Piano dei Lidi, Venezia chiede lumi
“In questo grave momento di
crisi, ogni governance responsabile dovrebbe avvertire un senso di
responsabilità profondo. Purtroppo indecifrabile appare l’atteggiamento della
Giunta De Filippo che non conosce o non vuole valorizzare le ricchezze
naturalistiche del nostro territorio. Dopo agricoltura, sanità, energia,
pubblica amministrazione, formazione anche il turismo lucano purtroppo non è
scevro da pesanti lacune determinate da un'assoluta incapacità progettuale del
governo lucano”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl, Mario
Venezia facendo riferimento, nello specifico, al Piano di Utilizzazione delle
Aree Demaniali Marittime della Costa Jonica, più conosciuto come Piano dei
Lidi. Il consigliere Venezia in un’interrogazione rivolta al presidente della
Giunta regionale e all’assessore alle Attività Produttive ricorda che
“l’impianto legislativo nazionale delegava tale funzione alle regioni sin dal
lontano 1977 ed oggi – aggiunge - a 35 anni di distanza, la Basilicata si dota
di un'altra medaglia nera. Infatti, non ha ancora pianificato l’economia
balneare costiera. Nel 2005 il Consiglio regionale approvò un piano poi
bloccato oltre che dalla mastodontica macchina regionale anche da un progetto
di variante adottato nel 2010. Intanto la costa jonica è entrata in progetti
finanziari d’ambito europeo, quali i PIOT, oltre ad investimenti derivanti da
accordi di programma che hanno sancito la nascita, lungo i litorali, di diversi
villaggi turistici”. “Presidente De Filippo – chiede l’esponente del Pdl - è
ammissibile che i proprietari degli stabilimenti balneari debbano vivere
assillati da incertezze quali la continua erosione della costa e la mancata
possibilità di regolamentare la propria attività e siano posti, per la sua
‘disattenzione’, a ripartire sempre da zero? Alla luce della situazione
socio-economica lucana, che è catastrofica come riferisce il ‘Sole 24 Ore’ di
ieri 25 aprile 2012, si potrebbe svegliare il suo apparato burocratico? Perchè
non sostenere e sollecitare iniziative volte a creare strutture ricettive,
attività commerciali, aree verdi attrezzate, aree camper, campus naturalistici,
attività ittiche che, certamente, riuscirebbero a trasformare la costa in una
autentica risorsa? Dove sono i principi previsti dal Piano di Sviluppo
regionale alla luce di numeri che per l’economia lucana sono solo negativi?
Senza dimenticare Maratea, fiore all’occhiello nel panorama turistico lucano,
ancora incapace di esprimere tutto il suo potenziale”. “Caro Presidente –
conclude Venezia - Le attribuisco un'altro primato. Lei è riuscito a
trasformare il Metapontino da culla della Magna Grecia a terra delle calende,
sempre greche”.
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