Ci sarà anche una delegazione del Comune di Policoro, guidata dal primo cittadino, Nicola Lopatriello, alle celebrazioni per la festa del Santo patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, il prossimo 4 ottobre. Quest’anno la ricorrenza ha un valore doppio per i lucani: infatti sarà il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ad accendere a nome di tutta la regione Basilicata e i Comuni d’Italia per l’anno in corso, la lampada votiva presso la tomba del “poverello”, testimone di fede e speranza per tutta la nazione. Inoltre a tutte le parrocchie di Assisi saranno distribuiti 60 quintali di olio prodotto in regione. Il 2009 è anche l’ anno del settantesimo anniversario della proclamazione di San Francesco quale patrono d’Italia, e dunque una data da onorare nel migliore dei modi: “San Francesco è il Santo patrono d’Italia e pertanto guida spirituale per tutti noi, fedeli e laici, che deve illuminare le menti degli esseri umani –spiega il sindaco Nicola Lopatriello- nel pensiero e nelle azioni quotidiane finalizzate sempre al bene comune e ai valori morali di cui ogni essere umano è portatore, indipendentemente dal credo religioso. Soprattutto chi ha responsabilità pubbliche, a vari livelli, deve avere sempre come riferimento la crescita e il benessere delle proprie comunità, la sensibilità nel tendere una mano ai più bisognosi, dunque solidarietà, rispetto per il prossimo e non deve mai essere animato da sentimenti di vendetta nei confronti di chi ha idee diverse. Anzi il confronto e il pluralismo sono il sale della democrazia e dell’arricchimento culturale personale di ciascuno di noi. Questi sono gli insegnamenti, unitamente al perdono e alla carità, inculcati dalla Chiesa cristiana ed interpretati alla perfezione da San Francesco d’Assisi, che noi onoriamo non solo in questi giorni ma tutto l’anno e gli chiediamo di vegliare sempre su di noi affinché ci tracci la strada dell’amore, dell’amicizia e della fratellanza tra i popoli in un mondo in cui in alcune zone ci sono lotte tribali e guerre civili o di religione; ma la sua fede in Dio e nella vita eterna ci deve portare tutti ad essere meno attaccati al materialismo e più idealisti, orientando le nostre azioni al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, garantendo loro i diritti inalienabili e la dignità che ogni essere umano ha intrinsecamente, e che si manifesta soprattutto con il diritto al lavoro. Quello che in questi ultimi mesi, purtroppo, per colpa di una crisi economica internazionale che piano piano sta passando si è abbattuta anche nella nostra regione con forza. Sono sicuro che dopo questa esperienza di Assisi, tutti noi ne usciremo più temprati per affrontare meglio e con più coraggio le sfide che ci attendono”.
Gabriele Elia
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