Fragola Metapontino, Cia: aggregare prodotto e produttori
Anche la nuova edizione della
manifestazione che ogni anno la Città di Policoro dedica alla fragola ha
confermato che l’organizzazione delle filiere e l’aggregazione di prodotto sono
le leve fondamentali per il rilancio della fragola di qualità del Metapontino
come dell’intero comparto dell’ortofrutta lucana. A sostenerlo è Antonio Stasi,
dirigente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori del Metapontino,
riferendo che il quadro della situazione, è stato fornito dal Forum che la Cia
ha tenuto a Napoli: calo produttivo tra il 25-30 per cento; concorrenza
spietata con fragole vendute all’ingrosso ad un terzo del prezzo della
“Candonga”; fragole spacciate per quelle del Metapontino. Le debolezze sono
dunque riconducibili principalmente alla mancanza di un’organizzazione di
vendita con un sistema produttivo polverizzato, all’assenza di certificazione
volontaria, a costi di produzione elevati (60mila euro di investimento per
ettari). Stasi fa i conti in tasca ai produttori del Metapontino: “per un
ettaro di fragole bisogna investire anche 65 mila euro,; solo per trasporto ed
imballaggio il costo è di 70-80 cent al kg. Se, dunque, si producono meno di
400 quintali ad ettaro e non si riescono a vendere ad almeno 2 euro al kg
-sottolinea Stasi- ci rimettiamo. Il rischio -per la Cia del Metapontino- è
pesante perché la fragola Candonga è un brand per il made in Basilicata. La
costituzione di Organizzazioni di produttori, in grado di aggregare il
prodotto, pianificare strategie competitive e sviluppare efficaci relazioni
interprofessionali, resta – afferma Stasi - il principale impegno politico e
professionale della Cia."
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