lunedì 25 marzo 2013

Dinu Adamesteanu, l’uomo e l’archeologo. A cento anni dalla sua nascita ricordato in un convegno e in una mostra il fondatore del museo nazionale della “Siritide”




POLICORO – Il 23 marzo di cento anni fa nasceva a Toporu in Romania Dinu Adamesteanu, storico e archeologo che ha legato buona parte della sua vita agli studi sulla genesi della città jonica e della Basilicata. Per questa importante ricorrenza l’Amministrazione comunale di Policoro, di concerto con la Soprintendenza regionale dei Beni archeologici, nella mattinata di sabato ha organizzato, presso il Municipio, un convegno dal tema: “Dinu  Adamesteanu, l’uomo e l’archeologo”, a cui hanno preso parte circa 14 relatori tra professori universitari, dirigenti ministeriali e studiosi. Gli onori di casa sono stati fatti dal sindaco Rocco Leone, il quale ha ricordato l’importante contributo dato da Adamesteanu alla tutela e salvaguardia territoriale di Policoro e regionale più in generale, alla diffusione della conoscenza storica delle origini magno-greche della fascia metapontina; contributo il suo che dà lustro a tutto il circondario i cui studi e ricerche si possono ammirare nel museo della “Siritide”, che lo ha visto tra i fondatori. Il Soprintendente archeologico di Basilicata, Antonio De Siena, ha tratteggiato la personalità di Adamesteanu definendolo un maestro: “che mi ha insegnato tante cose quando ero agli inizi della mia carriera. Sono legato da un affetto filiale a lui anche per come lavorava con il suo rigoroso metodo scientifico fuori dal comune, e la stessa cosa dicasi per l’aspetto umano. Era affascinato dalla tecnologia ma nello stesso tempo la utilizzava con equilibrio, perché per lui l’uomo veniva prima della scienza e della tecnica, e dava la priorità sempre alle fonti letterarie e ai reperti che venivano alla luce dal terreno. Amava molto lavorare in equipe. Credo sia stato un cittadino del mondo per vocazione”. Dinu Adamesteanu è scomparso nel 2004 a Policoro dove viveva già da molto tempo. Arrivato in Italia nel 1939, ricevette la cittadinanza per meriti scientifici nel 1954 e nel 1964 fu il primo Soprintendente ai Beni archeologici della Basilicata. L’ambasciatore italiano in Romania, Mario Cospito, policorese di nascita, ha focalizzato il suo intervento sulla sua grande umanità e professionalità, e ha saputo: “aprire le porte del sapere a tutti. La sua eredità è patrimonio e splendore per l’Italia nel firmamento umanista”. Inoltre ha aggiunto che per lui la Basilicata era una terra promessa, una seconda Romania anche per la conformazione geografica. E poi tanti altri ricordi sul suo senso della storia e il grande rispetto che nutriva per i suoi studi, grazie ai quali Policoro oggi può definirsi città dai 3000 anni di storia. Anche il Senatore a vita, il lucano Emilio Colombo, che proprio nei giorni scorsi ha presieduto l’aula di Palazzo Madama in qualità di Senatore più anziano prima della votazione di Piero Grasso alla presidenza del Senato della XVII legislatura, ha dichiarato: “Dobbiamo essere riconoscenti verso Adamesteanu, lui romeno che ha lasciato la sua terra e sofferto la dittatura, per aver dedicato una vita intera a far rinascere l’archeologia lucana, difendendo il progresso e gli studi storici in tal senso dal pericolo dell’industrializzazione e anche dalla Riforma Fondiaria. Lo ha sempre fatto con convinzione, forza e umanità. Era molto preoccupato per il futuro degli scavi, che potevano essere compromessi dalla Riforma agraria. Ma ci siamo sempre confrontati facendo prevalere la condivisione degli obiettivi ai contrasti”. Dinu Adamesteanu è “Cittadino Illustre”, il primo, di Policoro, la cui onorificenza gli venne attribuita dall’Amministrazione civica di Mario Arbia (1993/1997) nella metà degli anni ’90. Nel 2008 invece la maggioranza di centro destra guidata da Nicola Lopatriello sottoscrisse, previo accordo con l’ambasciata romena a Roma, il gemellaggio con la città romena di Banesti in ricordo di Adamesteanu e l’intitolazione di una piazza, poi cancellata dall’attuale amministrazione. Nel pomeriggio di sabato presso il museo cittadino è stata allestita una mostra fotografica itinerante.    

Gabriele Elia
Fonte il Quotidiano della Basilicata




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