POLICORO – Salvo Milazzo è un
nome che la dice lunga sulle origini siciliane di un nuovo pubblico ufficiale
della città jonica. A differenza di molti altri suoi corregionali che anche
nelle fiction fanno il biglietto di sola andata tra Palermo e Milano, egli
invece rappresenta l’eccezione. Dal 15 aprile scorso ha preso servizio presso
la caserma Stoja-Guerra della Polizia locale di Policoro di via G. Fortunato.
Grazie alla mobilità esterna tra Enti Locali è riuscito ad avvicinarsi alla sua
terra natia dopo essere stato per diversi anni in servizio, sempre come Vigile
Urbano, presso un paese dell’hinterland meneghino. Non è un vigile
improvvisato, ma per vocazione. Formatosi professionalmente e umanamente tra i
“ghisa” milanesi, ha portato una ventata di freschezza e novità nel corpo dei
Vigili urbani spesso bistrattato per varie vicissitudini. Nell’espletare il suo
ruolo non si è fatto condizionare dal motto “duro e puro padano”, ma anzi è un
cultore della prevenzione. Prima di estrarre il blocco notes dalla sua divisa e
scrivere la sanzione a chi vìola il codice della strada, ama avvisare. Se poi
il conducente di un mezzo di locomozione persevera allora passa alle maniere
forti. “Non tollero solo coloro i quali sostano negli stalli riservati agli
abilmente diversi –confessa-, perché lo reputo un gesto scorretto e di
inciviltà. Ho notato delle differenze enormi tra la Lombardia e qui. Da quelle
parti c’è un maggiore rispetto della cosa pubblica, qui c’è più individualismo
e rispetto delle regole solo a fasi alterne. Il mio compito non è quello di
multare sempre e comunque, ma cercare il dialogo con il cittadino e fargli
capire che se tutti rispettiamo le norme si vive meglio e c’è maggiore senso
civico; oltre ad essere di esempio anche per i più giovani. Ci vuole un po’ di
pazienza ma con la buona volontà sono sicuro di limitare al minimo le sanzioni
che di per sé sono sempre antipatiche e dovrebbero rappresentare solo l’ultimo
anello della catena del rapporto conducente-vigile. Siamo il primo presidio di
legalità e dobbiamo evitare con il dialogo che si inneschi una spirale di
indifferenza verso tutto ciò che ci circonda”. Tra le sue passioni c’è anche
quella del calcio: è allenatore di un team composto da donne. Qui però è in
buona compagnia visto che tra i suoi nuovi colleghi c’è anche Quinto, mister di
una squadra di calcio giovanile, e di un suo ex collega dirottato in un altro
ufficio pubblico, Martino, che in passato ha allenato anche una squadra di
calcio a Rotondella. Milazzo però vuole fare squadra con il corpo e ci manca
solo che proponga un ritiro in una cattedrale, magari Anglona, imitando il suo
superiore presidente del Consiglio Enrico Letta. Insieme a lui, sempre con la
mobilità volontaria, nello stesso periodo è stata immatricolata anche una
vigilessa, la sig.ra Fagnano, che insieme al comandante Rosa Silletti è la
seconda vigile in gonnella tra il corpo della Polizia municipale.
Gabriele Elia
Fonte il Quotidiano della
Basilicata
Nessun commento:
Posta un commento