POLICORO – Lo scrittore Carmine
Abate, premio Campiello 2012, nella serata del 18 maggio è stato ospite della
biblioteca comunale “Massimo Rinaldi” presentando il suo libro capolavoro: “La
collina del vento” edito da Mondadori.
Nella 50esima edizione lo scrittore calabrese ha ottenuto 98 voti sui
273 arrivati dalla giuria composta anche da lettori. Egli racconta cento anni
di resistenza ai soprusi attraverso la saga di una famiglia calabrese, gli
Arcuri, che su una collina dai molti misteri per più di un secolo assistono a
nascite e morti, amori e ferite. “E' una famiglia rara, che ci fa sperare che
qualcosa può cambiare –commenta Abate-, e nello scrivere questo romanzo ho
seguito due direttrici: l’immagine e la promessa. La prima è quella della
collina di un paese calabrese, Campizzi (Crotone), di cui sono rimasto sempre
affascinato per i colori e i profumi dei suoi fiori: la sulla. Ma questa
collina la immagino anche come cuore della culla culturale della Magna Grecia e
custode di misteri della nostra millenaria storia. La promessa è verso mio
padre, scomparso, il quale nell’ultimo anno della sua vita ha scritto tanto e
in un certo qualmodo ho raccolto la sua eredità. Io racconto storie, anche le
più segrete, alcune vere altre immaginate e cerco di essere custode di
memoria”. Durante la presentazione del suo romanzo ci sono stati alcuni
interventi. Quello di Carmela Suriano, che ha sottolineato come il Sud non deve
piangersi addosso, ma dalla cultura deve partire quel processo di cambiamento e
sviluppo di cui necessita: “Spesso siamo noi stessi vittime dei luoghi comuni
di un Mezzogiorno che non sa e non vuole crescere. Siamo noi stessi a creare
stereotipi che ci ingabbiano e non ci fanno crescere. Investiamo di più in
cultura, senza la quale non c’è il salto di qualità di cui il Sud ha bisogno
per uscire dalla crisi perenne nella quale vive”. Il Prof. Roseto ha presentato
l’autore; mentre l’assessore comunale alla Cultura, Massimiliano Scarcia, ha
portato i saluti dell’Amministrazione comunale. I lavori sono stati introdotti
dalla direttrice del polo culturale, Angela Delia, componente dell’associazione
“Presidio del libro Magna Grecia”, che ha sottolineato: “Il premio Campiello è
tra i più prestigiosi a livello nazionale. Non si vince per caso ma oltre alla
giuria di 5 critici, bisogna conquistare anche il pubblico di lettori,
testimonianza della sua grande democraticità che in passato ha visto tra i
premiati anche scrittori lucani come Mariolina Venezia e Raffaele Nigro”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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