POLICORO – Se l’Epifania tutte le feste porta via, non c’è stato bisogno di aspettare la Befana per regalare un capo di abbigliamento ad un amico, persona cara o più semplicemente per arricchire il proprio guardaroba. Chi è riuscito a mettere da parte qualche soldino in questo periodo di vacche magre, ha fatto bene a non farsi prendere dal clima natalizio dove, tra auguri, cenoni e mondanità varia è rimasto al verde. I saldi del due gennaio in qualche attività commerciale sono già terminati. In uno dei 35 negozi del centro commerciale “Heraclea” ad esempio si vendevano scarpe a 9,90 per “liquidazione totale” e a momenti non c’erano nemmeno più le commesse: tutto esaurito. In qualche altra attività simile per rinnovo locale era tutto chiuso. In città più o meno l’andazzo è lo stesso, almeno dove ci siamo recati. In una nota marca di abbigliamento nazionale di via Siris martedì sera c’era la fila a misurarsi abiti scontati al massimo. E così su tutte le altre vetrine del “centro commerciale naturale” campeggiano prezzi stracciati con sconti di varia natura che arrivano fin oltre il 50%. La crisi si è fatta sentire nel 2010 e con la giusta freddezza non si vedeva l’ora che le feste finissero più o meno in concomitanza con la Befana per portare un po’ di ottimismo nelle famiglie di Policoro con compere materiali per sperare in un 2011 più felice o meno triste. Le polemiche sul posticipo dei saldi a dopo le festività natalizie, intercorso anche a livello nazionale, almeno nella città jonica si sono rivelate stucchevoli. Nel senso che senza sconti i manichini non sarebbero rimasti scoperti e gli affari non sarebbero andati a gonfie vele. Un esempio su tutti. Nella vicina Puglia già dopo Natale qualche vetrina esponeva vendite scontate senza aspettare il 6 gennaio, data fissata per l’inizio dei saldi, anticipandoli nei fatti. Se è vero com’è vero che l’anno ormai alle spalle è stato uno dei più difficili degli ultimi decenni, automaticamente la propensione al consumo delle famiglie italiane e del Sud in particolar modo, quest’ultima area della nazione con l’indice di povertà più alto, non aspettava momento migliore per acquistare. Anzi forse sarebbe più giusto allungare il periodo degli sconti magari anche ad altri mesi dell’anno, senza aspettare l’inizio e l’estate. E in questo però, almeno nel centro jonico, le associazioni di categoria dovrebbero battere un colpo. Finora sono state latitanti. Confcommercio riscatterà dall’Alsia il locale di piazza Eraclea a 15 mila euro più o meno, ma è in attesa di nuovo presidente dopo le dimissioni di quello storico Luigi Lavieri, e non si sa quando sarà eletto il suo successore. Come a dire: la sede fisica c’è ma manca l’anima. Per il resto solo l’Adiconsum si è fatta sentire. Ma è una goccia nel mare. Eppure parliamo di una città con 400 negozi di vicinato senza un riferimento credibile.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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