POLICORO – Nel centro congressi di Padre Minozzi venerdì sera si è discusso di turismo nell’incontro: “Quali prospettive concrete per il nostro territorio?”. Tito Di Maggio di Italia Futura ha parlato di una regione mortificata e rassegnata con il reddito pro capite più basso di tutta Italia, in una regione, la Basilicata, che a suo dire sperpera denaro pubblico attraverso l’Apt (Azienda di promozione turistica) senza promuovere adeguatamente il territorio e le sue bellezze: “c’è bisogno di una nuova classe dirigente per riscattare dalla povertà la nostra regione”. Franco Garofalo, tour operator di Welcome Lucania, ha sottolineato come l’Italia abbia 43 siti Unesco e di cui anche la Basilicata ne ha qualcuno, oltre a musei e parchi: “Il settore turistico necessita di partnership non soltanto regionali ma anche interregionali. Ad esempio grazie ad Aeroporti di Puglia possiamo raggiungere quasi tutti gli scali internazionali e per noi della Basilicata è un grande punto di riferimento. Ora però cerchiamo di implementare anche lo scalo di Grottaglie per continuare con le partnership ad esaltare le tipicità dei territori guardando alle macroaree in un’ottica di sistema turismo intergrato, che parta da Taranto fino a Crotone come un comprensorio unico”. Garofalo ha anche parlato di azioni mirate di marketing, ad oggi carenti, per la destagionalizzazione del settore e ad un aumento di fondi per il Piot Metapontino: “il primo per qualità grazie agli interventi pubblico-privati nella misura di 23 ciascuno”. Antonio Affuso di Archeo Art si è soffermato sulla valorizzazione del turismo archeologico e culturale dei siti di Policoro e Comuni limitrofi messi in campo dalla sua associazione e comunque ancora poco valorizzati tanto che: “i musei di Policoro e Metaponto sono poco visitati in rapporto ai tesori nascosti e l’offerta di servizi al turista è ancora molto bassa”. Stefano Ceci, responsabile di una società di consulenza del settore ed ex amministratore dell’Apt di Reggio Emilia, ha tracciato un quadro non proprio positivo di com’è organizzato il settore turistico locale: “la politica della cementificazione non ha futuro, così come i villaggi sono ormai superati. Non avete bisogno di posti letto ma di strutture leggere e rimuovibili compatibili con l’immenso patrimonio ambientale che avete. In Basilicata in tutto l’anno una camera è tenuta occupata per 48 giorni a fronte di 280 del Trentino Alto Adige, e per essere redditizia c’è bisogno che la si venda per 100 giorni, per questo la politica dei posti letto in Lucania è fallimentare. Le strutture alberghiere sono tenute in piedi da soldi pubblici, anziché rendere sostenibile il settore turistico valorizzando le vostre peculiarità, e ne avete tante, e pianificando meglio il territorio”. Infine a prendere la parola è stato Gianni Di Pierri, candidato sindaco di Api-Dc, Mpa, Fli e civica, il quale ha parlato del turismo: “che porta ancora pochi benefici sia in termini di presenze che, di conseguenza, di reddito. Credo che ci sia bisogno di un progetto organico che metta insieme il mare, la natura e l’archeologia parallelamente alla sicurezza in mare per generare valore aggiunto come in altre località rinomate”.
Gabriele Elia (fonte il Quotidiano della Basilicata)
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