“Dal porto di Trieste
partirà a inizio di novembre una nave alla volta degli Stati Uniti con
due carichi radioattivi di materiale strategico nucleare, uno proveniente
dall’Austria e il secondo proveniente da Saluggia-Trino Vercellese. Oltre che
suscitare le opposizioni della regione Veneto, Friuli Venezia Giulia e delle
associazioni per il passaggio del materiale nucleare in Veneto e Friuli, la
vicenda è da considerarsi una svolta storica nel rapporto della
gestione dei rifiuti nucleari strategici statunitensi in Italia e
Europa, tranne purtroppo per quelli di Elk River custoditi all’Itrec in
Basilicata. Il convoglio nucleare con
il materiale strategico USA proveniente da Saluggia-Trino Vercellese, dove si
trova rispettivamente un deposito di scorie simile all’Itrec e una
centrale nucleare, attraverserà il Veneto e il Friuli lungo l'autostrada
A4 per raggiungere il porto di Trieste. Il convoglio austriaco invece
attraverserà la Slovenia per finire su una nave che da Capodistria raggiungerà
Trieste per caricare quello proveniente dal Piemonte e, poi, fare rotta per gli
Stati Uniti. La spedizione del
materiale di Saluggia rientra nel progetto americano di rimpatrio di
materie nucleari strategiche di origine Usa, Global Threat Reduction,
Iniziative (Gtri), lanciato dalla NAT Nuclear Security Adm (Nnssa) del
Dipartimento Energia Americano (DOE).Progetto appoggiato dal presidente del
consiglio Monti e da Obama durante il vertice di Seul di marzo 2012. Che dire, Obama si riprende i suoi rifiuti
nucleari in Italia? E le barre di Elk River dell’itrec, dove addirittura
esiste un contratto di lavorazione e dove le barre sono definite “weapons
grade”? I nostri rappresentanti istituzionali in parlamento,
senatori e deputati, che non ha mai brillato sulla questione
restituzione agli Usa delle barre di Elk River, conoscono gli accordi di Seul
di Monti? Hanno mai sollevato nelle aule la questione delle barre di Elk River
e della sicurezza nucleare? Conoscono per caso qualche altro interesse
strategico per la Basilicata, vista la vicinanza della base Nato di Taranto? Eppure con Monti sia il presidente della
regione De Filippo che i parlamentari lucani si parlano e firmano i
memorandum in bianco per il raddoppio delle estrazioni petrolifere in
Basilicata, nonché votano i decreti per le liberalizzazioni sulle
trivellazioni o per le trivellazioni nel mar Jonio e nei mari Italiani. Che la
Basilicata sia strategica per le lobby petrolifere e dei rifiuti si era capito
da tempo, ora vogliamo capire quanto lo sia per il materiale strategico
nucleare americano e le barre di Elk River, visto quanto accade nel resto
d’Italia e il silenzio su questa questione di una regione e dei suoi
rappresentanti in parlamento”, dichiarano i componenti dell’associazione
ambientalista.
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