martedì 19 ottobre 2010
Occhio alle truffe. In città girano faccendieri di utenze di pubblici servizi a tariffe più convenienti
POLICORO – Si presentano giacca e cravatta nelle case delle persone e con tanto di autorità chiedono di controllare i contatori della luce o del gas. Non sono però dipendenti delle società somministratrici di utenze pubbliche, non mostrando nemmeno il badge di riconoscimento, ma persone che parlano a nome e per conto di società “concorrenti” della più classica Enel per fare un esempio. Cosa si nasconde dietro? Nelle scorse settimane l’ennesimo caso nel centro jonico in una via proprio della centralissima piazza Eraclea dove due distinte persone prima con fare elegante e poi in maniera in po’ più brusca dopo il diniego dell’utente alla loro richiesta di aprire il portone per il classico controllo, sono andare vie senza troppi complimenti dileguandosi temendo l’arrivo, forse, delle forze dell’ordine. Almeno questa è la ricostruzione fatta dal cittadino policorese. Ma il caso non è isolato. Poiché ci sarebbero altri episodi del genere, a proposito di utenze pubbliche, nel settore della telefonia ad esempio. E laddove la risposta faccia a faccia è piccata si cambia modo di approcciarsi. Come? Col telefono. Si promettono tariffe più basse con argomentazioni molto convincenti sull’abbattimento dei costi e poi si finisce nella trappola o del cattivo servizio o di tariffe più alte dopo la prima bolletta agevolativa. E molto spesso dall’altro lato della cornetta c’è un pensionato che essendo alle prese con un alto costo della vita davanti ad un’offerta del genere di vedersi la pensione, modesta, aumentata nel suo potere d’acquisto cade nel tranello e accetta telefonicamente la proposta. Ingenuità? No. Ma carpire la buona fede si. Ecco che ciclicamente nella città di Policoro gironzolano faccendieri pronti a tutto per fare cassa usando la poco nobile scorciatoia dei raggiri, facendo leva o sulla povertà finanziaria della gente in questo periodo di congiuntura economica negativa o, invece, promettendo il miraggio di migliorare il proprio tenore di vita con servizi più equi. È capitato in passato con la vendita di computer a domicilio, e molti anni fa addirittura c’era chi dietro una cifra di 3 milioni di lire prometteva un posto come tecnico in imprese parapubbliche.
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