martedì 24 aprile 2012

“Biodiversità e gestione sostenibile: due priorità per la Regione Basilicata”




In riferimento al bando relativo alla misura 211 del P.s.r. Basilicata 2007-2013, che prevede l’erogazione di indennità compensative per gli agricoltori delle zone montane soggetti a svantaggi naturali, con vivo compiacimento si riscontra che una delle priorità del Dipartimento Agricoltura è quella di dare attuazione alla “Tutela delle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali” secondo il disposto della L.R. n° 26 del 14 ottobre 2008, che va a regolamentare, forse  con  ritardo rispetto ad altre regioni, questa materia della tutela ambientale e della valorizzazione del patrimonio naturalistico secondo le indicazioni prioritarie della nuova PAC.
Personalmente, in qualità di tecnico del settore, credo che tutto ciò rappresenti una buona partenza per il programma di lavoro del nuovo assessore all’agricoltura, non solo perché mette in campo strategie ed attenzioni relative al programma di difesa dell’immenso patrimonio genetico  a rischio di estinzione, ma soprattutto perché si ritiene che per la nostra piccola Regione, ricca di tradizioni e di cultura contadina, azioni di tutela e di conservazione del sistema delle “cose naturali” possano rappresentare un grimaldello per la ripresa del comparto primario, attraverso la valorizzazione delle specificità locali e la promozione dei percorsi di caratterizzazione qualitativa dei prodotti della biodiversità.
Davvero non si parte da zero, e si condivide  la DGR proposta dall’Assessore Rosa Mastrosimone, che pur nella ristrettezza economica del momento, prevede azioni di sostegno al reddito della zootecnia delle aree interne.
Si ritiene tutto ciò un impegno che va comunque completato, a nostro avviso, con azione analoga per tutela della  biodiversità vegetale così come prevede la misura 214 del PSR 2007-2013 sui “Pagamenti Agroambientali” che con una cifra considerevole, (circa 210 milioni di euro) da sola, vanta oltre il 25% del budget di tutte le misure dell’intero FEASR.
Queste risorse, se opportunamente utilizzate, potranno contribuire a migliorare la struttura di quelle Aziende soprattutto delle aree interne o marginali che vogliono aderire al sistema delle produzioni, nel rispetto della compatibilità ambientale, tutelando nel contempo, la natura e le specie a rischio. Occorre riferirsi proprio alle attività agricole e zootecniche delle aree montane che sono soggette ad un costante fenomeno di erosione demografica, ed al conseguente abbandono di attività economiche importanti e significative per  la tutela del territorio  e la  permanenza di presidi agricoli in ambito montano.
In questo contesto diventa anche importante l’implementazione  dell’Azione 5 della Mis. 214 sulla “Agrobiodiversità: progetti di azione integrata” tanto auspicata dal  mondo della ricerca, in particolare dai soggetti pubblici che si occupano di raccolta, caratterizzazione e conservazione di risorse genetiche autoctone regionali di interesse agrario. Ciò consentirebbe a queste strutture di  esercitare azioni di tutela di specie, razze, varietà, cultivar, ecotipi e biotipi attualmente scomparsi dal territorio regionale per conservarli, a norma di legge, in apposite banche genetiche, campi catalogo, centri di ricerca, per sviluppare azioni di studio o valutare l’interesse per favorirne la reintroduzione.
A tal proposito ci permettiamo di segnalare all’Assessore che, oltre a tutte le strutture scientifiche qualificate ed accreditate della regione, anche il CNR – Istituto di Genetica Vegetale (ex Istituto Nazionale del Germoplasma) opera già da diversi anni in Basilicata con il “Centro Tematico per la Difesa della Biodiversità Vegetale Mediterranea” realizzato su fondi POR 2000-2006 nell’ambito dell’Azione B della Misura 1.4 sulla Rete ecologica regionale.
Il Centro custodisce oltre 3000 campioni di materiali genetici di specie locali e del bacino del Mediterraneo, e vi lavorano  ricercatori, assegnisti del programma “Giovani Eccellenze Lucane” ed alcuni dottorandi di ricerca. Esso rappresenta una sezione operativa  della banca internazionale del germoplasma dell’IGV di Bari che detiene circa 85.000 campioni di seme di specie coltivate e spontanee raccolte in tutto il  mondo. Il Centro Lucano per la biodiversità collabora con l’Università di Basilicata, con la Metapontum Agrobios, con l’Enea e queste strutture, con buona sinergia, stanno portando avanti il progetto “Agrobiotech verde” che rappresenta un agreement per il futuro, che potrà portare la ricerca della nostra regione ad un livello più competitivo  di quello attuale.

                                                                                                  Giulio SARLI
CNR - Istituto di Genetica Vegetale
                                                                                                        U.O. - Centro Tematico
per la Biodiversità Vegetale  Mediterranea
(sarli.cnr@tiscali.it; giulio.sarli@igv.cnr.it)

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