Giuseppe
Maiuri, portavoce del movimento “Policoro Futura” che conta un consigliere
comunale di minoranza, Gianni Di Pierri, in una nota dichiara: “Sono trascorsi
ormai ben otto mesi da quando il sottoscritto in nome e per conto di “Policoro
Futura” dopo aver approfondito la questione di cui si sta per dire, presentai
un documento al Comune di Policoro, di cui al protocollo “sn” in data 24 Luglio
2012, avente ad oggetto l’invito a “cacciare” Equitalia dal nostro Comune e
dunque giungere alla riscossione cosiddetta “in house” dei tributi locali. La
riscossione dei tributi nonché dei crediti da parte di Equitalia, infatti, comporta per il Comune l’obbligo di pagamento
di un importo a titolo di provvigione ai sensi
dell’articolo 17, del decreto legislativo n. 112 del 1999, detto aggio. Si tratta di una somma (stabilita in misura
percentuale) su ogni cartella esattoriale che va a finire ad Equitalia come
compenso per sua attività di riscossione dei crediti. Ebbene, la maggiore
disponibilità finanziaria dovuta al risparmio sugli aggi andrebbe a determinare
maggiore disponibilità finanziaria da potersi riversarsi in maggiori servizi
ai cittadini. Riscuotere “in house” gioverebbe dunque decisamente all’Ente ma
soprattutto all’onerato che oggi troppo spesso si trova a dover pagare un
importo notevolmente superiore perché maggiorato di spese, interessi,
rivalutazione monetaria e sanzioni, nonché spesso vittime di ingiustizie ed
errori (vedasi cartelle pazze). I cittadini è giusto che sappiano che
rinunciare ad Equitalia è possibile in virtù di leggi dello Stato, nello
specifico la 388/2000 art.36, e la n.106/2011, le quali prevedono che tutti i Comuni
possano evitare le conseguenze sopra descritte mediante la riscossione diretta
dei propri crediti senza dover delegare necessariamente Equitalia, ne altri,
anzi delegarne altri è divenuto addirittura vietato in virtù del D.L. 174/2012, il quale oltre a fissarne la
data di cessazione del mandato ad Equitalia entro il 30 Giugno 2013 (data più
volte ormai procrastinata
in virtù del varie modifiche
alla disciplina della riscossione), vieta ai comuni di modificare gli
affidamenti ma non la gestione diretta. Se dunque, ancor oggi, è sempre il
mostro Equitalia a gestire la riscossione dei tributi nella nostra città, è bene si sappia, è perché l’attuale
maggioranza non si è sufficientemente ed efficacemente impegnata per
modificarne il servizio di riscossione, rinunciando così a beneficiare di
minori esiti per le casse comunali e maggiori e molteplici vantaggio per i
contribuenti tutti”.
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