POLICORO - Il nuovo
presidente Usa tra i vari problemi che dovrà affrontare ci sarà anche quello
delle barre di Elk River depositate presso il centro Enea Trisaia di
Rotondella. L’associazione No Scorie Trisaia ha scritto al presidente uscente
(nel momento in cui scriviamo) Barak Obama: “Alla luce
degli accordi del vertice di Seul con il presidente italiano Mario Monti per
il progetto americano di rimpatrio di materie nucleari strategiche d'
origine Usa dall’Italia, Global Threat Reduction, chiediamo nella nostra
lettera al presidente Obama di riprendersi le barre americane di Elk
River custodite alla Trisaia di Rotondella. In particolare chiediamo la restituzione delle 64 barre di
Elk River e i residui della lavorazione delle altre 20 barre (previa
sistemazione in sicurezza) quale materiale nucleare strategico americano
presente in Italia. Allo stesso modo di come gli Usa si stanno riprendendo
quello custodito nel centro nucleare italiano di Saluggia (Vercelli - Piemonte)
e di Trino Vercellese (Vercelli - Piemonte) in partenza dall’Italia ai primi di
novembre 2012 dal porto italiano di Trieste. Lo scopo è di denuclearizzare
il centro Itrec della Trisaia di Rotondella per riconvertirlo in una scuola del
mediterraneo per le energie rinnovabili. Le 84 barre di Elk River
giunsero in Italia negli anni 70, al centro nucleare Cnen (poi Enea e ora
Itrec e gestito dalla Sogin) a Trisaia di Rotondella, con un contratto di
lavorazione delle barre nucleari. Le barre di combustibile dovevano essere
riprocessate all’Itrec tramite un procedimento chimico e restituite alla
centrale di provenienza con i prodotti utili e gli scarti nucleari di
lavorazione. Sono passati oltre 40 anni, ma quel contratto di lavorazione di questo
materiale non fu rispettato. Le barre in questione da contratto sono definite
“weapons grade” e quindi classificabili come materiale strategico nucleare.
Nella centrale nucleare di Elk River nel Minnesota sono custodite altre
centinaia di barre dello stesso tipo della Trisaia. Riportare alla centrale
nucleare di Elk River in Minnesota altre decine di Barre del tipo
come quelle dell’Itrec non cambierebbe la situazione per gli Stati Uniti,
mentre noi declasseremmo il sito nucleare di Rotondella, trasformandolo
finalmente in una scuola per le energie rinnovabili del Mediterraneo. E’ lo
stesso principio applicato per il combustibile italiano (Trino, Caorso,
Saluggia) riprocessato in Francia, dopo la lavorazione, il combustibile buono e
scorie ritornano in Italia, tutto pagato ovviamente dai contribuenti. Sono circa 9 anni che chiediamo alle
istituzioni italiane di restituire il materiale nucleare americano ai legittimi
proprietari, nel marzo 2006 a seguito del movimento popolare ci fu un
interessamento del governo italiano per la restituzione di questo materiale
agli Stati Uniti tramite il sottosegretario Letta del governo Berlusconi, ma
senza successo. Abbiamo interpellato anche i movimenti antinucleari
americani sulla restituzione delle barre di Elk River nella persona
di Paul e Linda Gunter di Beyon Nuclear (Oltre il Nucleare) http://www.beyondnuclear.org/.
Anche loro sono d’accordo per la restituzione agli U.S.A delle barre
nucleari di Elk River, per un questione etica a patto che non crei
problemi di trasporto e/o movimentazione. In attesa di una risposta del
presidente americano le iniziative antinucleari continuano”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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