venerdì 1 ottobre 2010

Indagini dell’Asl e della Procura per la morte di una 82enne a Policoro

POLICORO - Un’altra morte sospetta in ospedale. È quella di Domenica Boffilo, di Craco, deceduta ad 82 anni per cause ancora sconosciute il 9 luglio scorso nel reparto di rianimazione. Il figlio maggiore - Giovanni Boffilo, 63 anni - ha accusato: «Mia madre l’hanno ammazzata in ospedale». Una morte su cui la magistratura ha aperto un’inchiesta, coordinata dal pm Rosanna De Fraia, e su cui ha indagato anche l’Azienda sanitaria di Matera (AsM). Dell’inchiesta giudiziaria, di quella interna e della loro querela, però, i figli della donna - Giovanni, Antonio Boffilo di 56 anni, e Porziella Boffilo (che in Usa ha preso il nome di Pia Marie Mann), 60 anni - non hanno avuto riscontri. Da qui la decisione di rendere pubbliche le circostanze che hanno portato il lutto nella loro famiglia. E l’ospedale di Policoro ripiomba nella bufera dopo la morte di Rosalba Pascucci avvenuta dopo un taglio cesareo l’8 settembre scorso. «Noi – hanno spiegato Giovanni ed Antonio – vogliamo verità e giustizia. E se ci sono responsabili debbono pagare. Nostra madre soffriva di ipertensione e diabete ma si curava. Viveva sola, viaggiava in autobus. Aveva tanta gioia di vivere perché aveva riabbracciato sua figlia dopo 55 anni. Il 30 giugno aveva affanno. Dal pronto soccorso fu rinviata a casa». Nella notte del 7 luglio, il 118 l’accompagnò a Policoro dove fu ricoverata in medicina. «Nessuno pensava alla sua morte quando, il 9 mattino, si aggravò sino al trasferimento in rianimazione. Qui, il decesso. Erano le 14,40. Ci comunicarono la notizia dicendo che potevamo chiedere l’autopsia. Decidemmo di no». La salma fu composta in camera ardente. «La mattina dopo, però, in direzione sanitaria ci fu spiegato “che c’era stato qualcosa che non doveva succedere” e che sarebbero state fatte un’indagine interna e l’autopsia dopo l’intervento della magistratura. A questo punto – hanno concluso - presentammo querela». Il direttore sanitario degli ospedali dell'ex Asl 5, Gaetano Annese, ha confermato l'inchiesta della Procura e che le circostanze che portarono al decesso sono state oggetto di un audit (valutazione congiunta delle procedure) tra i medici interessati.

Fonte
Filippo Mele
La Gazzetta della Basilicata

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