venerdì 31 gennaio 2014
La Tradeco rivince l’appalto della spazzatura
POLICORO – La Tradeco srl di
Altamura continuerà a raccogliere i rifiuti solidi urbani nel centro jonico.
Infatti si è aggiudicata la nuova gara d’appalto indetta dall’Amministrazione
comunale di centro destra che governa dal maggio del 2012. La notizia era
ufficiosa ed è diventata ufficiale nella mattinata del 28 gennaio quando il
sindaco, Rocco Leone (Pdl), e consigliere di maggioranza delegato all’ambiente,
Giovanni Lippo (Trenta centro-destra), hanno illustrato alla stampa i dettaggli
del nuovo capitolato. Entrambi hanno sostenuto: “Non ce l’abbiamo mai avuta con
la Tradeco, ma con il vecchio bando che non era adatto alla nostra città per
popolazione ed estensione. Il nuovo avviso pubblico è stato esperito sotto la
supervisione della Esper, una società di consulenza specializzata nel settore,
che lavora solo con gli Enti pubblici. Il nuovo servizio sarà a regime dalla
prossima estate e rispetto al passato è l’Amministrazione che ha chiesto alle
ditte partecipanti quello che chiedeva; ovvero una città pulita”. I punti
cardine del nuovo servizio, che ha raccolto i suggerimenti anche di cittadini a
associazioni, prevede: una mini isola ecologica nella zona Lido per gli
abitanti di quella zona della città; consegna di una compostiera per gli
abitanti delle campagne dove conferire i rifiuti con la possibilità per loro di
un abbattimento della Tares se il conferimento del rifiuto giornaliero sarà
rispettato; una campagna di sensibilizazione in città tra scuole e famiglie,
che riceveranno una lettera scritta direttamente dal primo cittadino; quattro
bidoncini consegnati direttamente dal Comune per ogni famiglia; mezzi di
raccolta nuovi con a bordo gps con il monitoraggio continuo da parte del Comune
che diventa anche proprietario dei rifiuti e provvederà al loro riciclo.
“Questo progetto innovativo –continuano Leone e Lippo- vuole educare i
cittadini alla necessità della raccolta differenziata sia in termini di
risparmio per loro tasche sul pagamento
della Tares e sia per tenere la città pulita e decorosa. Il bisogno della
differenziata nasce dal fatto che non ci sono più discariche in regione e
oltretutto manca anche un piano regionale per gli stessi”. Saranno previste sia
delle penalità che premialità. Coloro i quali, cittadini e Tradeco, dopo la
campagna di sensibilizzazione a carico del Comune, non rispetteranno il giorno
e conferimento del rifiuto saranno sanzionati, i primi dopo un avviso/richiamo,
e lo stesso dicasi per chi getterà sacchetti della spazzatura in aree verdi o
per strada. Nel caso contrario, ossia rispetto del capitolato d’appalto per
l’impresa e il giusto conferimento dei rifiuti dai cittadini, sono previsti
degli incentivi ancora da individuare: sconto sulla Tares o miglioramento di
servizi. Altra novità: i rifiuti verranno raccolti di notte almeno nel centro
urbano e sono previsti bidoncini antirandagismo.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
Modarelli (Fi) commenta i dati Istat sulla disoccupazione
Situazione davvero inquietante,
basta con rinvii e sterili annunci. Commenta così il Presidente del Consiglio
Comunale di Policoro Gianluca Modarelli (FI) la recente indagine ISTAT che
fotografa uno scenario drammatico in merito ai dati occupazionali con un tasso
di disoccupazione complessiva che si attesta al 12,7 %, mentre quella giovanile
sfonda la soglia del 40% in netto peggioramento rispetto all’anno precedente. Quasi
un giovane su due è disoccupato ed ormai rassegnato, mentre galoppa anche il
fenomeno della dispersione scolastica e cresce la platea dei cosiddetti Neet.
Ed è intollerabile - continua Modarelli - per un Paese Occidentale che
un’intera classe dirigente osservi in modo praticamente inerme l’aggravarsi di
un’emergenza sempre più critica. Con quale credibilità ci apprestiamo ad
avviarci verso la guida del semestre Europeo se non tuteliamo la nostra più
grande risorsa che è rappresentata delle generazioni juniores? Non si può più
perdere tempo, si metta in campo con urgenza un programma strutturale per
innescare la crescita e moltiplicare le opportunità, ponendo al centro il “Lavoro”
ed i “Giovani”, partendo dal rilancio dei “mestieri dimenticati”, nel
solco del made in Italy e delle nostre antiche arti e tradizioni che
possiederebbero un enorme potenziale di ricaduta occupazionale, e da un
rinnovato rapporto tra Università e mondo del lavoro che devono allearsi in un
sodalizio dirompente, un binomio inscindibile, in cui la fase di apprendimento
deve rappresentare lo step determinante per attrezzare i cittadini di oggi e
domani alla sfida della competitività, della creatività e libera iniziativa. Puntare
su conoscenza e sapere - conclude il Presidente Modarelli – sarà la formula
vincente per un Paese che ha disperatamente bisogno di una spinta propulsiva e di
tracciare il proprio futuro.
giovedì 30 gennaio 2014
Il Real Metapontino non vince più
Domenica scorsa nella quarta giornata di ritorno del campionato di
calcio a 11 serie D, girone H, il Real Metapontino ha impattato in casa, al
"Rocco Perriello" di Policoro, contro i napoletani del Vico Equense,
squadra alla portata degli jonici. Purtroppo nemmeno nell'ultima domenica di
gennaio è arrivata la vittora. I campani si portano in vataggio e metà primo
tempo e se lo tengono stretto per tutti i primi 45 minuti. Nella ripresa lo
scontato arrembaggio dei biancocelesti che agguantano il pari intorno al 70simo
minuto di gioco con De Gennaro. E sull'1-1 si chiude il match. Il Real
Metapontino è ultimo in classifica con 16 punti a due punti dalla zona play
out. Se non fa punti in casa salvarsi sarà dura. E domenica trasferta a
Manfredonia!
Castelluccio deve restare in esilio. Confermato il divieto di dimora a Potenza
POTENZA - Resterà in esilio lontano dal capoluogo e dall’aula del parlamentino lucano, Paolo Castelluccio, il consigliere regionale di Forza Italia imputato nel processo sui rimborsi, e colpito dal divieto di dimora ripristinato due settimane orsono dalla Corte di Cassazione. Lo ha deciso il gup titolare del fascicolo, Tiziana Petrocelli, che ieri mattina poco prima dell’inizio delle discussioni delle difese ha respinto l’istanza presentata dal suo legale per la revoca della misura cautelare. Alla base di quanto sostenuto dall’avvocato Donatello Cimadomo c’erano molte delle considerazioni fatte proprie anche dal procuratore generale della suprema corte, che aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza del Riesame di Potenza. A suo avviso, infatti, il divieto di dimora nel capoluogo di regione per un consigliere in carica sarebbe stato una misura «incongrua». Da una parte, perché la nuova legislazione sulle «spese di esercizio del mandato» (4.500 euro al mese su base forfettaria) ha sostituito i vecchi rimborsi con l’obbligo di giustificazione. Perciò anche volendo abusarne, oggi il misfatto sarebbe del tutto slegato dalla loro rendicontazione più o meno fedele, che prima avveniva ogni sei mesi all’ufficio economato del parlamentino lucano, ovvero a Potenza. Dall’altra, perché impedire a un rappresentante eletto di recarsi dove ha sede l’assise di cui fa parte non serve a impedire che caschi in tentazione di nuovo. A maggior ragione ora che il rimborso è stato trasformato in un contributo forfait. Piuttosto equivarrebbe soltanto a impedirgli di svolgere il mandato per cui è stato scelto dai cittadini, violando il principio di divisione dei poteri e interferendo coi meccanismi basilari della democrazia. Di tutt’altro avviso si era mostrato il pm Francesco Basentini, che assieme a Sergio Marotta ha coordinato le indagini di finanza, carabinieri e polizia sulla gestione dei fondi per le spese di segreteria e rappresentanza dei singoli consiglieri lucani e quelle per l’attività dei gruppi presenti nell’assemblea. Il magistrato aveva espresso parere negativo all’istanza di Castelluccio, e anche la scorsa settimana nel ribadire la richiesta di rinvio a giudizio per 33 dei 34 consiglieri imputati nel filone principale dell’inchiesta si era soffermato a lungo sulla questione. In proposito è stata citata anche la legge Severino, che stabilisce la sospensione di diritto dei titolari di cariche elettive destinatari di misure restrittive da parte della magistratura. Dato che nel testo viene citato proprio il caso di chi viene raggiunto dal divieto di dimora nel luogo in cui dovrebbe esercitare il suo mandato, per il pm sarebbe stato evidente che che la questione del rispetto del voto è stata già affrontata e superata dal legislatore. Altrimenti si sarebbe espresso in maniera diversa. Una tesi che sembra essere stata condivisa dal gup Petrocelli. Di qui la conferma dell’ordinanza a causa del rischio che il consigliere commetta altri reati della stessa specie di quelli per cui è a processo.
Castelluccio è accusato di aver intascato poco più di 10mila euro di rimborsi indebiti. Gli inquirenti gli contestano di aver rendicontato tra le sue spese di rappresentanza la riparazione dell’auto di un’amica, un soggiorno a Roma «in compagnia di persona non autorizzata», spese di viaggio “gonfiate”, inesistenti, o addirittura raddoppiate, inserendo le stesse schede carburante sia nella contabilità della sua segreteria, che in quella del gruppo del Pdl. Confermato a novembre in provincia di Matera per il suo secondo mandato nel parlametnino lucano, Castelluccio era stato eletto anche segretario del Consiglio regionale, proprio il giorno della decisione della Cassazione.
Fonte
Il Quotidiano di Basilicata
Castelluccio è accusato di aver intascato poco più di 10mila euro di rimborsi indebiti. Gli inquirenti gli contestano di aver rendicontato tra le sue spese di rappresentanza la riparazione dell’auto di un’amica, un soggiorno a Roma «in compagnia di persona non autorizzata», spese di viaggio “gonfiate”, inesistenti, o addirittura raddoppiate, inserendo le stesse schede carburante sia nella contabilità della sua segreteria, che in quella del gruppo del Pdl. Confermato a novembre in provincia di Matera per il suo secondo mandato nel parlametnino lucano, Castelluccio era stato eletto anche segretario del Consiglio regionale, proprio il giorno della decisione della Cassazione.
Fonte
Il Quotidiano di Basilicata
Conversazioni sulla giustizia. Silvana Arbia: con le buone consuetudini giustizia di qualità
POLICORO – Il magistrato
internazionale Silvana Arbia, di origini lucane, –di lei si era parlato anche
di una possibile candidatura come Governatice alle ultime elezioni regionali
lucane in un assembramento antagonista al centro sinistra, nella serata di
sabato 25 è stata ospite dell’associazione politica Trenta, che amministra in
maggioranza la città di jonica in coalizione con il centro destra. Nella
biblioteca comunale in un incontro dal tema: “Conversazioni sulla giustizia” ha
parlato dell’evoluzione del diritto nel mondo dovuta ad eventi che hanno
segnato e segnano tuttora il cammino umano. Partendo dal Tribunale di
Norimberga, che giudicò dopo il secondo conflitto mondiale i criminali nazisti,
la Arbia si è soffermata poi sugli altri genocidi che hanno caratterizzato la
seconda metà del secolo scorso soffermandosi su quelli del Ruanda nel 1994 per
i quali l’Unione europea poteva fare molto di più, e dopo i quali nacque un
Tribunale speciale internazionale (Tpi) per giudicare i responsabili di quelle
barbarie. Un ruolo importante per mantenere la pace nel mondo, ha sostenuto la
relatrice, è quello dell’Onu (Organizzazione delle nazioni unite), che
raggruppa al proprio interno molti Stati internazionali, la quale interviene
laddove ci sono disordini che possono sfociare in guerre tra nazioni. Dopo il
Tpi, nella evoluzione della giustizia di pari passo a quella dei cambiamenti
politici, sociali ed economici, è nata la Corte penale internazionale con
competenza più generale su genocidi, crimini contro l’umanità e crimini di
aggressione con giurisdizione nello Stato parte. Infine si arriva al 1998 con
lo statuto di Roma mediante il quale gli Stati hanno ceduto parte della propria
sovranità statale penale alla stessa Corte per garantire la pace nel mondo. La
Arbia ha sottolineato anche come la giustizia dovrebbe essere l’ultimo anello
per dirimere le controversie, e prima bisognerebbe usare il buon senso, l’etica
dei comportamenti e l’osservanza delle leggi. La giustizia interverrebbe solo
in caso di extrema ratio quando le norme vengono violate. Se le buone
consuetudini, a parere della stessa, anch’esse fonti del diritto come le leggi,
fossero di dominio pubblico ci sarebbe anche una giustizia di qualità che si
concentrerebbe sui casi più difficili così da rendere la società più civile.
L’introduzione alla relazione è stata fatta del sindaco Rocco Leone (Pdl) e
dall’ assessore allo Spettacolo Massimiliano Padula (Trenta).
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
mercoledì 29 gennaio 2014
Incendio BarHchic. Davide Stigliano: “La prossima estate sarò di nuovo sul lungomare”
POLICORO – Davide Stigliano,
proprietario/gestore del BarHchic incendiato nella notte tra sabato e domenica
scorsa non sa darsi una spiegazione plausibile del gesto delinquenziale che ha
visto mandare in fumo, non solo metaforicamente, il suo chiosco sul lungomare
centrale di via Lido. Una struttura architettonicamente gradevole, per essere
rimuovibile, che ha anche i suoi costi: 20 mila circa. Da circa tre anni le due
Amministrazioni che si sono succedute hanno puntato tutto su questi chioschi,
giostre e gonfiabili per aumentare l’offerta turistica in riva allo Jonio. Il
bando comunale per la concessione delle autorizzazioni scadeva a metà
settembre. Alcuni hanno smontato altri no. Il motivo sta nel fatto che i
chioschi potevano destagionalizzare l’estate per i più ottimisti; altri hanno
invece chiuso e smontato le strutture leggere in legno dedicandosi a quelle del
nucleo urbano. Tuttavia in alcuni periodi dell’anno, tra festività comandate e prolungate
dai “ponti”, sulla Duna attrezzata si vede qualcuno: chi ha seconde case, molti
pugliesi, o chi si riversa a mare dai Comuni di montagna. Ecco spiegato il
motivo della loro presenza, seppur chiusi in questo periodo, sul passeggio in
attesa di un clima più mite. Stigliano dopo la chiusura di metà settembre in
coincidenza quasi con l’arrivo dell’autunno non si era portato l’attrezzatura a
casa, ma in vista di qualche giornata sfruttabile aveva recintato il chiosco
con delle reti metalliche. Che non sono servite per arginare il rogo. Così
raggiunto telefonicamente ci dice di aver subito un danno di almeno 50 mila
euro. La sua è una voce amareggiata per l’accaduto, senza una spiegazione
logica dal suo punto di vista, anche se non ha il timbro della voce di chi
vuole gettare la spugna: “Per la prossima estate sarò di nuovo allo stesso
posto di prima. Non ho certo intenzione di mollare, anzi rifarò il chiosco più
bello di prima”, ci racconta con voce rinfrancata man mano che parla e dopo
aver ricevuto una marea di sms, messaggi su social network e altri canali
moderni di comunicazione. Un gesto, quello di tanti amici e conoscenti, che ha
tirato su il morale a Stigliano e gli dà la forza di andare avanti: più e
meglio di prima. Almeno queste sono le sue intenzioni. Per il momento. Di
contro però in cinque anni gli inquirenti hanno perso ormai il conto degli
attentati incendiari in tutta la fascia jonica. A favorire questi fenomeni
delinquenziali c’è però una cappa di omertà simile a quella dei paesi ad alta
densità mafiosa di regioni limitrofe. E’ vero che nessuno o quasi è stato
assicurato alla giustizia, ma è altrettanto vero che gli inquirenti trovano
difficoltà a squarciare il muro del silenzio sia dei danneggiati che di
potenziali testimoni e persone in senso lato. E in questo terreno fertile
dell’indifferenza si inserisce sia la criminalità, organizzata o micro che sia,
e sia coloro i quali hanno privatamente dei conti in sospeso da saldare.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
L’incendio del BarHchic è di natura dolosa
POLICORO – L’incendio del chiosco BarHchic
sulla Duna attrezzata del lungomare centrale del centro jonico avvenuto nella
notte tra sabato e domenica è di natura dolosa. Lo si sospettava domenica e
lunedì l’ipotesi si è fatta più concreta da parte degli inquirenti. Ad indagare
sono i carabinieri della locale Compagnia poiché sono stati i primi a
raggiungere via Lido, piazza Chonia, luogo dell’incendio. Ma questo non vuol
dire che gli altri presidi di legalità stiano a guardare. Anzi. Le indagini
sono in corso a vasto raggio. Chi è stato? Perchè? Sono domande sulle quali si
stanno concentrando le forze dell’ordine interrogando e setacciando il
territorio. Le ipotesi al vaglio finora sono più di una. Quella meno credibile
è la cosiddetta bravata. Il gestore/proprietario non avrebbe mai ricevuto
minacce, avvertimenti o cose del genere di nessun tipo né in veste di
imprenditore né in quella di privato cittadino. In parole povere non avrebbe
mai fatto del male a nessuno. In passato però la sua attività è stata presa a
bersaglio da ragazzi che si divertivano a sparare petardi. Se questa fosse
l’ipotesi più logica si escluderebbe quella del dolo. La seconda pista ruota
intorno ad un nome, parte lesa sia ben chiaro: Yassine. Chi è costui? Da anni
vive in zona e natio del Marocco. Qualche tempo fa aprì una rosticceria a
Scanzano e proprio in quel locale aperto al pubblico fece visita Michele Puce,
il nuovo boss del Metapontino stando alle cronache giornalistiche degli ultimi giorni.
Dopo aver mangiato e bevuto non avrebbe pagato il conto, sempre secondo le
indagini, e da lì ne scaturì una rissa tra lo stesso gestore e il Puce. Ma ora
che fa Yassine? Ha lasciato Scanzano e vive a Policoro. Guarda caso ha aperto
un chiosco bar King of Kebab sul lungomare centrale a non più di venti metri
dal BarHchic. Che abbiano sbagliato obiettivo? Possibile. Infine c’è il
sospetto che ci potrebbe essere un filo logico, e qui parleremmo di vera e
propria criminalità organizzata, tra gli incendi nelle aziende agricole, tutte
senza un colpevole finora, e quelle legate al turismo. Infatti i malviventi
avrebbero spostato il tiro dal settore primario dell’economia regionale a
quello che ha i maggiori margini di crescita: il turismo per l’appunto. Un paio
di anni fa la macchina di un imprenditore policorese, Sigismondo Mangialardi,
nel cuore della notte scoppiò nel parcheggio antistante la sua struttura,
sempre vicino il lungomare. Non si è mai saputo se per autocombustione, il
veicolo Fiat Ulisse non era nuovo, una vendetta di un ex dipendente o la
richiesta di soldi? Ora è toccato a Davide Stigliano del BarHchic, un chiosco
aperto solo l’estate ma con una clientela abbastanza selezionata e molto
frequentato. Si sarebbe colpito lui per dare un segnale a tutte le altre
tipologie di attività presenti sul lungomare centrale. Come tesi ci potrebbe
stare, ma se così fosse la strategia dei malviventi si potrebbe trasformare in
un boomerang. Basti guardare i nomi degli altri gestori. E non solo su quella
porzione di lungomare.
Gabriele Elia
(Fonte il Quotidiano della Basilicata)
martedì 28 gennaio 2014
Altragricoltura presenta le sue proposte per salvare l’azienda agricola Conte di viale Matera
POLICORO - Ha avuto un anno di
tempo chi ha comprato all'asta nel chiuso di uno studio di commercialista a
Matera una parte sostanziale dei beni dell'azienda di Leonardo Conte e Angela
Ergastolo. Beni del valore di oltre 500.000 euro comprati per circa 80.000. Un
buon affare avrà pensato chi, approfittando della crisi, ha pensato di mettere
mani su una vita di sacrifici. "Il peggior affare che potesse fare"
hanno commentato in conferenza stampa l’altro giorno in viale Matera gli
agricoltori riuniti e convocati da Altragricoltura: "evidentemente non ha
capito che in questa azienda non ci entrerà mai. Qui ci sono la vita e i
sacrifici della famiglia Conte ma, anche, la scommessa di realizzare la
migliore agricoltura sociale possibile e dunque il futuro degli agricoltori di
questo territorio che parte da oggi". L'azienda Conte è stata comprata a
gennaio dello scorso anno e, qualche giorno dopo, un gruppo di agricoltori l’
aveva occupata per difenderla piantando un oliveto a simbolo della loro volontà
di difenderla. Quegli agricoltori si sono riuniti in associazione che rivendica
l'uso di quelle terre cui hanno dato il nome di Rinascita Lucana.
Presidente dell'associazione era stato nominato Gianni Fabbris a segnare
l'impegno di tutto il movimento e l'organizzazione di Altragricoltura a voler
andare fino in fondo nella difesa di quella azienda. Nell'iniziativa che nel
pomeriggio dell'occupazione si era tenuta nella sala consigliare di Policoro,
alla presenza di diverse autorità e istituzioni, Fabbris era stato chiaro:
"Proponiamo a chi ha comprato di fare un passo indietro, considerando
immorale il suo gesto. Proponiamo di trovare un'intesa per evitare tensioni
nella comunità e nel territorio, anche perchè da quelle terre non ce ne andremo
e non sarà possibile a nessuno entrare con la forza". E' passato un anno
ma nessuno si è fatto avanti per trovare un accordo. In questi giorni, al
contrario, chi ha comprato ha compiuto atti per cercare di ottenere il rilascio
dell'azienda da parte degli agricoltori che la stanno lavorando. La risposta,
dunque, sembrerebbe essere negativa e la mediazione, fino a questo momento, non
è stata possibile. Altragricoltura non molla e nella conferenza stampa ha
presentato il suo progetto e chiesto ai due sindaci di Policoro e Tursi di
esercitare una mediazione. Il progetto prevede tre passaggi: quello di
realizzare un GAT (Gruppo di Acquisto Terreni) che, anche in collaborazione con
Banca Etica, raccolga entro l'estate almeno trecentomila euro da risparmiatori
e investitori nazionali che acquisterebbero la proprietà della terra e
realizzerebbero il rilancio produttivo verso un'azienda di produzioni di
eccellenza; quello di realizzarvi agricoltura sociale, con una parte di orti
sociali e una fattoria didattica; quella di realizzarvi uno dei nodi
qualificati della rete dei produttori del ciclo corto realizzata in questi mesi
fra gli agricoltori lucani ed, in particolare, una PAS (Piattaforma Alimentare
Solidale) che realizzi scambi con la rete nazionale dei Gruppi di Acquisto.
Un progetto, dunque, di rilancio produttivo, di saldatura con il tessuto civile
e sociale del territorio e di eccellenza per la qualità tecnologica e del cibo
ma anche per le stesse modalità di agricoltura che si realizzerà. Un progetto
che parla al futuro dell'agricoltura Metapontina chiamata a passare dall'essere
un reparto all'aperto dell'agricoltura industriale e dai modelli fallimentari
del passato (che hanno prodotto la crisi in cui si dibattono molte delle nostre
aziende) verso economie della produzione, distribuzione e consumo del cibo e
gestione del territorio socialmente e ambientalmente sostenibili. Un progetto
che viene assunto direttamente dall'Associazione Rinascita Lucana e sulla cui
base, Gianni Fabbris, ha chiesto ai due sindaci di adoperarsi per cercare una
nuova risoluzione contattando direttamente chi ha pensato di fare l'affare.
Entrambi hanno dato la loro
disponibilità che gli agricoltori convenuti hanno apprezzato e su cui fidano
che possa aprire un confronto utile ad una soluzione. "Anche perchè"
ha concluso Fabbris "se cosi non sarà, passeremo ad una nuova fase della
nostra iniziativa: quella per cui saremo costretti a disvelare nomi e responsabilità
chiamando l'intera comunità ad esprimere un giudizio etico ed economico. Ovvero
se sia conveniente convivere con un cancro che prende la forma dello
sciacallaggio piuttosto che della solidarietà". Altragricoltura si da
appuntamento entro 3 settimane e, mentre attende l'esito del tentativo dei
sindaci, lavora a realizzare e costituire le condizioni per il progetto
aziendale e, soprattutto, rilancia l'iniziativa generale contro la crisi e
l'indebitamento di cui l'azienda Conte è solo la punta dell'icerberg che in realtà
coinvolge la gran parte delle aziende Lucane e che ha bisogno di risposte forti
dalla politica e dalle istituzioni, oltre che della responsabilità e
consapevolezza della società che non può vedere morire un intero tessuto
produttivo frutto di secoli e millenni di storia e strategico per la tenuta
delle comunità come è quello delle aziende agricole e del loro lavoro.
Incendiato il Barchic sul lungomare centrale
POLICORO – Un chiosco adibito a
bar-intrattenimento aperto solo durante la stagione estiva è stato incendiato
nella notte tra sabato e domenica sul lungomare centrale di via Lido. L’orario
è presumibilmente poco prima dell’alba. Infatti durate la sera e fino a notte
inoltrata in un lido a pochi metri dal Barchic come ogni fine settimana c’è
stata animazione: balli di gruppo, dove è possibile degustare anche pizza e
ristorante; serate in allegria insomma. Una delle ultime persone che ha
lasciato la struttura contattato telefonicamente ci ha detto che fino intorno
alle 03:30 del mattino il chiosco era lì integro circondato da barriere di rete
metalliche così come lasciato dai proprietari a metà settembre quando la bella
stagione è passata. Pertanto sulla scorta di queste dichiarazioni i malviventi
hanno agito subito dopo quando sulla Duna attrezzata non c’era più nessuno.
Parliamo di malviventi perché l’incendio è sicuramente doloso: un lavoro fatto
ad arte da chi se ne intende poiché come la foto testimonia è stato appiccato
il fuoco alla struttura in legno e l’habitat circostante non è stato nemmeno
sfiorato. Nonostante il cattivo tempo, il fuoco non si è propagato nella pineta
alle spalle del Barchic e nemmeno le mattonelle adiacenti del lungomare
presentano tracce nere di fumo. Oltretutto ad una ventina di metri un altro
chiosco simile sia nella conformazione che nel servizio, anch’esso bar “King of
Kebab”, è intatto, così come il lido “La Capannina”. Dunque gli inquirenti si
trovano di fronte veri e propri professionisti del malaffare. I danni sono
enormi essendo il Barchic uno dei ritrovi più frequentati durante l’estate e il
proprietario/gestore, Davide Stigliano, da tre anni circa aveva investito
parecchio in questa attività gestita in modo professionale con un ritorno di
immagine positivo sia per se stesso che per l’intera città. Un’azione mirata
dovuta o a questioni personali o da attribuire proprio all’attività commerciale
che darebbe fastidio a qualcuno. Fatto sta che periodicamente si verificano
episodi deprecabili, e tutti con la tecnica dell’incendio, prima ai magazzini
di frutta e ora anche alle attività commerciali legate al turismo per non
parlare poi dei piromani stagionali. Nessuno però parla e nessuno vede mai
nulla. Neanche il custode notturno di un’altra struttura ricettiva poco
distante non avrebbe notato niente di strano rispetto alle solite nottate.
Tutto è ovattato facendo la fortuna di chi ha deciso di vivere nell’illegalità.
Gabriele Elia
(Fonte il Quotidiano della
Basilicata)
lunedì 27 gennaio 2014
Le poesie di Luca Orioli presentate da mamma Olimpia
POTENZA - Tanto amore per la vita, espresso con semplicità e intensità, come i giovani sanno fare; e Luca Orioli, scomparso 25 anni fa, ha lasciato ai “coetanei” di oggi versi senza tempo, che invitano a riflettere e ad aprire le pagine dell’anima. E’ quanto si prefigge il libro “Il mio nome è Luca Orioli” (Poesie 1981-1988), edito Giuseppe Laterza, realizzato per volontà della madre, la signora Olimpia, da anni impegnata per ottenere verità e giustizia, che ha presentato quel prezioso lavoro ai tanti giovani studenti che hanno assiepato il cinema Comunale. “Il libro - ha detto la Orioli- rappresenta il ritorno di Luca vivo negli altri; mio figlio ricomincia a vivere ora, perché la sua ricerca interiore è la stessa di tutti i giovani e a loro va rivolta una grande attenzione, perché hanno bisogno di essere ascoltati e di sentirsi amati”. Anche don Marcello Cozzi, un sacerdote impegnato sui temi del sociale e della giustizia, vice presidente nazionale di “Libera”, ha rimarcato questi aspetti. “Mamma Olimpia -ha detto don Marcello- con questa raccolta di poesie ha tirato fuori il bello di un’anima buona e semplice. Parlare di Luca significa parlare di bellezza per la vita e per il mondo; era un ragazzo normale innamorato della vita e dell’amore”.
Fonte
Il Quotidiano della
Basilicata
Appalto Rsu alla Tradeco. L’opposizione del Pd protesta
POLICORO – La Tradeco si è aggiudicata per la
seconda volta di fila il bando per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi
urbani in città. La minoranza del Partito democratico (Pd) non ci sta e dopo le
polemiche dei mesi scorsi sul servizio (o disservizio?) e sul costo, interviene
con un documento: “Ciò che è accaduto è paradossale e questa amministrazione se
ne deve assumere la responsabilità. Come mai non una parola è stata detta dal
Sindaco e dalla sua maggioranza sull'aggiudicazione della nuova gara del
servizio di raccolta rifiuti che costerà al comune per i prossimi sette anni
circa 18.000.000,00 di euro? Forse perchè imbarazzata che ad aggiudicarsela sia
stata la stessa ditta che loro fintamente hanno sempre screditato e contestato?
Lo scorso 21 gennaio 2014 con un ribasso dell'8,99% la ditta Tradeco si è
aggiudicata per sette anni il servizio di raccolta rifiuti presso il Comune di
Policoro. So che può sembrare un errore o un paradosso, ma è proprio così. La
stessa ditta che nel 2012 si era aggiudicata il precedente bando ad un costo di
€ 1.700.000,00 all'anno per nove anni, se lo è riaggiudicato ad un costo di €
2.500.000,00 circa, data la cessazione anticipata del contratto. Quante bugie, quante
chiacchiere, quanto dilettantismo, quanti soldi, quanto ritardo accumulato sul
servizio di raccolta differenziata, quanto disservizio, ma soprattutto quanta
ingenuità ha mostrato questa maggioranza nella gestione di questa vicenda.
Chiederemo conto delle consulenze espletate dalle Esper a spesa di noi
cittadini, e chiederemo altresì, come mai il Dec ha ritenuto che non
esistessero motivazioni tali, legate a disservizi che potessero generare le
condizioni per far venire meno quel rapporto fiduciario, indispensabile per
espletare legittimamente il servizio. Questo riteniamo sia il punto saliente
della questione, perchè questa maggioranza si è fatta incastrare dall'accordo
bonario, con il quale sono venute meno tutte le frizioni o eventuali
contenziosi tra la Tradeco ed il Comune, consentendo in tal modo alla ditta di
poter partecipare alla gara ed aggiudicarsela. Ci chiediamo come hanno potuto
arrogarsi il diritto di chiudere anticipatamente un contratto che aveva un
certo costo (€1.700.000,00), per predisporne uno nuovo ad un costo superiore (€
2.500.000,00 circa). Come credono che noi ed i cittadini possiamo assistere
inermi al paradosso che ad aggiudicarsi la nuova gara sia stata la stessa ditta
che a dir dell'amministrazione non rispettava il precedente contratto, con un
regalo di € 800.000,00 come premio per tutto quello che si è fatto. Ricordate
il sindaco Leone in campagna elettorale che aveva promesso dai palchi di
risolvere la questione in pochi giorni. Se questo è il suo modo di risolvere le
cose lo invitiamo da ora in poi ad evitare, che di danni in poco meno di due
anni, già ne sono stati fatti tanti. Ci saremmo augurati che a fronte di tale
situazione e dei due anni di disservizio che i cittadini hanno subito,
nonostante pagassero regolarmente le tasse, questa amministrazione optasse per
il mantenimento dello stesso livello di tassazione del 2012 anche per il 2013,
evitando l'applicazione della Tares, così come il Governo permetteva. Invece
non solo hanno gestito male la vicenda, hanno anche ritenuto di riconoscere
alla Tradeco per l'anno 2013, relativamente al vecchio contratto, gli
adeguamenti contrattuali, portando il costo del servizio da € 1.700.000,00 ad €
2.200.000,00 circa, pur consapevoli dell'entrata in vigore della Tares che a
differenza della Tarsu, consente la copertura del costo del servizio
esclusivamente con risorse provenienti dalla tassazione e relativo pagamento
dei cittadini. Almeno questo avrebbero potuto evitarlo. E’ un paradosso
assistere agli aumenti della tassazione sui rifiuti senza aver usufruito di un
degno servizio. Ma è ancor più ingiusto apprendere che, rispetto agli aumenti
già applicati nella Tares 2013, per il 2014 tutti i cittadini saranno costretti
a pagare oltre il 30% in più rispetto agli aumenti già applicati quest’anno a
causa del nuovo bando e del relativo appalto”.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
Convegno delle Acli sulla dispersione scolastica e nuovo modello di formazione
POLICORO
– Nella mattinata di venerdì 24 gennaio il locale circolo cittadino delle Acli
(Associazione cattolica lavoratori italiana) intitolato a Massimiliano Kolbe,
martire del nazismo, in collaborazione con l’Enaip, ente di formazione della
stessa associazione cattolica, e l’Isis “Pitagora” del centro jonico, hanno
organizzato una tavola rotonda, nell’aula magna della scuola tecnica di via
Puglia, dal tema: “Perché nessuno si perda”. Paola Vacchina, vice presidente
nazionale delle Acli, ha illustrato i dieci punti della proposta nazionale
fatta dalle Acli ai ministeri del Lavoro e Miur. Giulio Sarli, del circolo
policorese, ha poi spiegato: “Vogliamo lanciare un appello istituzionale per l’istruzione
e la formazione professionale come strumenti per combattere la dispersione
scolastica e per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro con l’offerta di percorsi a tutti i
giovani che vogliono assolvere all’obbligo di istruzione e adempiere al
diritto/dovere sino al conseguimento di almeno una qualifica professionale
entro i 18 anni, come previsto
dall’ordinamento dello Stato del sistema
educativo di istruzione e formazione entrato in vigore a partire dall’anno
scolastico 2010/2011. Purtroppo occorre
rilevare che il sistema della legge nazionale
attualmente ha dato risultati
solo in Piemonte, Lombardia, Veneto,
Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lazio, e nelle province autonome di Trento e di Bolzano. Nel territorio lucano
occorre prendere atto con rammarico del fallimento del nostro sistema educativo
(dispersione scolastica altissima, giovani fuori da ogni percorso di studio,
etc). Per questo occorrono risposte concrete. La formazione professionale ha
sviluppato un know-how e
ottenuto risultati che la candidano naturalmente ad essere il fulcro delle
politiche di contrasto alla dispersione scolastica, al bullismo e ad ogni forma
di marginalizzazione dei giovani”. Sarli ha chiesto alla Regione che la
prossima programmazione 2014/2020 dei fondi comunitari tenga conto del gap da
colmare sul fronte sia della dispersione che della qualità dell’istruzione e
formazione. Un contributo è stato portato dal dirigente dell’Isis jonico,
Angelo Castronuovo, il quale ha puntato l’indice sui numeri impietosi che: “Denunciano una vera e propria emergenza degli
abbandoni scolastici prima della conclusione del secondo ciclo d’istruzione. Il
fenomeno assume un carattere sempre più preoccupante, anche perché spesso si
tratta di abbandoni che avvengono quando si frequenta ancora la scuola
dell’obbligo. Pertanto occorrono nuove riflessioni: globalizzazione e rottura dei legami sociali
sono argomenti importanti per capire la complessità del mondo di oggi. La
scuola è attraversata da anni da continue novità cui si accompagnano sempre
maggiori difficoltà e adempirà al proprio ruolo solo se percorrerà nuove
strade, accetterà nuove sfide e non tenterà di replicare se stessa
all’infinito. Nel senso che le istituzioni scolastiche non dovranno più limitarsi
alla mera programmazione, intesa come elencazione ed organizzazione delle
attività da svolgere, ma dovranno uscire fuori da schemi precostituiti e luoghi
comuni, progettare nuovi percorsi in grado di prevedere il futuro, di intuire i
cambiamenti e di anticipare le trasformazioni per preparare i giovani ad
inserirsi al meglio in un mondo sempre più competitivo e in rapido divenire. La
politica dovrebbe monitorare continuamente il territorio, osservare i
cambiamenti sociali e proporre soluzioni compatibili con le risorse, i mezzi e
le strutture presenti sul territorio stesso. La rivoluzione tecnologica e
informatica che ha segnato gli ultimi decenni del ventesimo secolo e l’inizio
del terzo millennio ha portato nel mondo del lavoro veri e propri sconvolgimenti
caratterizzati dalla progressiva scomparsa dei vecchi “mestieri” e dalla
crescente obsolescenza delle abilità e delle competenze acquisite dai
lavoratori delle generazioni meno giovani. Pertanto dobbiamo –conclude
Castronuovo- riconcepire il lavoro e la formazione imparando a sfruttare le
potenzialità della tecnologia per creare un nuovo e più umano ordine sociale”.
Le conclusioni sono state tirare del dirigente regionale, settore scuola,
Robertella il quale ha sottolineato l’importanza della prevenzione sul tema
della dispersione scolastica, sul ruolo dei genitori nel seguire il proprio
figlio durante le ore extradidattiche e sull’intero sistema scolastico che deve
puntare sull’inclusione, competizione e valorizzazione delle intelligenze nel
senso lato: visive, cognitive e di esperienza. Scuola del sapere e del fare
insieme. Tra i vari contributi quelli di alcuni ragazzi dello stesso istituto,
di Giovanna Salluce (Ageforma), Sigismondo Mangialardi (imprenditore), Franco
Nola (Us Acli), Don Salvatore De Pizzo e quello di una docente di una scuola
tecnica di Corleto su due progetti di alternanza scuola lavoro che hanno
trovato l’apprezzamento degli studenti: uno sul monitoraggio ambientale e altro
su un’esperienza concreta di lavoro in attività produttive.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano della Basilicata)
sabato 25 gennaio 2014
Rete viaria rurale, approvata graduatoria Misura 125, C'è anche Policoro
Sono 12 le domande di aiuto ammesse e
finanziate del bando misura 125 ‘Infrastrutture connesse allo sviluppo ed
all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura’ limitatamente all’azione
4 ‘Adeguamento, ristrutturazione e messa in sicurezza della rete viaria
rurale’. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura,
Michele Ottati ha approvato la graduatoria definitiva in base agli esiti
dell’istruttoria. Rispetto alle 13 domande pervenute, una, proposta dal Comune
di Matera, è stata esclusa in quanto l’investimento proposto per la strada
comunale che collega a Grottole non era connesso all’alluvione del 2013 e il
progetto era datato 2012. Il bando riguardava esclusivamente le aree
interessate dalle alluvioni del 6 e 7 ottobre 2013 come previsto dalla delibera
di Giunta che delimitava le aree danneggiate. Nello specifico i territori
comunali interessati dal beneficio sono: Matera, Montescaglioso, Bernalda,
Pisticci, Scanzano Jonico, Montalbano Jonico, Policoro, Pomarico e Tursi. A
disposizione per gli interventi di adeguamento della rete viaria
consistenti in sistemazione, miglioramento e messa in sicurezza di strade
interpoderali ad uso collettivo e di reti viarie a responsabilità comunale a
beneficio di aziende agricole e forestali, un importo di 10 milioni di euro
così suddiviso : ai comuni di Tursi e Pomarico assegnati 500 mila euro
ciascuno, ai comuni di Bernalda, Montescaglioso, Policoro, Pisticci e Scanzano Jonico
assegnati 1,5 milioni di euro ciascuno, al comune di Matera finanziati
273.179,79 mila euro, mentre a Montalbano Jonico sono stati concessi
1.226.820,22. Come previsto dal bando ai comuni in area D (vale a dire Matera,
Pomarico e Tursi) non poteva essere concesso un contributo complessivo maggiore
di 500 mila euro. In relazione alla straordinarietà degli eventi calamitosi per
attuare gli interventi in maniera rapida ed incisiva è stata anticipata una
somma pari al 50% dell’aiuto pubblico all’investimento derogando così le
procedure regionali della delibera di Giunta 519/2011. L’investimento dovrà
essere realizzato entro 12 mesi a far data dalla sottoscrizione del
provvedimento di concessione del sostegno, pena la revoca del finanziamento e
recupero delle somme eventualmente erogate.
venerdì 24 gennaio 2014
Convegno delle Acli sull’istruzione tecnica
POLICORO – Nella mattinata
odierna (venerdì), il locale circolo cittadino delle Acli (Associazione
cattolica lavoratori italiana) intitolato a Massimiliano Kolbe, martire del
nazismo, in collaborazione con l’Enaip, ente di formazione della stessa
associazione cattolica, e l’Isis “Pitagora” del centro jonico, organizzano una
tavola rotonda, nell’aula magna della scuola tecnica di via Puglia, dal tema:
“Perché nessuno si perda”. Sarà l’occasione per le Acli per presentare la loro proposta
ai ministeri del Lavoro e Miur sulla fondamentale importanza della formazione
tecnica in un mercato del lavoro asfittico sul fronte delle materie
umanistiche, troppi laureati e diplomati, e viceversa quello nel quale alla
domanda di lavoro di imprese tecniche, in crescendo, non corrisponde
un’adeguata formazione e istruzione dell’offerta lavorativa. L’Italia sta
attraversando da anni una crisi economica difficile da superare e uno dei
motivi che tengono il Paese ingessato è la scarsa attitudine e propensione dei
giovani a cimentarsi nelle materie tecniche, che poi sono il motore che tengono
le imprese competitive sul mercato globalizzato e nello stesso tempo
innovative. Nella tavola rotonda di stamattina saranno sviscerati i punti di
forza dell’istruzione tecnica, troppo snobbata dalla politica e dalle stesse
famiglie allorquando bisogna iscrivere un figlio alle scuole superiori di
secondo grado, da parte dei relatori: Maria Domenica Giaccari, Enaip nazionale;
Assunta Palamonte del Dipartimento formazione della Regione Basilicata;
Giovanna Salluce dell’Ageforma di Matera e Paola Vacchina vice presidente
nazionale delle Acli. Sono previsti anche altri interventi a qualificare il
convegno previsto per le ore 09:30.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
Paride Leporace (Lcf) ha illustrato il bando regionale sulla digitalizzazione dei cinema
POLICORO – Il direttore della
Commissione “Lucania Film Commission”, Paride Leporace, nella mattinata di
mercoledì 22 gennaio, su richiesta dell’imprenditore Sergio De Santis e dei
suoi collaboratori, i quali attraverso una società sono proprietari e gestori
del cinema Hollywood del centro jonico, è stato loro ospite nella città di
Policoro. Leporace ha illustrato la nuova opportunità che hanno le sale
cinematografiche regionali di usufruire di un contributo regionale per
l’ammodernamento dei cinema, ovvero la digitalizzazione audio/video con il
passaggio dall’analogico al digitale, nell’ambito dell’accordo di programma
quadro “Sensi Contemporanei Cinema”. Una bozza del bando, uno dei primi atti
della nuova Giunta regionale di centro sinistra targata Marcello Pittella (Pd),
sta girando in Basilicata per raccogliere proposte migliorative. Leporace è
stato anche in alcune scuole cittadine per promuovere la cultura cinematografica
come valore aggiunto per la crescita umana, culturale, sociale ed economica tra
le nuove generazioni. Oggi più che mai si sente l’esigenza di implementare
tutte le iniziative volte all’emancipazione dei cittadini, a volte tenuti ai
margini dai processi decisionali che contano. Una sala cinematografica è un luogo di incontro, socializzazione e
partecipazione in quanto si possono svolgere a latere anche tante altre
attività culturali. Policoro ha una sala da pochi anni, anche se ad oggi non è
molto frequentata dai policoresi, secondo la tesi della proprietà. E l’arrivo
di Leporace ha avuto come obiettivo quello di sollecitare una delle parti
attive della società, come il mondo della scuola, a non trascurare la visione e
il commento di una pellicola dalla quale si possono innescare interessanti
dibattiti e confronti sul messaggio educativo lanciato dai film che si stanno
proiettando in questi giorni a Policoro. Tutte prime visioni che in altre città
hanno trovato l’apprezzamento del pubblico. La sala di Policoro contiene oltre
300 posti a sedere, e l’arrivo di Leporace in città è stata l’occasione per
lanciare l’idea anche di un imminente concorso per esaltarne il ruolo
pedagogico all’interno di una comunità di 16 mila residenti e un bacino
d’utenza comprensoriale di oltre 50 mila, se si considera che il cinema più
vicino in regione si trova a circa 70 chilometri: Montescaglioso e Francavilla
sul Sinni.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
giovedì 23 gennaio 2014
Fabiano Cozzo vice direttore generale della Bcc di Castellana Grotte
POLICORO – Fabiano Cozzo è
entrato nel board della Bcc cassa rurale ed artigiana di Castellana Grotte. La
sua nomina, meritata, a vice direttore generale del gruppo bancario è avvenuta
di recente dopo un periodo di gavetta come contabile presso la città dove
risiede: Policoro. Cozzo dopo il diploma di ragioniere vinse il concorso
nell’allora banca che si chiamava Cassa rurale ed artigiana di Policoro. Nel
suo curriculum c’è una vita spesa tra bilanci, contabilità, controllo gestione
e persona che nonostante la sua giovane età, è nato nel 1960, ha sempre goduto
di grande credito, per rimanere in tema, e stima da parte del nuovo management
pugliese dopo le vicissitudini che hanno portato la banca di Policoro per
eccellenza ad essere stata inglobata, fusione per incorporazione, nella galassia
delle tredici filiali del gruppo di Castellana Grotte agli inizi degli anni ’90.
In quegli anni non mancarono momenti in cui si pensava addirittura alla liquidazione
coatta amministrativa della banca di Policoro, in buona sostanza una sorta di
fallimento economico e sociale. Fortunatamente quel pericolo fu scongiurato e
sotto la supervisione della Banca d’Italia, organismo di vigilanza del settore,
ci fu il salvataggio sia della cassa rurale del centro jonico, ubicata in via
De Gasperi, che della sua filiale di Scanzano. Quella di Policoro è una delle
sedi più importanti del gruppo pugliese sia per la racconta del risparmio che
per il numero dei soci, oltre 500. Negli anni della Riforma fondiaria erogando
credito ad imprenditori agricoli e artigiani, la banca territoriale ha
accompagnato e seguito lo sviluppo della città di Policoro fino ai giorni
nostri, dove, nonostante la concorrenza di altri gruppi, anche più grandi e
importanti, (Unicredit, Mps, Intesa/San Paolo, ecc.) continua ad avere il suo
ruolo di leadership sia nella raccolta del risparmio che nell’erogazione di
prestiti. Da non trascurare anche le finalità etiche delle casse rurali in
generale, le quali nascono proprio per l’assenza dello scopo di lucro e per
questo godono della simpatia del mondo cattolico, non facendo mai mancare il
loro apporto in termini economici nella diffusione della cultura e solidarietà
tra i meno fortunati. L’ingresso di Fabiano Cozzo ai vertici degli organi
sociali è anche un premio alla città di Policoro e alla sua banca per
antonomasia, che mai aveva raggiunto nel tempo con un suo rappresentante i
vertici della Bcc di Castellana Grotte guidata dal presidente Avv.Augusto
Dell’Erba.
Gabriele Elia
Da Policoro a Brescia per il gas. Sogemont si accredita come prima upstream lucana
POLICORO - Dalla Basilicata in Lombardia per estrarre gas naturale. E’ stata la lucanissima Sogemont srl ad aggiudicarsi la concessione del giacimento marginale “San Gervasio”, in provincia di Brescia. Un traguardo storico. E’ la prima volta, infatti, che un'azienda lucana diventa titolare di una concessione governativa per estrazioni minerarie. Un segno dei tempi. Che cambiano e cambiano in meglio se, dopo essere stata terra di conquista delle multinazionali per decenni e ancora al centro degli appetiti del colosso russo Geogastock per lo staccaggio di gas in Valbasento, la Basilicata riesce finalmente ad esprimere imprese e professionalità in grado di affrontare e vincere la sfida del mercato dell'energia. Ad aver presentato istanza alla Direzione generale per le Risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello Sviulppo economico tre società: oltre alla Sogemont che ha sede a Policoro, la Indipendent Energy solutions di Roma e Bonatti spa, un colosso del settore con oltre 5000 dipendenti e esperienza ultradecennale nel settore, con la Orion Energy International, srl di San Donato Milanese. Ma il progetto che ha convinto di più la Commissione dell'Unmig (l'Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse) è stato proprio quello presentato dalla Sogemont, risultato primo nella graduatoria pubblicata sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse del 31 dicembre scorso. Ottantacinque è stato il punteggio assegnato alla Sogemont. Seguono la Indipendent energy con 83 punti e chiude con 75 punti la graduatoria il tandem Bonatti-Orion che, forse (come riportato sulle pagine di Brescia del Corriere della Sera già nell'agosto scorso) contando sulla presenza tra i soci di Stefano Cao, ex manager Saipem ed Eni, aveva ritenuto la concessione già cosa fatta. Così, invece, non è stato. Evidentemente a far pendere il piatto della bilancia dalla parte della società lucana è stata una piccola (ma importante) innovazione nel processo di estrazione del gas che consente di farlo ad impatto zero. Un motivo di vanto in più per Sogemont che si accredita come prima upstream lucana. Alla guida della società - che ha da poco festeggiato i suoi primi dieci anni di vita - Rosa Montesano, affiancata dal fratello Nicola in qualità di consulente esterno. E' proprio il passaggio di testimone dal papà Antonio, attivo nel campo dell’impiantistica e delle costruzioni edili, alle nuove leve che ha accelerato il processo di crescita e trasformazione della Sogemont, diventata rapidamente tra le aziende più accreditate nel campo delle bonifiche del sottosuolo, progettazione e consulenza ambientale. Adesso, grazie all'apporto qualificato di un gruppo di lavoro giovane, laureato e con esperienze multidisciplinari provenienti da diverse realtà nazionali ed internazionali, il nuovo salto in avanti: da società di servizi del settore energia a concessionario diretto del giacimento nella bassa padana.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
mercoledì 22 gennaio 2014
Il Real Metapontino esce sconfitto anche da Francavilla
Nella terza giornata di ritorno del campionato di serie D, girone H, seconda trasferta di fila per il Real Metapontino e seconda sconfitta. Dopo Marcianise gli uomini di mister Catalano cadono anche su difficile campo del Francavilla sul Sinni, una delle più belle realtà di questo torneo di calcio a 11. Gara praticamente già chiusa nella prima mezz'ora con i locali di Lazic che vanno in rete due volte. Gli jonici si svegliano tardi a accorciano troppo tardi con Di Senso sul finire del match. Ora il Real Metapontino è ultimo con 15 punti, a pari merito con altre squadre e con la classifica generale molto corta. Ha il vantaggio di aver già riposato. Domenica in casa affronta i napoletani del Real Vico.
martedì 21 gennaio 2014
Archeologia: da giugno scavi a Policoro
Comincerà nel prossimo mese di giugno la
campagna di scavo, di durata triennale, che la scuola di specializzazione in
beni archeologici della Basilicata avvierà a Policoro nell'area dell'antica
colonia greca di ''Siris''. Lo ha annunciato oggi a Matera il direttore della
scuola, Massimo Osanna, in occasione dell'inaugurazione del 23/o anno
accademico dell'istituto. Accanto a questa campagna, proseguiranno quelle di
avviate in Basilicata, in Campania e in Francia.
Fonte
Ansa
lunedì 20 gennaio 2014
domenica 19 gennaio 2014
Comune Policoro: per Corte dei Conti atti adottati sono legittimi
Il sindaco della Città di Policoro, Rocco Leone, e
l’assessore al Bilancio, Massimiliano Scarcia, informano che per la Corte dei
Conti di Basilicata “gli atti amministrativi adottati da questa Amministrazione
Comunale di questioni legate al passato, sono legittimi”. Gli amministratori
intervengono a seguito di inoltro, da parte della Corte dei Conti di
Basilicata, della delibera n.4/2014 con la quale “l’Organo di controllo
amministrativo regionale ha dato parere favorevole a quanto deliberato in
Consiglio Comunale lo scorso 09.12.2013, giorno in cui la minoranza policorese
non si presentò in aula per discutere di un provvedimento che aveva origini
lontane”. “Gli allarmismi della minoranza consiliare ed extra consiliare –
sostengono Leone e Scarcia - vengono puntualmente smentiti, a riprova del fatto
che troppo spesso si parla in maniera spropositata e tendenziosa, facendo
cadere in errore il cittadino che poco conosce i tecnicismi della macchina
amministrativa di un Ente Pubblico e dimostrando, ancora una volta, quel senso
di frustrazione politica che poco ha a che fare con l’onestà intellettuale,
tipica di questa Amministrazione”. “Intervenire a gamba tesa, in maniera del
tutto fuorviante, in questo particolare momento storico – concludono gli
amministratori - provoca tensione sociale, ma anche imbarazzo nei confronti di
chi ritiene di essere detentore della Verità Assoluta, distorcendo atti e fatti
a proprio uso e consumo”.
sabato 18 gennaio 2014
Palazzina pericolante. Denuncia di “Striscia la notizia”
POLICORO – A sette giorni dal
crollo della palazzina in via Piave a Matera, che ha causato la prematura scomparsa
di una giovane donna di origini policoresi della famiglia Favale, un caso
simile, da scongiurare assolutamente, si potrebbe verificare nel centro jonico.
L’allarme è stato lanciato, attraverso la nota trasmissione di canale 5
“Striscia la notizia” di giovedì 16, da alcuni abitanti di alloggi sociali di
fronte l’Isis “Pitagora” di via Puglia. L’alluvione del primo dicembre avrebbe
causato danni strutturali agli appartamenti di nuova costruzione e dopo un
sopralluogo, stando alle dichiarazioni degli intervistati, dei Vigili del fuoco
del locale distaccamento di via Lazio ci sono gli estremi per far sgombrare
alcuni immobili, all’interno dei quali ci sono –le immagini sono chiare- crepe
anche di una certa dimensione. I residenti sostengono di aver avvisato l’Ater
(Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) dei danni subiti dagli appartamenti
e che finora, a distanza di oltre un mese, nessuno si sia fatto vivo per
accertare lo stato di conservazione della palazzina dopo un fax spedito e
ricevuto dallo stesso Ente subregionale. Dal servizio emerge che l’Ater ha
eseguito tre sopralluoghi: aprile, giugno e agosto 2013 dal quale non è emerso
nulla di grave e pericolante e che l’intervento di manutenzione straordinaria
rientra nella normale pianificazione dei lavori che saranno eseguiti in futuro,
con tanto di documento sventolato da Fabio. Ma gli intervistati dicono di non
aver mai visto nessuno. I tecnici dell’Ater non avrebbero contattato nessuno
degli assegnatari degli appartamenti, né sarebbero entrati nei portoni per una
perizia sulla staticità dell’immobile oggetto di danni. Forse, ha dichiarato un
signore di mezza età ai microfoni di Striscia, si sono affacciati e hanno dato
un’occhiata all’esterno della struttura, ma non hanno avvisato nessuno. Perché?
Quando vengono ce lo dicano così ci facciamo trovare e verifichiamo insieme se
possiamo o meno continuare ad abitare qui. Dunque urge un secondo sopralluogo,
possibilmente allargato agli interessati per evitare una possibile seconda
tragedia.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
venerdì 17 gennaio 2014
Convegno. I Trenta spiegano come cambia la fiscalità locale
POLICORO – Il gruppo “Trenta”,
lista civica di centro destra che amministra la città jonica insieme al Pdl e
“Impegno civico” dal maggio 2012, nella serata di giovedì 16 nella sede di via
Caltanissetta ha tenuto un incontro pubblico dal tema: “Tares, l’evoluzione dei
tributi”. Abbiamo sentito l’assessore al Bilancio, Massimiliano Scarcia, il
quale ci ha spiegato: “Amministrare la cosa pubblica di questi periodi è
veramente difficile, poiché oltre alle difficoltà economiche c’è anche un caos
legislativo che crea complicazioni anche ai tecnici. Comunque sia andiamo
avanti tra mille difficoltà e mi preme sottolineare che la Tares è un’imposta
europea basata su due principi: più si inquina e più si paga, e il quantum
dell’importo è dovuto in base al numero dei componenti del nucleo familiare e i
metri quadri dell’immobili. Purtroppo questi parametri non sono fissati dai
Comuni, per questo in molte municipalità rispetto alla vecchia Tarsu di paga di
più. Noi come Amministrazione comunale andiamo incontro ai contribuenti di
Policoro avendo previsto delle agevolazioni, per la precisione esenzioni del
30% per chi abita in campagna, la stessa percentuale per gli operatori
turistici stagionali e il 20% per quelle abitazioni dove c’è un solo occupante.
Inoltre abbiano stanziato un fondo di 25 mila euro per esentare coloro i quali
hanno un reddito, documentato con Isee (Indicatore di situazione economica
equivalente) fino a 5500,00; mentre coloro i quali presentano lo stesso modello
con un reddito che va da 5501,00 a 6000,00 c’è un abbattimento della Tares del
50%. Questo siamo riusciti a fare per dare una boccata di ossigeno ai ceti meno
abbienti. Tuttavia per pagare la Tares, e questo vale per tutti i contribuenti,
l’importo per il 2013 è stato spalmato su 5 rate. Purtroppo per le utenze non
domestiche, tipo bar e attività economiche varie, i coefficienti Tares sono
stati fissati dal ministero competente e dunque ci siano attenuti a quelle
rigide disposizioni. Per l’imminente futuro, 2014, la legge prevede un cambio
di nome, da Tares a Tari e da Imu a Tasi, ma per le tasche dei contribuenti non
prevedo grosse novità essendo delle mere variazioni linguistiche e nulla di
sostanziale nel senso che, almeno fino ad oggi, non sono previste esenzioni o
deduzioni particolari; anzi per quanto riguarda l’Imu sui fabbricati della
categoria D (capannoni) i soldi vanno direttamente allo Stato. Questo non è
federalismo fiscale, ma chiedere ai Comuni di riscuotere le tasse in nome e per
conto dello Stato”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
giovedì 16 gennaio 2014
Policoro. Domenica corsa campestre
POLICORO – Domenica 19 tradizionale appuntamento con
la “Corsa Campestre Cross” valida per la prima prova regionale e provinciale di
Basilicata. L’organizzazione dell’evento è dell’associazione podistica amatori
del centro jonico guidata dal corridore Luigi Cappucci. La maratona avrà inizio
alle 09:30 all’interno del “Parco della Cicogna”, di fronte il Municipio di
piazza “Aldo Moro”. L’organizzatore fa sapere che ogni società può iscrivere un
numero illimitato di maratoneti nelle varie categorie maschili e femminili. Il
regolamento prevede che in ciascuna delle 6 gare previste verrà assegnato 1
punto al primo classificato, due punti al secondo e così via. Risulterà
vincitrice in ogni corsa la società che avrà ottenuto il punteggio più basso
sommando quelli dei migliori tre classificati dello stesso team in ogni prova
di campionato. La manifestazione vedrà impegnati gli atleti oltre alla
mattinata del 19, anche nella giornata del 9 febbraio e 23 dello stesso mese e
alla medesima ora: 09:00-12:00.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
mercoledì 15 gennaio 2014
Tecnici della Gas Plus a Policoro pronti ad estrarre gas dal pozzo Masseria Morano
POLICORO – Il pozzo Masseria
Morano del Bosco Soprano (alle spalle del centro commerciale Heraclea) è già in
fase di produzione, il che significa presenza di gas dal sottosuolo, e i
tecnici della Gas Plus stanno valutando in questi giorni la dimensione e le
potenzialità in termini di metri cubi dell’idrocarburo da estrarre. La società
milanese iniziò la fase esplorativa con la trivellazione del sottosuolo nel
2010, periodo in cui non mancarono le polemiche legate alle autorizzazioni e il
solito rimpallo di responsabilità tra Ministero competente, Regione e Comune
sollevate dagli ambientalisti sul possibile inquinamento ambientale di tutta
l’area, a ridosso della quale sorge anche il centro Enea della Trisaia. E nei
giorni scorsi gli ambientalisti sono tornati alla carica. La società Gas Plus
fa sapere che: “Le attività attualmente in corso sul pozzo Masseria Morano
servono a verificare la potenzialità mineraria del giacimento e sono richieste
dalla legislazione mineraria per ogni pozzo esplorativo. Esse sono necessarie
al fine di una sua eventuale stabile messa in produzione per l’estrazione del
gas. Infatti, per conoscere la consistenza mineraria del giacimento, occorre
erogare gas per un certo periodo di tempo, rilevare i dati di pressione e
portata, eseguire misure in pozzo e quindi al termine del periodo di erogazione
studiare i dati per determinare la quantità di gas contenuta nel giacimento. Escludiamo
che si possa inquinare le falde acquifere perché essa si trova ad essere
completamente separata dal pozzo per le barriere fisiche imposte
dall'ingegneria del pozzo e per la profondità molto minore rispetto a quella
del pozzo stesso. Il pozzo è completato con tre diverse colonne concentriche in
acciaio di diametri pari a pollici 133/8 dalla superficie a m 40, pollici 95/8
dalla superficie a m 308 e 7 pollici dalla superficie fino a fondo pozzo di
spessori di circa 12 mm, 11 mm e 9 mm rispettivamente. L'intercapedine
tra le colonne e gli strati attraversati sono state cementate e sul fondo della
colonna di 7 pollici è inserita una chiusura ermetica “scarpa” con un
“tappo di cemento” soprastante di circa 20 m. Il gas che può essere prodotto
dai vari livelli produttivi può raggiungere la superficie solo attraverso il
tubing di produzione, che è in acciaio di diametro pari a 2 3/8 pollici e
spessore di circa 5 mm. Pertanto non ci sono possibilità di movimento di
fluidi dal giacimento alla superficie, se non attraverso il tubing di
produzione, che è poi separato dalle formazioni attraversate anche dai casing
(le tre colonne concentriche in acciaio) e dalla cementazione del pozzo. Il
livello da cui viene erogato il gas è ad una profondità di 565 m dal piano
campagna. Infine il metano estratto viene trattato con processo esclusivamente
meccanico senza utilizzo di additivi chimici e solamente per separare la
piccola frazione di acqua di condensa e di giacimento che raggiunge la
superficie insieme allo stesso”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
martedì 14 gennaio 2014
Real Metapontino sconfitto contro la Marcianise
Comincia
male il 2014 per il Real Metapontino (domenica scorsa ha riposato perchè
impegnato contro il Nardò radiato) sconfitto il 12 gennaio scorso sul campo
della capolista Marcinanise (Caserta). Partita difficile, si sapeva alla
vigilia, anche perchè i campani dovevano guardarsi le spalle delle concorrenti
Turris e Taranto. Match senza storia con i padroni di casa che si sono portati
subito in vantaggio e poi hanno amministrato la partita raddoppiando e
triplicando le marcature. Solo allo scadere il gol della bandiera del 3-1 per
gli jonici firmato dall'attaccante De Tommaso. Per il Real Metapontino la
classifica cambia poco con il vantaggio però di aver già osservato il turno di
riposo il 5 gennaio. Domenica prossima altra trasferta sul campo del Francavilla
sul Sinni in uno dei tre derby lucani del girone H del campionato di calcio a 11
della serie D.
lunedì 13 gennaio 2014
Appalto rifiuti a Policoro. Torna la Tradeco
POLICORO - Servizio di nettezza urbana: la Tradeco, messa alla porta dal Comune dopo l’estate, rientra dalla finestra vincendo il nuovo appalto. Una vicenda che fa sorridere, ma è pura realtà. La ditta altamurana della famiglia Columella, infatti, è stata l’unica a possedere i prerequisiti per la partecipazione al bando comunale, tra le 5 che hanno presentato la loro offerta. Quindi, ope legis, il Comune dovrà riaffidarsi al vecchio e contestato gestore, che aveva già presentato ricorso al Tar, eccependo sul bando che oggi vince, perchè sbilanciato a favore del committente, con troppe sanzioni. Il Tribunale amministrativo non si è ancora pronunciato, ma comunque non ha sospeso il bando. Questo è il punto di forza secondo il sindaco, Rocco Leone, che precisa subito un dato: «Il gestore è lo stesso, ma il capitolato è molto diverso e per certi aspetti rivoluzionario, almeno nel Mezzogiorno. A nostra garanzia, al contrario del passato, ci sarà un Dec esterno (figura che vigila sul rispetto dell’appalto), nominato ad hoc per questo servizio, e sanzioni più pesanti per le inadempienze. Prima si doveva ricorrere per forza al giudice. Poi ci sono i cambiamenti radicali nel capitolato, che prevede l’impiego di dieci netturbini in più, l’istituzione di una mini Isola ecologica al mare; la raccolta notturna in città; la scomparsa dei sacchetti per strada, che saranno sostituiti dai bidoncini con codice a barra; la possibilità per le villette di utilizzare il contenitore del compost (che forniremo noi) per concimare il giardino, abbattendo la Tares del 30%. Infine, ma non per ultimo, l’acquisizione del differenziato (carta e plastica) da parte del Comune, che venderà il ricavato per abbassare la Tares. Se i cittadini saranno diligenti -prosegue Leone- risparmieranno e la Tradeco dovrà solo conferire a noi il differenziato. Rispetto al passato, sia chiaro che noi non eravamo contro la Tradeco, ma contro un capitolato sbagliato, che la ditta non rispettava». Per realizzare il suo progetto, il Comune è pronto ad investire oltre due milioni l’anno, con la speranza che il gestore questa volta se li faccia bastare. Nei prossimi giorni si aprirà la busta, l’unica accoglibile per motivi formali; poi si istruirà il servizio con un primo step di campagna informativa, su cui il Comune ha investito 50mila euro. Entro l’estate si potrebbe già andare a regime. Se lo augurano i cittadini di Policoro, che vorrebbero risparmiare e rispettare l’ambiente, differenziando senza vedere più i rifiuti per strada.
Fonte
Il Quotidiano
della Basilicata
domenica 12 gennaio 2014
Fabbris (Terre Joniche) su stato emergenza provincia Mt
"Cominciamo a raccogliere risultati per la lunga
mobilitazione che abbiamo messo in campo in queste ultime settimane". Lo
ha dichiarato Gianni Fabbris, portavoce del Comitato terre joniche dopo la
decisione del Consiglio dei Ministri di deliberare lo stato di emergenza per i
territori della Provincia di Matera colpiti dalle alluvioni dell’ottobre
scorso. "Nei prossimi giorni sarà chiaro se quanto ci viene in
questo momento riconosciuto sia da parte del Governo nazionale che dalla
Regione Basilicata incontra le richieste e aspettative dei cittadini lucani.
Per il momento facciamo appello alla coesione e all'unità di tutte le comunità
lucane perchè la vittoria della vertenza degli alluvionati nel metapontino
diventi il primo importante risultato che, di fronte alla crisi drammatica che
stiamo sopportando, tutti i cittadini lucani debbono conseguire".
sabato 11 gennaio 2014
Tiro al bersaglio nella Riserva di Policoro. Morto un esemplare di Poiana
POLICORO – Un
falchetto è stato preso a bersaglio da ignoti nei giorni scorsi all’interno
della pineta jonica con una carabina ad aria compressa. Una donna lo ha trovato
e trasportato subito al centro visite animali del Wwf di via Mascagni (località
Idrovora) gestito dalla società di Antonio Colucci e volontari. Il nome dato al
rapace era Artemis: “E’ stato freddato –racconta Colucci- alle spalle e caduto
agonizzante esattamente il 21 dicembre. Un bambino ha avvertito la madre che ha
avuto la sensibilità di portarlo da noi, al Cras. Era un esemplare di Poiana
con piombino incastrato tra le vertebre lombari con midollo reciso che gli
aveva procurato la paresi agli arti. Il proiettile era quasi perpendicolare
alla colonna vertebrale e leggermente inclinato verso la testa: dunque il volatile era fermo, in alto, probabilmente su
un filo della luce, quando qualcuno gli ha sparato. E’ evidente che non si sia
trattato di un incidente, ma di un colpo mirato ad un preciso bersaglio. La
sera del 24 dicembre il veterinario Erika Ottone ha tentato in tutti i modi di
salvare la vita al volatile trasportandolo nella clinica Artemis di Matera, ma
ogni tentativo è stato vano”. Chi gli ha sparato all’interno della Riserva
naturalistica e con l’aggravante di essere una specie protetta? “Un reato –continua Colucci- maggiormente riprovevole
perché avvenuto in un luogo emblema della salvaguardia degli animali come
prescrive la legge. C’è qualcuno che si diverte a vestire i panni del killer
degli uccelli!. Bisogna poi considerare che armi pericolose, quali la carabina
ad aria compressa, sono facilmente acquistabili sul mercato nazionale, anche
senza essere in possesso del porto d’armi. Non si può quindi risalire al
colpevole e, di conseguenza, evitare che
delinqui di nuovo. Un’ulteriore
domanda sorge spontanea: fino a che punto lo Stato tutela gli animali
selvatici? La legge è un seme che porta frutti soltanto se piantato nel terreno
fertile della coscienza civile; contrariamente è destinato a restare
imprigionato tra le aride pagine della legislatura. Fin quando il genere umano
sarà carente di senso civico e rispetto per l’ambiente, nessuna normativa potrà
del tutto assicurare la protezione della flora e della fauna”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
Aggrediti due pensionati
POLICORO
- Nella mattinata del 7 gennaio, di buon mattino, in via Massimo D'Azeglio
ignoti hanno fatto irruzione in una palazzina all'interno della quale c'erano
due pensionati ottantenni: dopo aver forzato la porta di ingresso sono entrati
malmenando i coniugi e messo a soqquadro l'abitazione. Non hanno rubato nulla
poichè messi in fuga dall'arrivo di qualche vicino. Si indaga
sull'accaduto.
venerdì 10 gennaio 2014
Ciclocross: l’Asd Heraclea Bike ancora sul podio col giovane Rizzi
POLICORO - Questa volta
è stato il giovane Raffaele Rizzi, nella categoria Elite Master a salire sul
secondo gradino del podio, nella gara di lunedi 6 gennaio a Metaponto, nel 7°
Trofeo Fidas Metabos, ormai divenuto un classico del Ciclocross del Sud Italia.
Il percorso magnificamente allestito all’interno del museo archeologico di
Metaponto, reso pesantissimo e fangoso dalle piogge dei giorni precedenti, ha
creato notevoli problemi agli atleti; in molti hanno rotto cambi e forcellini,
altri costretti a sostituire le bici durante la gara, di cui il regolamento ne
prevede la possibilità, ed altri ancora hanno dovuto fermarsi lungo il percorso
per pulire la bici almeno per poterci pedalare sopra, in quanto il fango ne
bloccava addirittura le ruote. L’A.S.D. Heraclea Bike-Marino Bici & Sport
di Policoro è stata nuovamente presente con tre dei suoi atleti di punta:
Pasquale Marino e Antonio Manolio, appena
laureatisi Campioni Regionali lo scorso 29 dicembre, nelle proprie categorie e
Raffaele Rizzi. La prima partenza delle ore 10,00 ha visto gareggiare le
categorie giovanili Esordienti ed Allievi, maschili e femminili; nella seconda
prova con partenza delle 11,00 è toccato gareggiare al veterano Pasquale
Marino, che, stanco della gara del giorno precedente disputatasi a Tuglie (Lecce),
dove una foratura al primo giro lo ha costretto ad un lavoro supplementare per
cercare di recuperare posizioni, fino a classificarsi 5° di categoria, si classificava soltanto 4°. Nella terza ed
ultima partenza con il via dato alle ore 12,00, prendevano parte Antonio
Manolio e Raffaele Rizzi, i quali svantaggiati dal gareggiare su di un percorso
reso ancora più difficoltoso dal passaggio degli atleti delle due prove
precedenti, riuscivano a concludere entrambi la prova senza rotture meccaniche,
classificandosi rispettivamente 6° Manolio nei Master 3, ed un ottimo secondo
posto di Raffaele Rizzi nella categoria Elite Master.
Gabriele Elia
giovedì 9 gennaio 2014
A Policoro si paga l’Imu sulla prima casa. Il 24 alla cassa anche per la Tares
POLICORO
– Il 24 gennaio 2014 è la data che i contribuenti residenti nel centro jonico
vorrebbero cancellare dal calendario. Finiti i festeggiamenti di fine anno si
mette mano al portafogli. Infatti a fine mese scadono i termini per il
pagamento della Tares (ex Tarsu), tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi
urbani che ha registrato un aumento medio del 25%, i cui termini inizialmente
erano stati fissati dall’Amministrazione comunale per il 31 dicembre, ma poi
viste le difficoltà di recapito/notifica degli avvisi di pagamento si è deciso
di prorogare al 24 gennaio il conguaglio delle quattro rate. Ma per chi non lo
sapesse lo stesso giorno è il termine ultimo per il pagamento della mini Imu
(Imposta municipale sugli immobili) anche per i proprietari della prima casa.
Infatti la tassa sull’abitazione principale i policoresi devono pagarla poiché
la legge prevede che i Comuni che hanno elevato l’aliquota base introdotta dal
Governo Monti, 4x1000, hanno il dovere di chiamare i cittadini alla cassa. E
poiché l’attuale Amministrazione ha aumentato di un punto percentuale 5x1000 l’aliquota
si dovrà pagare lo 0,40% della differenza tra il 4 e 5x1000. Un vero e proprio
rompicapo anche per i tecnici alle prese con calcoli e una legislazione che
cambia quasi ad horas con il Governo disposto a coprire il 60% dell’aumento, il
resto del debito devono pagarlo i cittadini. Per i proprietari di case non di
lusso si tratta di una cifra simbolica, 40,00 come media, ma pur sempre un
adempimento con perdita di tempo annesso per la compilazione del modello F24
che aggiunta alla Tares alleggerisce le tasche dei policoresi. In tutta Italia,
stando ai dati del Governo, sono 2500 su oltre 8000 i Municipi che hanno scelto
di deliberare l’aumento dell’aliquota base e 26 quelli lucani –quest’ultimo
dato è del centro studi Uil Basilicata-. L’assessore comunale al Bilancio di
Policoro, Massimiliano Scarcia (Trenta-centro destra), da noi interpellato sulla
materia ha spiegato che il Governo ha cambiato le regole del gioco in corsa.
Aveva promesso di ristorare i Comuni del gettito di imposta e invece si è
fermato al 60% della differenza tra il 4 e 5x1000 dimostrandosi scorretto non
avendo la copertura finanziaria e lasciando i Comuni che hanno innalzato
l’aliquota l’onere di riscuotere l’imposta. Se questo è il federalismo fiscale
tanto sbandierato a destra e a manca non c’è da stare allegri. C’è un tale caos
normativo da generare confusione a tutti i livelli amministrativi e per l’anno
in corso non è per nulla ottimista sulla rimodulazione delle imposte locali. Il
giovane politico non vuole fare l’ambasciatore di sventure ma dalle prime
dichiarazioni crede che tra casa e servizi locali nel 2014 ci sarà un aggravio
delle imposte. Ormai il Governo ha scambiato per un bancomat gli Enti locali
usandoli per attingere risorse che non vuole chiedere direttamente ai cittadini,
ma si serve degli amministratori locali, i terminali ultimi della catena che
porta ai cittadini, per il lavoro sporco: quello di comportarsi come lo
sceriffo di Nottingham.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano della Basilicata)
Cinema Hollywood poco frequentato dai policoresi
POLICORO – Il cinema Hollywood di
via Lido è frequentato poco dai residenti della città jonica. L’allarme viene
lanciato dalla stessa società che lo gestisce, la quale dopo la riapertura di
qualche mese fa registra poche presenze di policoresi. Viceversa i dati
fornitici dalla stessa sono positivi per quanto riguarda gli abitanti dei
Comuni limitrofi che apprezzano la sala e le sue proiezioni. I proprietari
lamentano anche una scarsa considerazione dal parte degli istituti scolastici
cittadini che preferiscono il cinema di Montescaglioso solo perché è legato
Giffoni film festival a fronte però del costo del trasporto, sicurezza e
biglietto 8 euro anziché 5 di quello jonico. “Siamo stati –spiegano i
proprietari- nelle scuole di città a promuovere la struttura, (oltre 300 posti
a sedere ndr), ma a parte la politica dello scaricabarile tra dirigenti
scolastici e docenti, non hanno preso in considerazione la nostra offerta
formativa culturale verso i discenti; cosa che fortunatamente abbiamo
riscontrato in altre scuole di Comuni dell’area le quali hanno accolto di buon
grado la nostra proposta. Non capiamo il perché ci sia tanto ostracismo nei
confronti della sala cittadina anche perché quando non c’era il cinema a
Policoro tutti ne chiedevano la riapertura a gran voce, ora che con tanti
sacrifici di tempo ed economici (4 unità lavorative ndr) è stato riaperto i
policoresi sono pochi, mentre ci risulta che preferiscono andare in altre città.
E nessuno può dire che le pellicole non siano di prima visione poiché stiamo
proiettando film che nei botteghini delle grandi città trovano l’apprezzamento
dei cultori della cinematografia e tra i primi posti negli incassi”. Comunque
non demordono e anzi nelle prossime settimane sono pronti ad un investimento di
circa 70 mila euro per digitalizzare la sala con la visione dei film in 3D
(alta definizione). E anche su questo lamentano un’assenza di fondi regionali
per questo tipo di modernizzazione che altre regioni hanno stanziato. Tra i
loro programmi futuri per incentivare la frequentazione del cinema Hollywood
c’è in progetto la creazione di un festival cittadino e la riapertura di tutto
il complesso “Summer Time”, sala bowling e disco pub.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
mercoledì 8 gennaio 2014
Montalbano, sindaco: conferito incarico controllo di gestione al policorese Rocco Libutti
Il sindaco del Comune di Montalbano, Vincenzo
Devincenzis, ha conferito all’avv. Rocco Libutti, l’incarico del controllo di
gestione e di organismo monocratico di valutazione del personale responsabile
degli uffici e servizi. “Tale scelta – spiega il sindaco - viste le referenze e
le capacità del dott. Libutti è, quantomai opportuna perché cade in un momento
di grave crisi economico-finanziaria per tutti i comuni di Italia e quindi
anche per il comune di Montalbano Jonico”, soprattutto per “la forte riduzione
dei trasferimenti finanziari dello Stato e l’elevata tassazione che i sindaci
sono costretti ad applicare per legge e senza poter fare alcuno sconto ai
cittadini”. “Purtroppo il governo ha fatto dei sindaci – conclude De Vincenzis
- i propri esattori delle tasse e comunque saremo impegnati a far si che la
tassazione a carico dei cittadini venga ridotta nel 2014”.
martedì 7 gennaio 2014
Befana in piazza Eraclea con le card di Yu Gi Ho e l’associazione Hakuna Matata
POLICORO – La Befana è arrivata
in piazza Eraclea e si è fermata quasi tutta la giornata. In attesa che l’isola
pedonale si rianimi con la riapertura del bar/pizzeria che il 31 dicembre ha
cambiato gestione, a tenere viva l’agorà del centro jonico ci ha pensato prima
l’edicola Eraclea e poi nel pomeriggio l’associazione Hakuna Matata. Tanti
bambini in piazza radunati intorno a più tavoli in quella card mania del
momento: le carte di Yu Gi Oh da collezionare. In questo gioco i ragazzi si
sfidano utilizzando una varietà di carte mostro, magia, trappola per
sconfiggere i mostri dell’avversario e ridurlo in pratica inerme. Con più carte
si creano varie combinazioni per poter vincere i duelli con i propri coetanei.
Si tratta di un gioco divertente e ludico che appassiona i giovani anche perché
in palio c’era un deck, mazzo di carte (che può variare da 40 a 65), che ha
entusiasmato i baby giocatori tanto da tenerli impegnati fino al pomeriggio
inoltrato. Per chi invece voleva regalare la classica calza con leccornie o
giochi nella stessa edicola c’erano anche i tradizionali cioccolatini e
caramelle. La Befana poi si è materializzata nel primo pomeriggio grazie
all’inventiva dell’associazione Hakuna Matata che ha animato la piazza con
piccoli regali e il Lodobus dell’artista Paolo Scorzafava, il quale con
materiale da riciclo ha ideato oggetti da non sfigurare nemmeno per la vendita:
belli a vedersi e ancora più belli dopo averli regalati. A presenziare e
organizzare la festa pomeridiana che ha chiuso il Natale c’era anche
l’assessore comunale allo Spettacolo, Massimiliano Padula (Trenta-centro
destra), che ha salutato le manifestazioni con favore, segnale di una vivacità
cittadina sia di privati che di associazioni da capitalizzare per il futuro per
altri eventi.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
Berlusconi nomina Latronico coordinatore Forza Italia Basilicata
“Pochi minuti fa il presidente Silvio Berlusconi con
una telefonata mi ha annunciato la sua decisione di affidarmi la responsabilità
di coordinatore regionale di Forza Italia della Basilicata”. Lo rende noto il
parlamentare Cosimo Latronico (FI). “Nel ringraziarlo per la fiducia - è
scritto in una nota a firma dello stesso Latronico - gli ho confermato che
intendo esercitare il mio compito con umiltà e passione, insieme ai tanti dirigenti
e militanti, che vorranno contribuire a costruire una comunità politica
interessata al destino della Basilicata e dell'Italia. Una politica come
servizio e come passione per il futuro delle nostre comunità, è
l'avventura sempre nuova che ci auguriamo e per la quale ci prodigheremo”.
lunedì 6 gennaio 2014
Vertenza rifiuti. La Tradeco ricorre al Tar
POLICORO
– Il braccio di ferro tra l’Amministrazione comunale del centro jonico e la
società Tradeco Srl di Altamura continua. Dopo la risoluzione consensuale del
contratto di 9 anni per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, circa 1,7 mln di
euro l’anno, avvenuta nei mesi scorsi e appena un anno e mezzo di servizio, la
società di Altamura (Ba) ha presentato ricorso al Tar di Basilicata. Dunque la
vertenza con polemiche annesse ha un colpo di cosa inaspettato, e si presume
non sarà l’ultimo. Infatti dal canto suo l’Amministrazione comunale ha dato
mandato ad un legale di fiducia di resistere in giudizio e dunque non
mancheranno strascichi giudiziari con relativo appello al Consiglio di Stato,
verosimilmente, da parte del soccombente in primo grado. Ricordiamo che la
Tradeco si aggiudicò l’appalto nella passata consiliatura prendendo il posto
della Vi.Ri, con l’onere di raccogliere i rifiuti porta a porta, la cosiddetta
differenziata. Poi ci fu un periodo di transizione dovuta alla gestione
commissariale, gennaio 2012/maggio dello stesso anno, e con il subentro
dell’attuale maggioranza di centro destra, una parte della quale aveva fatto
parte della passata Amministrazione fino ad aprile 2011, la città di Policoro
si è trovata di fronte l’emergenza rifiuti. Cumuli di spazzatura in pieno
centro con insetti e animali, tra cui cani e topi, pronti a rovistare tra i
sacchetti buttati per strada anche da cittadini incivili. Nell’ estate 2012
l’odore nauseabondo e il caldo di stagione hanno generato allarme tra i
residenti e turisti, tanto che si è sfiorata una vera e propria sommossa
popolare. La Tradeco rivendicava, stando alle dichiarazioni del sindaco Leone
in una conferenza stampa, un adeguamento di contratto –più soldi- ma lo stesso
non accettava chiedendo il rispetto del contratto del 2011 senza ulteriori
oneri mettendo sotto tutela la Tradeco dalla società Esper, la quale rilevava
alcune criticità nella gestione del servizio. Così per qualche giorno la ditta
chiudeva i cancelli lasciando a casa gli operai e la città senza servizio fino
a quel momento non impeccabile per la contrapposizione di cui sopra. Dopo
alcuni giorni e una serie di trattative le parti si incontravano e il primo
cittadino annunciava la risoluzione consensuale del contratto. Un accordo salomonico
con la Tradeco che continua a gestire il servizio fino all’aggiudicazione del
nuovo bando, il cui l’iter è ancora in corso. Ora la querelle sembra ritornata
indietro di qualche mese con la Tradeco che non se ne vuole andare da Policoro,
se leggiamo tra le righe del ricorso al Tar sul nuovo avviso pubblico. A fronte
di un servizio sulla cui efficienza si può discutere, nei giorni scorsi è stato
recapitato ai residenti il conguaglio della Tares (ex Tarsu) con un aumento
medio di quasi il 25% -con parte del gettito che finisce alla Provincia e
Stato- e per alcuni la beffa di aver pagato entro il 31 quando poi i termini
sono stati prorogati al 24 gennaio poiché ad alcuni residenti la notifica
dell’avviso di liquidazione/pagamento è avvenuta e sta avvenendo nei primi
giorni del 2014. Insomma un ingorgo giudiziario-amministrativo sul servizio e
relativa tariffa dal futuro incerto dato che il Governo nazionale tra i vari
scioglilingua della nuova imposta per l’anno appena apertosi non ha chiarito
ancora come si chiamerà e quanto si dovrà pagare in futuro.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano della Basilicata)
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