POLICORO – Il comitato No Triv. nello Jonico a
margine della manifestazione dello scorso 17 dicembre a Policoro fa il punto
della giornata: “C’è stata una grande manifestazione democratica e civile a
Policoro (Mt) contro le trivellazioni petrolifere in terra e mare.
Cittadini, associazioni, studenti e istituzioni locali. hanno sfilato in
6000 lungo le vie della città d'Ercole. Nella grande struttura del PalaErcole
di Policoro c’è stata una lezione di alto profilo sul petrolio e i rischi
collegati alle estrazioni petrolifere da parte della prof. MariaRita
Dorsogna (ricercatrice presso l’università della California di Los
Angeles). E’ stata una grande manifestazione unitaria e storica dove hanno
sfilato a fianco dei cittadini i comuni pugliesi, lucani e calabresi, la
provincia di Cosenza, Potenza, Matera e la regione Puglia con il presidente del
consiglio regionale Introna. Grande assente ingiustificata è stata la Regione
Basilicata (Il presidente De Filippo ha perso un’occasione per ascoltare e
dimostrare interesse le istanze dei cittadini). Una classe politica dirigente
(quella lucana) poca attenta ai bisogni delle popolazioni e che contrariamente
alle vocazioni del territorio ha fatto delle estrazioni petrolifere in terra
ferma una politica regionale che ha prodotto solo disastri economici e
ambientali (in 15 anni siamo diventati più poveri e più inquinati). Sulla
questione trivelle nello jonio ribadiamo che ci sono precise responsabilità dei
parlamentari lucani, calabresi e pugliesi che hanno appoggiato il decreto
Crescitalia del ministro Passera. Chi ha votato, firmato o semplicemente
approvato anche nelle commissioni industria e/o ambiente senza battere ciglio,
gli emendamenti energetici è responsabile di quello che sta accadendo oggi nei
comuni jonici. La democrazia è partecipazione e condivisione delle
scelte , oggi cittadini e istituzioni hanno siglato il protocollo di
HeraKleia (l’antica città greca dove oggi sorge Policoro) ,un
protocollo che impegna le istituzioni presenti con i comitati cittadini a
contrastare le trivellazioni in terra e mare nel golfo di Taranto e a
stabilire percorsi di sviluppo sostenibile. Sostenibilità è trarre
benefici dall’ambiente senza intaccare il futuro delle prossime
generazioni, è stato questo il messaggio del movimento studentesco jonico
fatto oggi alle istituzioni presenti. Cambiando le leggi in
materia energetica potremo avere sostenibilità e tutela degli interessi dei
cittadini (non quelli delle compagnie petrolifere). Cambiando le regole
ambientali e d economiche sulle estrazioni petrolifere così come
avviene in altre parti del mondo (dagli U.S.A alla Norvegia) i petrolieri
andranno via dai nostri territori da soli. Questo è solo l’inizio di una grande
battaglia di civiltà che le comunità joniche hanno intrapreso per difendere il
proprio futuro”.
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