L’assessore comunale all’Agricoltura, Saverio Carbone, ha inviato una missiva nei giorni scorsi all’assessore regionale al ramo, Vincenzo Viti, e al presidente del Consorzio di Bonifica Bradano Metaponto, Angelo Carriero, con la quale chiedeva un intervento urgente ed immediato dell’ente competente, il Consorzio appunto, per la pulizia dei canali di bonifica ricadenti nel territorio di Policoro: “Già in passato –spiega Carbone- abbiamo avanzato richieste del genere per far fronte alle tante lamentele di cittadini che vedono i canali occupati da erba, terra, carte e tutto il materiale possibile e immaginabile, che ostruiscono il normale decorso dell’acqua nei poderi degli imprenditori agricoli. Siccome la stagione delle piogge è ormai alle porte, per evitare gli errori del passato mi sono giunte richieste di cittadini che quotidianamente si recano nel mio assessorato chiedendomi un intervento urgente. Non essendo io la persona competente né l’Ente che rappresento preposto a questo genere di servizio, ho girato questa istanza espressa agli organi titolari di tale potestà affinché si attivino immediatamente per soddisfare queste esigenze preventivamente, prima che l’approssimarsi dell’inverno possa provocare danni irreparabili alle colture e all’incolumità stessa delle persone. In uno spirito di collaborazione istituzionale che mi ha visto sempre favorevole e pronto all’applicazione del principio di sussidiarietà verticale tra organi dello Stato, ho ricevuto una telefonata dall’assessore regionale Viti con la quale mi ha assicurato che presto saranno puliti i canali di bonifica più urgenti, e a tal proposito proprio i tecnici del Consorzio hanno già fatto un sopralluogo generale su tutto il territorio di Policoro. Pertanto le mie doglianze, che poi erano quelle dei consorziati che pagano la quota consortile ogni anno, sono state superate grazie all’intervento dell’organo competente, l’Ente consortile su sollecitazione della Regione, e a breve vedremo così puliti i canali che si trovano nelle vicinanze delle loro aziende”.
Gabriele Elia
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