giovedì 13 settembre 2012

Trend negativo per il turismo di Policoro


POLICORO – La città jonica è ritornata al letargo, lungo, purtroppo, invernale. Con l’arrivo di settembre alcune attività commerciali hanno iniziato già ad osservare la chiusura settimanale, sospesa solo per un mese e mezzo (sic!): da metà luglio ad inizio settembre per l’appunto. Eppure calendario alla mano la stagione non è terminata, complice anche le buone condizioni meteo che dovrebbero incentivare un cambiamento di mentalità tra gli stessi operatori. Invece si continua a fare turismo solo un mese abbondante. Così la città ritorna ad essere un deserto con un appiattimento di idee e di pensiero simile ai paesi dell’entroterra con l’aggravante che Policoro è la città comprensorio, almeno per il numero di abitanti. Sul lungomare da qualche giorno è iniziato lo smantellamento dei lidi mobili e dei bazar e non si vede anima viva. Sarà una litania ma la stagione è troppo corta e non si vive di turismo ma, viceversa, l’industria del divertimento diventa un’appendice per arrotondare o dare minimi servizi all’utenza. Se non si cambia mentalità ogni anno si raccontano le stesse cose. Infatti il clichè del bilancio dell’estate 2012 non è diverso da quello degli anni passati. Le nostre impressioni vengono confermate dagli stessi operatori del settore. L’Oro hotel di via Lido è tra le strutture che meglio si difendono dalla crisi generale e dalla mancanza di idee di far decollare il turismo: “Il trend –osserva il direttore Rocco Larocca- è quello di un anno fa. Nell’ultima decade di luglio non so per quale motivo c’è sempre un vuoto di presenze che compensa in negativo i dati dei primi 20 giorni dello stesso mese. Ad agosto poi i numeri, logicamente, lievitano per poi abbassarsi a settembre in maniera considerevole. Quest’anno abbiamo lavorato discretamente con gli stranieri, austriaci/tedeschi, che sono poi quelli che hanno speso di più. I nostri ospiti italiani hanno limitato i consumi al minimo indispensabile. La nostra politica aziendale è quella di incentivare il turismo con una serie di agevolazioni per invogliare la gente a venire da noi. Purtroppo però i nostri sforzi vengono vanificati da una serie di circostanze esterne sfavorevoli. Tra le schede di gradimento compilate dai turisti il leit motiv è sempre lo stesso: città sporca, così come il mare, la spiaggia e la pineta; per non parlare poi di un canale vicino la nostra struttura pericolosissimo per l’incolumità del cittadino”. Cambiando l’ordine degli addendi il prodotto non cambia. A pochi metri di distanza Calviello dell’Heraclea residence fa il suo punto della situazione: “Non abbiamo sofferto più di tanto. I dati sono stazionari anche perché i numeri sono quelli che sono: 150 posti letto si coprono abbastanza facilmente durante l’estate. La nostra clientela vuole servizi e comfort puntando sulla qualità, e noi gliela abbiamo data. Ho riscontrato un interesse per la storia e la natura che possiamo offrire. Gli stranieri vengono a settembre e qualcuno a giugno mentre nei mesi caldi la maggior parte delle prenotazioni è degli italiani. Tra le recensioni generali ricevute la maggior parte contesta la carenza della pulizia della spiaggia, pineta e mare”. Spostandoci dalla zona Lido in città l’hotel Callà 2 registra un decremento di villeggianti: “Rispetto ad un anno fa c’è stata una flessione –ammette Paola-. A luglio abbiamo lavorato un pochino, ad agosto c’è stata una ripresa ma il bilancio complessivo è negativo. Fortunatamente i nostri clienti sono tutti automuniti e si muovono da soli dove vogliono e dunque grandi lamentele non ce ne sono state”. Nicola Rosati dell’Hermes conferma alcuni dati di cui sopra: “il trend di presenze è negativo sia per il mese di luglio (-20%), che   per il mese di agosto  (-15%). Per quanto concerne  gli stranieri, rimane irrilevante la loro presenza considerato che gli arrivi sono sempre occasionali o di trasferimento verso altre località. Abbiamo rilevato che si è ridotta la permanenza media di soggiorno dei nostri turisti. Inoltre le richieste di week end, prevalentemente in media stagione, sono state piuttosto contenute rispetto agli anni precedenti nonostante la stagione  molto calda”. Questo il quadro generale degli alberghi cittadini e cui si aggiunge l’ospitalità d’èlite del Venezia del sud, Marinagri. Anche questo segmento medio alto di offerta turistica non si discosta da quelli tradizionali. Antonio Dettorre ammette: “Nel 2012 nella nostra struttura c’è un calo di presenze del 30% che fortunatamente non corrisponde a quello del fatturato che è rimasto più o meno simile a quello di dodici mesi fa. Da noi c’è una clientela che soffre poco la crisi e dunque hanno speso regolarmente anche se non nascondo alcune lamentele ricevute: manca una linea cittadina di trasporti adeguata per i nostri turisti; c’è carenza di segnaletica; le giornate sono troppo monotone: a parte il Blues in Town non ci sono altri eventi di richiamo. Turisti stranieri pochini”.


Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)



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