POLICORO – Il 14 dicembre del 1995 proprio nel centro jonico nasceva “Progetto Policoro”, un’iniziativa pastorale/ecclesiasitica che oggi vanta decine e decine di occupati. E sulla scia di quell’esperienza Confcooperative di Basilicata ha organizzato un campo estivo sulla cooperazione il cui primo incontro c’è stato lunedì 6 settembre presso la sala convegni di “Padre Minozzi”, e vede impegnati per sette giorni sul monte Coppolo a Valsinni giovani provenienti dal Sud Italia. Così al convegno “Il futuro è nelle nostre mani…Lavoro, sviluppo, cooperazione” Massimo De Rosa ha spiegato come tutte le parrocchie debbano interagire nell’evangelizzare i giovani e accompagnarli alla cultura della solidarietà e della reciprocità, facendoli diventare animatori della comunità con il protagonismo dell’impresa senza attesa del posto “promesso”. E in questo la legge mette a disposizione di tutti quel grande patrimonio di lavoro, solidarietà e aiuto per il prossimo che prende il nome di cooperativa. Uno strumento giuridico messo in campo dal legislatore per incarnare il principio di sussidiarietà orizzontale (laddove non arriva il pubblico c’è il privato) per attutire le disuguaglianze sociali e correggere le storture della società e le debolezze delle “agenzie” educative come la famiglia e scuola, mettendo al centro la dignità dell’uomo. Almeno questo è stato il parere di Pietro Avvantaggiato, presidente di Confcooperative di Basilicata. Infine prima del dibattito la parola è stata presa da Don Adriano Vincenti, assistente ecclesiastico di questo vasto mondo delle cooperative “bianche”, il quale non ha mancato di evidenziare la mancanza di etica nella nostra società all’origine della crisi economica degli ultimi anni. Per uscire dal tunnel la chiesa italiana dev’essere la guida non solo spiritualmente ma anche materialmente fungendo da stimolo ai giovani ad occupare spazi di libertà e di autonomia, di cui il lavoro è uno dei momenti principali della vita di un essere umano. Perché, secondo il sacerdote, crea autostima ed educa alla vita. A patto che il riferimento di ciascuno di noi sia sempre la Dottrina sociale della chiesa, sottolineando l’importanza della formazione professionale. Inoltre un cenno è stato fatto ai grandi cambiamenti in atto, primo fra tutti la riforma federale dello Stato incentrata, a suo parere, sulla solidarietà Nord-Sud senza contrapposizioni divisorie. Durante il meeting sono state affrontate tematiche sulla cultura d’impresa e normative sulla creazione e gestione della stessa, con il racconto di varie esperienze vissute dagli stessi partecipanti.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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