LA FAVOLA DI RICI E CLA
Come fare per trasmettere ai più
piccoli i primi rudimenti di un virtuoso ciclo dei rifiuti, di un corretto
riciclo in materia di raccolta differenziata e in tema con le esigenze del
territorio? Dopo l'approdo del progetto "Zero Rifiuti in Condotta"
nelle scuole Superiori e Medie della nostra comunità, il cerchio si chiude li'
da dove fondamentalmente deve partire, tra i bimbi delle scuole Elementari e
dell'Infanzia, in una fascia di età in cui il processo di sensibilizzazione in
merito si rende tanto più delicato quanto necessario.
Certo coi bambini non è semplice
esplicare certi concetti ma al tempo stesso è importante che ricevano il giusto
imprinting per assumere col tempo la mentalità e la cultura del "riduci
riusa e ricicla" nel rispetto dell'ambiente, di se e di tutti. E cosa c'è
di meglio che una bella favoletta semplice, amena, breve, concisa ed efficace:
la favola di Rici e Cla, questi due personaggi del video spot realizzato per la
campagna "Zero Rifiuti" e visibile su you tube cercando “pisticci
zero rifiuti video spot”.
Rici e Cla (Ricicla), un bel
giorno si incontrano nei pressi di un'isola ecologica, tra Pisticci e Marconia,
e insieme decidono di fare quello che ritengono piu giusto: differenziare per
differenziarsi, per evitare di mandare i rifiuti a perire in discarica, il
"cimitero dei rifiuti", un luogo triste e desolato, pericoloso, tetro
e che emana cattivi odori e in cui il rifiuto-risorsa non ha più alcuna
possibilità di rivivere se non degradandosi a spese della nostra salute.
Rici e Cla sarebbero il papà e
la mamma della raccolta differenziata, degli altri personaggi tanto fittizi
quanto reali di una serie di altri video di animazione che abbiamo usato
all'uopo per semplificare, rendere fruibile e al tempo stesso piacevole la
materia: "Marta la carta", che da grande vuole rinascere e diventare
un quaderno o un libro; "Pietro il vetro", che non vuole morire in
discarica perchè col nostro impegno potrebbe rivivere per sempre al 100% delle
sue potenzialità e all'infinito; e ancora "Camilla la bottiglia" e
"Tina la lattina", la prima di plastica e la seconda fatta di
alluminio, e che rispettivamente come per incanto e una specie di magia possono
diventare addirittura una maglia ed una bicicletta.
E il tutto dipende sempre da
noi, dal "Rici e Cla" che ci dovrebbe essere in ognuno di noi e che
ancora, per affidarlo nell'atto concreto alla sensibilità dei piccoli, è stato
coronato da un giochino con gli ecobox, di cui abbiamo dotato tutte quante le
classi, nei quali i bimbi con notevole acume, sbalorditiva capacità di
apprendimento e divertiti, hanno subito imparato a riconoscere i materiali da
mettere, a differenziarli conferendoli ciascuno al posto giusto. Risultato: una
atmosfera di generale entusiasmo non solo tra i bimbi, ma anche tra insegnanti
e genitori, molti dei quali riferiscono che i bimbi a scuola e a casa prestano
parecchia e sempre maggiore sensibilità e attenzione alla cosa e che
addirittura sono loro adesso a correggere e a riprendere gli adulti quando si
prestano con cattive o sbagliate abitudini sulla raccolta differenziata.
Morale della favola: in ogni
uomo autentico c'è un bambino che gioca. Senza dubbio un'esperienza fantastica,
che certamente avrà portato e ci auguriamo continui a portare i suoi frutti, ma
che prima ancora ci induce a non fare a meno di estrapolarne alcuni contenuti
essenziali, che ci fa riflettere sul divario che ci separa e le distanze che
abbiamo preso dalle radici della nostra infanzia, sul fatto che non sarebbe
male ogni tanto fermarsi a guardare le cose con gli occhi e lo stupore di bimbo
e con quella magia naturale che ci si porta dentro a quell'età in cui il mondo
sembrava cominciasse con noi, quel candore e quel senso di meraviglia che è andato
perduto nel tempo con l'età adulta in una realtà in cui non ci si stupisce piu
di nulla e tutto appare non piu autentico, scontato, banale e avvolto in
un'aura grigia di disillusione: un atteggiamento che nel portarci a ritroso,
magari ci mette paradossalmente sulla strada giusta per portarci avanti e
migliorarci? Certo non possiamo saperlo ma nessuno ci può impedire di sperarlo
facendo i complimenti e un grande in bocca al lupo ai bimbi per l'avvenire e ai
genitori con l'auspicio di andar loro incontro, ringraziando insegnanti e
personale scolastico per la gentile e squisita collaborazione, e ancora
l'invito esteso ad amministratori, operatori e a noi tutti per far si che la
storiella di Rici e Cla assuma contorni sempre più concreti e da favola diventi
realtà.
Giuseppe Quinto
Studio Oikos