianni Di Pierri, alla Gazzetta del 18 ottobre scorso: “Quello di Milione è un omicidio dimenticato. Egli è un morto di serie B”. Un pugno nello stomaco della giustizia. Chi riuscirà a far scrivere la data di morte sulla lapide di Mario Milione?
I carnefici senza volto
Forse era ancora vivo Mario Milione quando la Lancia Dedra nel cui bagagliaio era stato nascosto fu data alle fiamme tra il 15 ed il 19 ottobre di sei anni fa. Una morte atroce che grida giustizia contro carnefici ancora senza volto. L’auto con i poveri resti dell’uomo fu rinvenuta in contrada Pantano, a Ginosa. Sul posto intervennero i carabinieri della Compagnia di Castellaneta ed il magistrato Ida Perrone, della Procura di Taranto. Il prof. Luigi Strada, lo stesso del caso Sarah Scazzi, eseguì l’autopsia e scattò radiografie su quelle ossa annerite dal fuoco. Non furono riscontrate lesioni da arma da fuoco. L’analisi del dna confermò che quei resti erano di Milione. La denuncia della sua scomparsa, allontanatosi con la Lancia di un amico, era stata effettuata dalla moglie, Angela Falcone, il 15 di quel mese. Poi, il ritrovamento. Gli inquirenti indagarono sulla via della droga tra Taranto ed il Metapontino. Ma Mario non era mai stato invischiato in storie di spaccio.
Fonte
La Gazzetta della Basilicata
Filippo Mele
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