POLICORO – E’ sicuramente la mamma di tutte le battaglie politiche. Solo che ormai è troppo tardi. Il Piano d’Ambito, strumento urbanistico secondo solo per importanza (e per interessi) al Piano regolatore generale, dev’essere ancora discusso e approvato ma di fatto nella sua parte a ridosso della Duna centrale di via Lido da anni sono state costruite case e villaggi, e in programma ce ne sono altre sul lato destro dopo la rotonda dove una volta c’erano gli scheletri di altre costruzioni abbattute di recente. L’area è stata acquistata da privati e tra non molto tireranno su altri 250 appartamenti. Ma gli iscritti dell’associazione Karakteria non ci stanno a questo tipo di investimento e così sabato 3 settembre hanno incontrato la stampa per dire la loro. Biagio Padula, già consigliere comunale nella legislatura 1993/1997 nell’allora maggioranza di “Alleanza Popolare”, ha fatto un excursus di tutto il Piano d’Ambito con incarichi conferiti, poi ritirati e nuovamente riassegnati dopo la sua esperienza politica da altre maggioranze, e tira in ballo anche la Regione Basilicata rea, a suo dire, di essere stata inadempiente sulla revoca della delega municipale concessa nel 1992 dopo i cinque anni di mancata approvazione da parte dell’allora maggioranza di centro-destra subentrata nel 1997, la quale così ha potuto avere campo libero su come pianificare lo sviluppo a mare dando un preciso indirizzo: la costruzione di case e villaggi che non porterebbero economia sul territorio, a suo parere. Sul mancato rispetto della tutela paesaggistica e turistica, lo spirito della legge Galasso del 1985, si è scagliato Ivano Farina, il quale ha parlato di un territorio derubato della sua vocazione naturale dal cemento buttato finora nella zona nord: “non tutto è perduto e facciamo qualcosa per salvare il salvabile… Innanzitutto chiediamo che la parte sud, quella che và dalla 106 all’incrocio a quattro, non faccia la stessa fine e viceversa sia destinata all’ubicazione di strutture aperte come: agriturismi, Bed&Breakfast, affittacamere, insomma tutto ciò che è legato al turismo sociale con la piccola proprietà trasformata in imprenditori turistici sulla falsariga del Circolo velico lucano. Ma per fare questo chiediamo alla Regione Basilicata la nomina di un commissario ad acta che fermi subito il processo edilizio che ha visto finora sorgere come funghi solo case senza nessun ritorno sul territorio in termini economici”. Nel frattempo i soci di Karakteria sul loro sito: www.karakteria.org stanno pubblicando a puntate la storia del Piano d’Ambito dal 1974 ad oggi e gli interessi che si nasconderebbero dietro con terreni agricoli diventati edificabili…Alla vigilia della sua approvazione in Consiglio comunale, per quello che conta ormai, il dibattito politico non poteva essere più acceso dopo la pausa di stallo politico forzato dovuto alla stagione estiva ormai alle spalle.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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