POLICORO. Ci sono sviluppi nel caso della morte di Rosalba Pascucci, 32 anni, deceduta nell'ospedale Giovanni Paolo II dopo il taglio cesareo in cui aveva dato alla luce due gemelli. L'Azienda sanitaria di Matera ha reintegrato nelle funzioni uno dei due medici presenti in sala operatoria nella notte tra il 7 e l'8 settembre e sospesi nell'immediatezza dell'evento. Si tratta di Giovanni Manolio, che era di guardia in reparto e che, a suo dire, si era limitato ad assistere all'intervento eseguito dal suo collega Carlo Capodiferro. A quest'ultimo, invece, sono stati comminati altri 30 giorni di sospensione. Manolio avrebbe risposto agli addebiti del direttore generale, Vito Gaudiano. Risposta recepita dalla Asm «anche se - hanno fatto notare i vertici dell'Azienda - la nostra inchiesta interna non è ancora conclusa». Gli stessi vertici hanno evidenziato come, al contrario, nessun riscontro sia loro arrivato agli addebiti mossi a Capodiferro. Quest'ultimo, secondo Gaudiano, non era reperibile e non avrebbe potuto effettuare il taglio cesareo su Rosalba. Il ginecologo, tuttavia, lunedì e martedì scorsi è stato visto in corsia, in camice, partecipare all'attività del reparto. Martedì a mezzogiorno la notifica della nuova sospensione. Gli ultimi sviluppi detta vicenda, intanto, hanno provocato la protesta di Cittadinanzattiva. «È inaccettabile che ad inchieste in corso - ha detto la segretaria regionale dell'associazione, Maria Antonietta Tarsia - si proceda al reintegro dei medici sospesi. Ho chiamato l'assessore regionale alla sanità, Attilio Martorano, ma non sapeva nulla. Chiediamo che venga fuori la verità prima di ogni reintegro. Almeno occorrerà attendere gli esiti dell'autopsia». Una posizione rigettata dal difensore di Capodiferro, Giuseppe Labriola: «Chiederò il reintegro del mio assistito. Egli non ha inviato deduzioni alla sua prima sospensione per tutto quello che gli era piovuto addosso. Ora spiegheremo che la sua presenza in sala operatoria era consentita da quanto accadeva nel reparto di ostetricia di Policoro. Gaudiano dovrebbe sospendere tutti i ginecologi che vi operano. Non vorrei che Capodiferro diventi un capro espiatorio. Egli ha sempre sostenuto di aver applicato il protocollo del caso. Per quanto riguarda le proteste di Cittadinanzattiva esse sono senza-senso. Non bisogna attendere l'esito dell'autopsia per la riammissione di Capodiferro al lavoro. Bisogna accertare le responsabilità e per farlo occorrerà attendere le conclusioni dell'inchiesta della magistratura». Ricordiamo che sono tre le indagini sulla morte di Rosalba: quella interna della Asm, quella congiunta Regione-Ministero della salute, e quella della Procura di Matera. Nell'ambito di quest'ultima, il pubblico ministero Rosanna De Fraia ha iscritto Manolio e Capodiferro nel registro degli indagati con l'ipotesi reato di omicidio colposo.
Fonte
Filippo Mele
La Gazzetta della Basilicata
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