martedì 12 ottobre 2010

“Controlli ambientali nel pozzo Masseria Morano”. Il comitato Bosco Soprano chiama in causa le istituzioni





POLICORO – Il comitato Bosco Soprano sorto spontaneamente nel dicembre del 2009 dopo che nei pressi di via Adua (zona Filici) era stata installata una trivella per le perforazioni del sottosuolo del pozzo Masseria Morano alla ricerca di idrocarburi da parte della Gas Plus, società concessionaria, in una nota inviata al sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, e all’assessore regionale all’Ambiente, Agatino Mancusi, chiede il: “controllo delle acque dei pozzi ad uso potabile e irriguo nella suddetta località nel mezzo di una zona densamente abitata, ricca di falde acquifere e dove è praticata un'agricoltura biologica e di qualità per la salute dei cittadini”. La loro richiesta nasce dopo le perforazioni con materiali di cui non si conoscerebbe l’origine, anche se precedute da un’ordinanza sindacale con la quale si vietava l’uso di sostanze chimiche. Le preoccupazioni dei cittadini erano poi state fatte proprie dalle istituzioni le quali con una delibera di “Consiglio comunale –continuano i componenti del comitato- ci si opponeva a qualsiasi trivellazione nel proprio territorio e nell'antistante mare Jonio, ravvisando pericoli per la salute pubblica, le acque e l'economia agricola e turistica del territorio comunale. A questa decisione è seguita poi quella del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, la quale ebbe ad affermare che per la ricerca petrolifera sul Pozzo Morano non sarebbero stati usati prodotti chimici per perforare la crosta terrestre, affermazione smentita poi nei fatti avvenuti sul Pozzo Morano e chiaramente documentati nel dossier fotografico realizzato con l'associazione Karakteria e Noscorie Trisaia, nel quale non solo si evidenziano i prodotti chimici ma i tir-cisterna che prelevano i rifiuti pericolosi derivanti dalle trivellazioni a pozzo perforato con esito positivo”. Dopo queste considerazioni chiedono controlli accurati da società private e affidabili da affiancare all’Arpab.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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