POLICORO – “Quell’hotel è un
carnaio!”. Questa l’agghiacciante email arrivata in un hotel del centro jonico
da una turista che a sua volta l’ha ricevuta dalla concorrenza. La potenziale
turista voleva visitare Policoro e aveva chiesto un preventivo ad un albergo. Pronta
la risposta del titolare, ma poi quando la stessa turista si è rivolta ad altre
strutture ricettive del territorio per una comparazione del prezzo/qualità, è
arrivata invece anche uno spiacevole commento spregiativo di non soggiornare lì
perché l’accoglienza è poco urbana. A questo punto il titolare, al quale è
stato girato il commento, ha chiamato la signora tranquillizzandola che il suo
hotel ha una tradizione consolidata nel settore e fa della qualità nel senso
lato del termine il suo biglietto da visita. Al di là di quelle che saranno le
scelte della turista, il territorio non fa certamente una bella figura. La
concorrenza leale è fatta al rialzo e soprattutto sull’offerta del
servizio/bene e professionalità verso la clientela, e non su epiteti che
squalificano anche gli operatori del settore. Quello che si è verificato
l’altro giorno è un ulteriore elemento di eccessiva divisione, che sfocia
spesso, non è il primo caso, nella denigrazione e in una guerra tra poveri che
non giova a nessuno: accusante ed accusato.
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