POLICORO
- “Seppur con enorme dispiacere, apprezzo il gesto nobile dell’arch. Giammetta,
che ha dovuto rinunciare ad un incarico legittimo che gli era stato affidato,
solo per salvaguardare la dignità professionale e l’onestà intellettuale che lo
caratterizza da sempre”. Le dichiarazioni del Consigliere con delega ai
Comparti, Domenico Bianco, Capogruppo del PDL in Consiglio Comunale, arrivano a
seguito delle numerose polemiche perpetrate negli ultimi giorni da parte
dell’opposizione consiliare ed extra-consiliare circa il conferimento di un
incarico diretto all’arch. U. Giammetta, stimato professionista della Città,
per i lavori di riqualificazione di due Parchi urbani: polemiche che hanno
portato il professionista a presentare nella mattinata odierna le dimissioni
dall’incarico. “Sono solidale e vicino all’arch. Giammetta – dichiara Bianco –
perché il suo gesto va a salvaguardare la dignità di attento e scrupoloso
professionista, da quella parte della città politicizzata e avida nel cercare
l’inciucio a tutti i costi, che ne ha denigrato la figura professionale”. “Nel
ringraziarlo di cuore per il gesto di rinuncia all’incarico, mi preme
sottolineare che ne condivido la scelta ma non ne posso condividere il modo con
cui è stata strumentalizzata la vicenda”.
“Credo che i toni politici utilizzati in questi giorni non siano frutto
di civiltà ma di quell'imbarbarimento politico e mediatico rivolto a
demonizzare sempre e comunque l'avversario, alla ricerca di uno specchietto per
le allodole che trascini un consenso elettorale postumo di cittadini vittime di
credere che il “giustizialismo a tutti i costi” che si legge sui giornali e sui
blog sia uguale alle regole democratiche”. “Invito i cittadini – prosegue
Bianco - ad entrare nel merito delle questioni politiche per conoscere a fondo
le motivazioni che spingono a fare delle scelte amministrative, talvolta
dolorose o impopolari, affinché siano loro a formulare, con coscienza, un proprio
personale giudizio sulla scelta fatta perché (e qui entro nelle motivazioni che
mi hanno spinto a mantenere il riserbo mediatico sulla questione) non rientra
nel mio credo politico il gioco dell’apparire o difendere (semmai avessi dovuto
difendermi…da che cosa?) le scelte intraprese”. “A chi innalza la questione
dell'etica politica e della morale - prosegue il consigliere Bianco - voglio
ricordare che lo scrivente, già prima della candidatura, era, è e rimarrà
portatore sano di questi principi perché fa politica per passione mettendo a
disposizione di questa comunità il proprio tempo e la propria esperienza
professionale in modo gratuito e, sulla vicenda, si ritiene moralmente ed
eticamente a posto, non avendo interesse alcuno, né di partecipazione al
lavoro, né di introito: cosa ben diversa da altri che inneggiano la morale e
l'etica politica senza fare autocritica, omettendo alla gente che quando si
sono candidati erano già portatori di propri interessi”.
“E’
proprio a loro che io chiedo:
-
perché si sono
candidati, se il frutto della loro candidatura rinviene da un palese “Do ut des” politico? Forse per aver promesso
un posto di lavoro a qualcuno?
-
perché si sono
candidati se, in qualità di Amministratori delle scorse legislature hanno
commesso atti ben più immorali, affidando incarichi diretti a parenti ed amici?
-
perché, se si
sono candidati, non si dimettono dal loro posto di lavoro o dagli incarichi affidati
dal Comune di Policoro in epoche precedenti?
-
perché, se hanno
incarichi professionali, non si dimettono da consiglieri comunali? Forse perché
portatori di interessi già prima della candidatura e durante la consigliatura?
“Sull'incarico,
sul professionista e sul dirigente che ha affidato l'incarico (perché ricordo i
male informati che gli affidamenti sono atti di gestione e non di consiglio), dico
che l'informazione ai cittadini dell'applicazione della Legge va data e,
nell'occasione, ricordo che l’arch. Giammetta non riceve incarichi fiduciari
dal Comune di Policoro da oltre dieci anni e che, nel suo curriculum trentennale vanta la
progettazione di parti importanti di questa città, come Piazza Segni e i
Casilini”.
Ed
allora mi chiedo e chiedo alla cittadinanza:
-
il professionista
incaricato risponde al profilo di competenza e di qualità cui è chiamato?
-
si poteva rischiare
di sbagliare la progettazione di una parte importante della Città?
-
è forse sbagliato
che gli incarichi professionali dati in questi nostri primi mesi di
amministrazione, vengano adottati ed inseriti nel criterio della rotazione,
come prevede il Regolamento al vaglio del prossimo Consiglio Comunale?
-
inneggiare alla “violenza” della meritocrazia significa,
forse, escludere dagli affidamenti i liberi professionisti affermati di questa
comunità e al contrario consentire, come succede, ad altrettanti professionisti
che continuino a svolgere tali mansioni rivestendo anche cariche politiche?
-
è “morale”
accettare oltre 60 incarichi dall’Amministrazione non pensando ad altri
professionisti ma anzi, appagando solo il proprio ego e le proprie tasche?
“Se
la morale a cui si vuole tendere – conclude Bianco - è quella di eliminare solo
una parte dei professionisti incaricati per palesi strumentalizzazioni
politiche e non certo per la mancanza di professionalità, allora deve essere
più giusto procedere, se trasparenza è uguale a trasparenza, giustizia è uguale
giustizia e rotazione è uguale a rotazione, all'azzeramento di tutti gli
incarichi, affidati e non ancora conclusi, a tutti coloro che hanno
appartenenze e/o mansioni politiche di qualunque tipo”.
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