mercoledì 8 maggio 2013

Fragola Metapontino, Cia: aggregare prodotto e produttori


Anche la nuova edizione della manifestazione che ogni anno la Città di Policoro dedica alla fragola ha confermato che l’organizzazione delle filiere e l’aggregazione di prodotto sono le leve fondamentali per il rilancio della fragola di qualità del Metapontino come dell’intero comparto dell’ortofrutta lucana. A sostenerlo è Antonio Stasi, dirigente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori del Metapontino, riferendo che il quadro della situazione, è stato fornito dal Forum che la Cia ha tenuto a Napoli: calo produttivo tra il 25-30 per cento; concorrenza spietata con fragole vendute all’ingrosso ad un terzo del prezzo della “Candonga”; fragole spacciate per quelle del Metapontino. Le debolezze sono dunque riconducibili principalmente alla mancanza di un’organizzazione di vendita con un sistema produttivo polverizzato, all’assenza di certificazione volontaria, a costi di produzione elevati (60mila euro di investimento per ettari). Stasi fa i conti in tasca ai produttori del Metapontino: “per un ettaro di fragole bisogna investire anche 65 mila euro,; solo per trasporto ed imballaggio il costo è di 70-80 cent al kg. Se, dunque, si producono meno di 400 quintali ad ettaro e non si riescono a vendere ad almeno 2 euro al kg -sottolinea Stasi- ci rimettiamo. Il rischio -per la Cia del Metapontino- è pesante perché la fragola Candonga è un brand per il made in Basilicata. La costituzione di Organizzazioni di produttori, in grado di aggregare il prodotto, pianificare strategie competitive e sviluppare efficaci relazioni interprofessionali, resta – afferma Stasi - il principale impegno politico e professionale della Cia."

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