venerdì 17 settembre 2010
Vicenda rondò, l’assessore Ierone risponde a Frammartino: “Siamo stati noi a sospendere la gara. Non accettiamo lezioni di legalità dai comunisti”
L’assessore ai Lavori pubblici ed Urbanistica del Comune di Policoro, Cosimo Ierone, dopo gli articoli apparsi sulla stampa ufficiale nei giorni scorsi relativi ad una gara d’appalto per la costruzione di un rondò in viale Salerno precisa: “Credo che la legalità e la trasparenza siano valori e principi di tutti i partiti e forze politiche. Ho esposto un avviso pubblico agli inizi dell’estate con il quale invitavo tutte le imprese di Policoro a partecipare ad un pubblico incontro sui lavori in città. Alla riunione tenutasi nella sala consiliare le stesse hanno apprezzato la trasparenza dell’avviso e il coinvolgimento di tutti gli attori principali del mondo edile della città. E’ del tutto falso che la gara sia stata rinviata per tre volte in quanto nella prima seduta c’è stata l’istruttoria delle domande pervenute come da prassi, poi lunedì 13 il riaggiornamento e verbalizzazione della commissione e poi mercoledì 15 l’apertura delle buste. Tutta la procedura, fino alle due telefonate anonime, è stata rispettata e lo sciacallaggio fatto in questi giorni è la più triste pagina della storia della città. E a scriverla sono coloro che rappresentano solo se stessi senza nessuna legittimazione politica, portatori di menzogne e bugie da tutti risaputo che usano la solita arma del vecchio armamentario del Pci screditando l’avversario non avendo argomenti per il confronto costruttivo. Dopo le telefonate anonime al Direttore generale siamo stati noi stessi, Amministrazione comunale, a denunciare l’accaduto alla locale compagnia dei Carabinieri (come da atto scritto) e a delegare il dirigente preposto ad annullare la gara qualora avesse ritenuto fondate le telefonate anonime. Questa è per noi legalità ed imparzialità nella gestione della cosa pubblica. Cosa che non è mai accaduta nell’Unione sovietica comunista i cui eredi si fanno oggi portatori di verità su misura senza riscontro alcuno dei fatti, il cui unico obiettivo è quello di sovvertire l’ordine democratico costituitosi nel 2008. Inoltre vorrei ricordare che il ribasso del 7% scaturisce da una semplice media matematica tra il massimo e il minimo ribasso; oltretutto in altri Comuni limitrofi di centro-sinistra, ma anche nella stessa Provincia di Matera, si aggiudicano lavori pubblici con un ribasso addirittura al di sotto di tale soglia. Le gare fino a 500 mila euro si possono assegnare anche a trattativa privata e quella del rondò è di 315 mila; però sempre in ossequio al principio di legalità abbiamo preferito aprirla a tutti, circa 20 imprese, a presentare l’offerta per l’aggiudicazione, cosa avvenuta puntualmente. La prossima volta prima di parlare a vanvera gli interessati accertino come sono andati i fatti e poi facciano le valutazioni legittime del caso, se hanno ovviamente argomenti politici”. Infine conclude: “Noi abbiamo sospeso la gara. A questo punto sarà la magistratura, di cui noi abbiamo fiducia, a decidere se confermare l’iter amministrativo o dare corso a nuova gara”. Anche il sindaco, Nicola Lopatriello, è intervenuto sulla vicenda: “Noi siamo innocentisti e garantisti fino all’ultimo grado di giudizio, loro, i nostri accusatori, giustizialisti e forcaioli. Stiamo parlando di ipotesi di reato tutte da valutare nel merito. Non c’è stata nessuna anomalia per noi. La procedura è legittima, come tutti gli atti del Comune, e lo abbiamo dimostrato anche in altre vicende giudiziarie. Però da oggi in poi, data la pochezza politica dei nostri avversari, di fronte ad accuse palesemente infondate ci difenderemo nelle sedi opportune. E a tal proposito sono già partite due querele”.
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