mercoledì 15 maggio 2013

Due nuove unità nel corpo dei Vigili Urbani


POLICORO – Salvo Milazzo è un nome che la dice lunga sulle origini siciliane di un nuovo pubblico ufficiale della città jonica. A differenza di molti altri suoi corregionali che anche nelle fiction fanno il biglietto di sola andata tra Palermo e Milano, egli invece rappresenta l’eccezione. Dal 15 aprile scorso ha preso servizio presso la caserma Stoja-Guerra della Polizia locale di Policoro di via G. Fortunato. Grazie alla mobilità esterna tra Enti Locali è riuscito ad avvicinarsi alla sua terra natia dopo essere stato per diversi anni in servizio, sempre come Vigile Urbano, presso un paese dell’hinterland meneghino. Non è un vigile improvvisato, ma per vocazione. Formatosi professionalmente e umanamente tra i “ghisa” milanesi, ha portato una ventata di freschezza e novità nel corpo dei Vigili urbani spesso bistrattato per varie vicissitudini. Nell’espletare il suo ruolo non si è fatto condizionare dal motto “duro e puro padano”, ma anzi è un cultore della prevenzione. Prima di estrarre il blocco notes dalla sua divisa e scrivere la sanzione a chi vìola il codice della strada, ama avvisare. Se poi il conducente di un mezzo di locomozione persevera allora passa alle maniere forti. “Non tollero solo coloro i quali sostano negli stalli riservati agli abilmente diversi –confessa-, perché lo reputo un gesto scorretto e di inciviltà. Ho notato delle differenze enormi tra la Lombardia e qui. Da quelle parti c’è un maggiore rispetto della cosa pubblica, qui c’è più individualismo e rispetto delle regole solo a fasi alterne. Il mio compito non è quello di multare sempre e comunque, ma cercare il dialogo con il cittadino e fargli capire che se tutti rispettiamo le norme si vive meglio e c’è maggiore senso civico; oltre ad essere di esempio anche per i più giovani. Ci vuole un po’ di pazienza ma con la buona volontà sono sicuro di limitare al minimo le sanzioni che di per sé sono sempre antipatiche e dovrebbero rappresentare solo l’ultimo anello della catena del rapporto conducente-vigile. Siamo il primo presidio di legalità e dobbiamo evitare con il dialogo che si inneschi una spirale di indifferenza verso tutto ciò che ci circonda”. Tra le sue passioni c’è anche quella del calcio: è allenatore di un team composto da donne. Qui però è in buona compagnia visto che tra i suoi nuovi colleghi c’è anche Quinto, mister di una squadra di calcio giovanile, e di un suo ex collega dirottato in un altro ufficio pubblico, Martino, che in passato ha allenato anche una squadra di calcio a Rotondella. Milazzo però vuole fare squadra con il corpo e ci manca solo che proponga un ritiro in una cattedrale, magari Anglona, imitando il suo superiore presidente del Consiglio Enrico Letta. Insieme a lui, sempre con la mobilità volontaria, nello stesso periodo è stata immatricolata anche una vigilessa, la sig.ra Fagnano, che insieme al comandante Rosa Silletti è la seconda vigile in gonnella tra il corpo della Polizia municipale.   

Gabriele Elia
Fonte il Quotidiano della Basilicata

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