Piano dei Lidi, Pici presenta una mozione
“Il Piano dei Lidi, unitamente
alla Variante costituisce la strumento attraverso il quale la Regione
disciplina l’utilizzazione delle aree demaniali marittime, in un quadro
generale di protezione ambientale e di diversificazione e qualificazione
dell’offerta turistica. Si tratta, quindi, di politiche di intervento
finalizzate a migliorare la qualità e competitività dell’offerta turistica ed
innalzare il livello di fruibilità delle risorse e delle infrastrutture, promuovendo
l’immagine della regione”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl,
Mariano Pici il quale sull’argomento ha presentato una mozione tesa a impegnare
il Governo regionale “a prevedere, prima di tutto, che le concessioni demaniali
già assentite in forma pluriennale non devono essere oggetto di nuova richiesta
o di nuova assegnazione fino a scadenza, considerata la loro proroga sino al
31.12.2020; a rinviare l’approvazione del nuovo piano di utilizzazione degli
arenili, considerata l’imminenza della stagione turistica 2013 e, in
particolare, per quanto riguarda la costa tirrenica, a riesaminare il
provvedimento di compatibilità ambientale rilasciato dal dipartimento Ambiente,
che creerebbe gravi danni agli operatori e alla ricettività turistica di
Maratea”. Pici ricorda che “con la Variante al Piano dei Lidi si individuano
una serie di interventi finalizzati all’allocazione delle strutture turistico –
ricreative e si definiscono linee guida chiare per la pianificazione delle
azioni di salvaguardia e ricostruzione delle coste. L’ufficio Compatibilità
Ambientale del dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità
con propria determinazione ha espresso giudizio favorevole di compatibilità
ambientale, con prescrizioni, relativamente alla Variante al Piano del Lidi -
Costa tirrenica. Tale documento – a parere del consigliere del Pdl - contiene
restrizioni tali da limitare l’offerta turistica avendo previsto, ad esempio:
la riduzione percentuale del dimensionamento delle aree balneari attrezzate; la
distinzione tra strutture fisse e mobili, stabilendo, per queste ultime, la
concessione solo con il ripristino dello stato dei luoghi a fine stagione
(rimozione sia in elevazione e fondazione a fine stagione - zona VI.3). Tali
strutture precarie sono previste nelle seguenti spiagge: Castrocucco, Marina,
Grotta della Sacla, Illicini, Macarro, Cersuta, Santa Veneree, Mare Morto,
Malcanale, santo Janni, che rappresentano la quasi totalità delle spiagge di
Maratea; la presenza nelle zone VI.3 solo di strutture balneari rimovibili e
temporanee; il divieto di ripulire gli arenili avendo cura di rilasciare sul
terreno la componente residuale vegetale spiaggiata (rami, tronchi, alghe,
ecc.); la rimozione dei due lotti per attività nautica già previsti a
Castrocucco; nei siti Sic (80% delle spiagge di Maratea) il divieto di utilizzo
delle spiagge nelle ore notturne per attività che prevedono l’incremento dei
valori di illuminazione e sonori quali discoteche, piano bar, ecc”. Alla luce
di queste considerazioni il consigliere Pici ritiene “necessario riesaminare il
provvedimento affinché il turismo balneare della costa tirrenica possa
sfruttare a pieno le sue potenzialità economiche e sociali, divenendo settore
trainante della ripresa della Regione”.
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