Per chi non lo conosceva è stato uno degli artefici nel centro jonico dell'abolizione del famigerato tributo 660 prima come fondatore del Mab (Movimento autonomo di base) e poi come Mac (movimento autonomo dei cittadini). Con la sua tenacia era riuscito a tenere testa al Consorzio di bonifica Bradano Metaponto, grazie all'esperienza maturata su questo fronte, forte di una sterminata raccolta di leggi, pareri della dottrina, sentenze di merito, di legittimità e del giudice delle leggi, sulla vessazione con la quale l'Ente consortile chiedeva a tutti i cittadini non solo del centro jonico ma di tutto il Metapontino di pagare il contributo 660 sulla bonifica urbana, retaggio degli anni '30. Fu lui a mettersi a capo di un comitato che poi divenne nel tempo una rivolta dei cittadini, a cui si accodò successivamente la politica con ordini del giorno, mozioni e raccolta firme in quella che egli stesso chiamava persecuzione nei confronti del contribuente. Il tutto perchè mancava il presupposto impositivo per il pagamento della gabella. Poi nel 2005, finalmente, dopo anni di battaglie civili il Consiglio regionale abolì il contributo 660 per gli immobili urbani per la gioia di tanti contribuenti che non si videro più recapitare a casa cartelle esattoriali e successivi fermi amministrativi di veicoli a motore da parte dell'Agente della riscossione, prima la Ritrimat e poi Equitalia, sui quali a Policoro in passato non mancarono momenti di tensione tra il mondo agricolo e quello istituzionale. La città di Policoro deve tanto a questo pensionato per la passione civile, sempre nell'ambito della legalità, con la quale ha coinvolto, in una città notoriamente "fredda", tutta la comunità su una questione di principio. Una sorta di Robin Hood contro lo sceriffo di Nottingham.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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