POLICORO
– Il 17/18 novembre si rinnova il Consiglio regionale dopo lo scandalo
rimborsopoli che con le dimissioni del Governatore Vito De Filippo vede la
legislatura regionale chiudersi prematuramente dopo tre anni. Le grandi manovre
per le candidature sono già cominciate e il quadro politico cittadino inizia a
delinearsi. Una candidatura certa al 90% è quella del già primo cittadino di
Policoro Nicola Lopatriello. Dopo essere stato eletto per la prima volta
amministratore nelle vesti di vice sindaco nel 1997, nel 2000 ha ricoperto la
carica di sindaco facente funzioni fino alle elezioni amministrative dell’anno
successivo che lo hanno visto riconfermato sindaco alla scadenza del mandato
nel 2006. Poi una breve parentesi di consigliere comunale di minoranza con
l’Amministrazione di centro-sinistra guidata da Serafino Di Sanza, ma con le
elezioni comunali del 2008 di nuovo sindaco fino al gennaio del 2012. Oggi
Lopatriello, da sempre poco avvezzo alle etichette partitiche, guida un
movimento autoctono “Risveglio lucano” ma segue con interesse l’evoluzione
trasversale del partito dei sindaci che sta muovendo i primi passi in
Basilicata. La sua è una candidatura di comprensorio per dare una rappresentanza
qualificata alla fascia jonica ma anche all’entroterra Metapontino, tra le aree
questa più dinamiche di tutta la Lucania. L’esperienza maturata in quindici
anni di amministratore negli Enti Locali è il suo biglietto da visita al quale
va aggiunto la promozione del territorio con i grandi eventi: Giro d’Italia e
Frecce Tricolori; investimenti sul territorio come Marinagri e Pfanner; un’
opposizione netta ad ogni forma di “violenza” ambientale: vedi il blocco della
Salerno-Reggio Calabria nel tratto jonico all’ipotesi del cimitero delle scorie
radioattive in quel di Terzo Cavone di Scanzano. Va fiero della sua lucanità
tanto da essere stato anche vice presidente dell’Anci di Basilicata e promotore
di due iniziative, di cui una oggi molto attuale: la rivisitazione delle
royalties del petrolio, i cui benefici secondo lo stesso dovrebbero essere
estesi anche ai Comuni vicini le zone delle estrazioni petrolifere e anche
quella, forse oggi superata dai tempi ma qualche anno fa praticabile, di
Policoro provincia di una vasta area compresa tra la fascia jonica lucana e
quella calabra fino al Comune di Trebisacce che aveva trovato il consenso anche
delle popolazioni dell’alto cosentino.
Fonte
Il
Quotidiano della Basilicata
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