POLICORO - Il lunedì dell’Angelo è il termometro della stagione turistica ormai alle porte. Nel centro jonico l’Oro Hotel di via Lido ha visto un numero di presenze consistente ed in linea con il trend che vede la struttura attestarsi a buoni livelli di ricettività con una pianificazione che se rispettata darà i suoi frutti nel 2012. Discorso diverso per l’adiacente Heraclea residence dove le presenze ci sono state ma in maniera limitata. Coviello ci spiega: “Al di là del week end la crisi economica ha portato molta gente a girare di meno per lavoro e automaticamente anche le famiglie per risparmiare si spostamento meno o accorciano le vacanze, comprese quelle comandate come la Pasquetta. Per l’estate ci sono tante chiamate di preventivi ma per la chiusura dei quali non abbiamo ancora certezze. Credo che ci sarà una flessione per l’estate e qualche avvisaglia l’abbiamo già avuta. Cerchiamo di offrire pacchetti completi che prevedono anche escursioni al museo e nell’offerta del soggiorno, a pagamento, inseriamo itinerari turistici di Comuni limitrofi”. Il tour operator lucano Franco Garofalo non si discosta molto dall’analisi dell’albergatore Calviello: “Il calo di presenze nazionali del 30% tocca anche Policoro e tutta la fascia jonica, inutile negarlo. Anche se è attenuato dal traino, almeno in questo periodo di Pasquetta, del Torneo delle Regioni 31 marzo/9 aprile che ha catapultato nel Metaponitino 3000 presenze. A questo si deve aggiungere la preferenza del turista della vacanza green in agriturismi, masserie e strutture simili immerse nel verde e a costi più contenuti degli alberghi. Il settore però complessivamente è in difficoltà per il momento negativo dell’economia internazionale. La vacanza è un bene voluttuario e quando ce da stringere la cinghia si taglia su tutto ciò che non è indispensabile”. Dunque la Pasquetta in riva allo Jonio è trascorsa tra alti e bassi, dovuto anche al tempo ballerino, le cui criticità oggettive sono state ben evidenziate dagli addetti ai lavori. A queste però ce ne sono altre soggettive degli stessi imprenditori: tra di loro non fanno sistema, troppe rivalità e troppe invidie. Ognuno guarda la propria nicchia senza allargare gli orizzonti del comparto. Altrove ci sono i consorzi che veicolano il prodotto, l’immagine e il pacchetto omnicomprensivo del soggiorno. Qui invece ci si fa la guerra tra i poveri; anzi se si può si consiglia il potenziale turista ad andare in altre località se non soggiornano in quella “nostra”. La Pasquetta è stata segnata da un numero di presenze “mordi e fuggi” sul lungomare ma i lidi erano quasi tutti chiusi, tranne un paio di eccezioni. Difficile fare turismo in un contesto di così troppa approssimazione. Il biglietto da visita è stato offuscato, come ogni anno per giunta, da un’immagine di poca professionalità. Negli anni queste criticità non sono state affrontate da nessuno e così ci si trova sempre di fronte i soliti problemi, atavici, ed irrisolti. C’è da aggiungere poi la facoltà dei Comuni di istituire la tassa di soggiorno. Nova Siri la sperimenterà tra luglio e agosto, gli altri Comuni non si sa se e quando la istituiranno. Anche la politica non riesce a parlare una lingua unica comprensoriale. Per quanto concerne Policoro, per l’anno in corso la stagione estiva, quella ufficiale, è a rischio. E il motivo è dovuto oltre ai sopracitati problemi alle imminenti elezioni amministrative. Si vota il 6/7 maggio con il possibile ballottaggio il 20/21. Dopo quest’ultima data ci vorrà qualche settimana per definire gli assetti del nuovo Esecutivo (17 liste complessive, sei candidati alla carica di sindaco e 269 complessivi alla carica di consigliere!) e dunque il tempo per poter programmare la stagione sarà già trascorso, poiché è risaputo che per allestire una stagione all’altezza di una città turistica bisogna iniziare a lavorarci su almeno quattro/cinque mesi prima stanziando in bilancio i fondi necessari. Bilancio che ad oggi non c’è in attesa della nuova maggioranza di Governo cittadina. Siccome il tempo trascorre inesorabilmente, per i motivi analizzati finora non c’è da stare allegri.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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