POLICORO - «Incompetenti, pressapochisti
e dilettanti. Sono gli aggettivi che mi vengono in mente dal punto di vista politico,
quando penso all’amministrazione comunale di Policoro guidata dal sindaco Rocco
Leone».
Ad affermarlo è l’avvocato Filippo
Vinci, candidato sindaco con le liste civiche alle scorse elezioni comunali. «Ho
grande rispetto per loro dal punto di vista umano e personale -ha detto il noto
penalista riferendosi al sindaco e alla giunta- ma non denunciare pubblicamente
il tradimento ai danni della città, consumato da loro, significherebbe essere
spettatori muti e quasi complici, senza averne alcuna colpa, del degrado civile
e politico nel quale stanno spingendo la nostra comunità. Il mio rispetto maggiore,
va soprattutto ai tanti elettori di questa amministrazione, ma è proprio a
questi che dico che il loro sindaco, che è anche il mio, dopo oltre quattro
mesi dal suo insediamento, non ha mantenuto una, che sia una, promessa di tutte
quelle fatte in campagna elettorale. Leone aveva promesso di risolvere il
problema rifiuti a
nel giro di quarantotto ore.
Dopo essersi insediato ha tenuto una conferenza stampa dove ha dichiarato che
il problema lo avrebbe risolto nel giro di dieci giorni. Sono passati mesi -ha
continuato- e la città è ancora più sporca e maleodorante di quando c’era il
commissario prefettizio. In tutte le ore del giorno e della notte ci sono buste
di immondizia abbandonate agli angoli delle
strade che rappresentano l’emblema
del disordine, dell’abbandono e dello sfascio verso cui stanno portando questa
città. Per non parlare poi di tutti gli imprenditori nella zona artigianale che
danno da lavorare a più di trecento famiglie della nostra città e nei confronti
dei quali questa amministrazione è ancora più colpevole. Le strade sono
totalmente dissestate,le fogne inesistenti e quel che è più grave, un suolo di
proprietà dell’ente comunale è stato due mesi fa sequestrato dai carabinieri perché
si erano accumulati rifiuti
di ogni genere e tipo». Vinci
poi elenca alla sua maniera con la sottile ironia che lo contraddistingue
alcune a suo dire note dolenti del primo scorcio di vita amministrativa: «Si
sono distinti poi, ultimamente -ha evidenziato- in tre aberrazioni che sono
imperdonabili nei confronti di chi ha la presunzione di amministrare i destini
dei cittadini e che invece non ne ha capacità e competenze. La gara di appalto
per la costruzione della Casa famiglia, come tutti sanno è stata sospesa perché
alcune buste, a dir loro, erano lacerate. Domani (27 settembre ndr) il
consiglio comunale si riunirà nuovamente per la nomina dei revisori dei conti.
All’udienza,invece, dello scorso 25 settembre, davanti al Gup di Matera, nel
procedimento penale a carico dell’ex sindaco e di altri, hanno chiesto fuori
tempo massimo e dopo essere stati assenti ed indifferenti per mesi, di
costituirsi parte civile. Richiesta questa non accolta dal Gup perché
presentata tardivamente, come loro stesso avrebbero dovuto sapere e che,
invece, colposamente ignorano. La gara si dovrà ripetere, la
nomina dei revisori dei
conti si dovrà ripetere (si è rivotato il 27), la costituzione di parte civile,
anche. Parafrasando il titolo di una nota trasmissione televisiva, mi verrebbe
da dire che questi sono davvero: “Ripetenti allo sbaraglio”. Ma i ripetenti, si
sa, sono tali perché in genere non superano gli esami e loro dopo soli quattro
mesi sono stati bocciati all’esame della raccolta differenziata, della zona
artigianale, delle procedure corrette delle gare di appalto, del miglioramento dei
comparti edilizi, della trasparenza dell’affidamento degli incarichi e dei
servizi ed all’esame del buon andamento della pubblica amministrazione. A
differenza degli altri ripetenti ha concluso- questi però, hanno bruciato ogni
record: non sono stati bocciati dopo un anno, ma già al primo quadrimestre».
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
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