mercoledì 27 marzo 2013

Le elezioni politiche non scalfiscono Policoro. Maggioranza coesa senza strappi


POLICORO – Il dato elettorale del 24/25 febbraio se a livello nazionale ha causato, come era nelle previsioni, un ingorgo istituzionale in loco non ci sono stati scossoni. Infatti, giustamente, l’Amministrazione comunale non ha operato nessun rimpasto per riequilibrare i rapporti di forza in seno ai tre partiti/movimenti che governano la città di Policoro: Pdl, Trenta, Impegno comune. Questo risultato politico positivo è figlio della felice intuizione del centro-destra locale che all’indomani del Commissariamento del Comune, avvenuto il 25 gennaio del 2012, decise si scendere in campo con sole tre liste. La parola d’ordine fu: se si vince si governa per cinque anni. E infatti il messaggio venne recepito dall’opinione pubblica che aveva capito, a sue spese, come le ammucchiate non pagano nel lungo periodo. Si può anche vincere com’ è successo al centro-sinistra di Serafino Di Sanza con 5 liste nel 2006 e al centro-destra di Nicola Lopatriello nel 2008 con sei, ma non si arriva a fine mandato. Due commissariamenti in pochi anni sono serviti ad un elettorato divenuto maturo, quello di Policoro, per scongiurare un’altra legislatura monca. E’ vero che è presto per tirare le somme, tutto può succedere nell’imprevedibile politica italiana,  visto che non è passato nemmeno un anno dalle comunali del maggio 2012; però l’impressione è che la maggioranza sia granitica al suo interno per via di una semplificazione a monte. Viceversa per una legge non scritta in politica è altrettanto vero che quasi ovunque dopo una tornata elettorale importante come quella di un mese fa qualche aggiustamento nei vari Esecutivi c’è stato o ci sarà a breve. A Potenza per esempio uno smottamento è dietro l’angolo; mentre in Provincia il rimpasto è stato effettuato qualche mese prima delle politiche. Nel centro jonico, invece, non sembra esserci nessun cambio e questo, sempre sotto il profilo politico, è un segnale di stabilità che fa, o dovrebbe fare, il paio con un termine tanto in voga in politica: programmazione. L’intuizione di un anno fa, almeno finora, è stata ripagata. Sulla programmazione amministrativa aspettiamo almeno fino allo spegnimento della prima candelina.

Gabriele Elia

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