venerdì 10 settembre 2010

L’accusa: omicidio colposo sospeso un altro ginecologo

Omicidio colposo. È l’ipotesi di reato formulata a carico dei due ginecologi dell’équipe che ha effettuato il taglio cesareo, attorno alla mezzanotte tra martedì e mercoledì scorsi, su Rosalba Pascucci, 32 anni, di Bernalda. La donna ha dato alla luce due gemellini ma è deceduta alla 9.10 di mercoledì per le complicanze seguite all’intervento. Ed il pubblico ministero incaricato, Rosanna De Fraia, ha notificato ai medici Paolo Capodiferro e Giovanni Manolio due avvisi di garanzia. Lo stesso pm aveva già fatto sequestrare dai carabinieri della locale Compagnia i registri di ricovero e sala operatoria e la cartella clinica. Gli stessi ginecologi sono stati sospesi in via cautelare (Capodiferro mercoledì, Manolio ieri) da Vito Gaudiano, direttore generale della Azienda sanitaria di Matera (AsM). E ieri pomeriggio, attorno alle 17.30, è cominciata l’au - topsia sulla salma della sfortunata donna. Operazione condotta in un clima di composta partecipazione, con la hall dell’ospedale stracolma di parenti ed amici di Rosalba tra cui il padre ed il marito, Andrea Buongiorno, affranto dal dolore. Ad effettuare l’esame un nugolo di medici legali, rappresentanti ognuno le parti in causa, tra cui il professor Biagio Solarino, dell’università di Bari, perito della procura, ed il professor Luigi Palmieri, dell’uni - versità di Napoli, perito della famiglia Buongiorno, Andrea, Livia, di tre anni, ed i neonati Rocco e Cristiano.
Hanno assistito all’autopsia anche un numerosi avvocati. I periti dovranno accertare le cause del decesso anche se la stessa AsM ha fatto risalire la morte ad arresto cardiocircola torio per shock emorragico. Per Gaudiano «è stata fatale la massiva perdita di sangue». Si attendono, tuttavia, le valutazioni peritali. Ieri, però, ci sono stati sviluppi anche sul fronte della seconda inchiesta, quella interna aziendale, con l’insediamen - to del capo del Dipartimento donna, maternità ed infanzia, Silvio Anastasio. Entro pochi giorni dovrà dare il suo parere sulla funzionalità del reparto di ginecologia ed ostetricia del nosocomio di Policoro. E sono attesi a breve gli ispettori del ministro della salute, Ferruccio Fazio, e dell’assessore regionale alla sanità, Attilio Martorano, che effettueranno una ispezione congiunta a Policoro per la terza inchiesta aperta sulla vicenda. E sempre ieri, i carabinieri del Nas, allertati dalla Commissione d’inchiesta sul Servizio sa nitario nazionale, hanno avviato una loro verifica sull’acca - duto. «Presto – ha detto il presidente dell’organismo, Ignazio Marino – ci saranno consegnati i primi risultati dell'istruttoria che saranno presentati alla prima riunione dell'ufficio di presidenza convocata per martedì». Intanto, l'associazione Codici, che opera a livello nazionale, ha fatto sapere che si costituirà parte civile in un eventuale processo per la morte della giovane donna mentre hanno fatto sentire la loro voce anche i comitati in lotta per la difesa dell’ospedale di Tinchi. «La chiusura di Tinchi – si legge in un comunicato - ha determinato l’afflusso della sua utenza a Policoro. Il caos e il disservizio che ne sono derivati, l’insuf ficienza della struttura e del personale operativo, lo stress da pluslavoro per medici e infermieri, sono anch’essi elementi determinanti la morte di non pochi pazienti, tra i quali Rosalba Pascucci». Godono di ottime condizioni di salute, infine, i gemellini Rocco e Cristiano, ricoverati presso la neonatologia dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera.

fonte
Filippo Mele
Gazzetta della Basilicata

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