POLICORO - Imu, ovvero la
bestia nera dei cittadini, il balzello in cui se applicata senza le dovute
cautele esporrebbe le famiglie e le imprese ormai
aggredite dalla crisi in una
situazione insostenibile. Anche gli esponenti delle lista civica “Policoro è
tua”e“Policoro Futura” sostengono che «questo balzello è incostituzionale. -si
legge in una nota- Infatti, l'articolo 54 della Costituzione, sancisce il
principio secondo cui “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in
ragione della loro capacità contributiva”e in base a “criteri di
progressività”. Per questo motivo, l'Erario deve tener conto della posizione
sociale e dell'occupazione del proprietario e non può basare un'imposta sulla
rendita catastale di un'immobile. È vero –proseguono da Policoro è tua e
Policoro Futura- che si può pensare che una persona possieda una casa che
rispecchia la sua posizione di contribuente, ma soltanto se la casa non è stata
ereditata, o se la posizione del contribuente non si è modificata nel tempo, come
è accaduto negli ultimi anni con la crisi. Forse lo Stato avrà la possibilità di
risanare le sue casse, ma i cittadini non hanno più ossigeno e, se dovranno pagare
anche l'Imu crolleranno definitivamente; drammatica poi è la situazione degli
agricoltori, in cui di questa tassa andrebbe chiesta l'abolizione contro
"una tassa che il governo
nazionale fa intendere come
locale, ma che di municipale non ha nulla, visto che gli introiti maggiori
saranno destinati allo Stato. Perchè l'Imu non ha nulla di etico. Se le aziende
fossero sane e con bilanci in positivo, non avremmo nulla da eccepire. Ma, in momento
di crisi, così forte del settore, come può pensare il governo centrale di far
pagare centinaia e migliaia di euro alle aziende agricole. La tassazione le
metterebbe definitivamente in ginocchio e decreterebbe la chiusura
dell'attivita». Questa è la ragione per cui, Policoro
è tua chiede
all'amministrazione comunale di «cercare di fermare l'Imu, in quando
anticostituzionale. Policoro è tua e Policoro Futura, nelle persone di Antonio
Rizzo e Gianni Di Pierri, hanno deciso congiuntamente di presentare una
proposta che, sostanzialmente, sulla falsa riga di quella adottata dal Comune
di Pisticci, si chiede di abbassare per la prima casa l'aliquota da 0,4% a
0,2%, e con alcune detrazioni mirate,sostanzialmente si esonera i cittadini dal
pagamento dell'Imu identica proposta per le zone agricole. «Si cercherà –dichiarano
i due avvocati- di coinvolgere tutte le forze politiche, affinchè questa proposta
diventi la proposta unitaria di tutto il consiglio comunale di questa città,
nella consapevolezza che in questo momento difficile non possiamo lasciare sole
le famiglie, nella consapevolezza che queste manovre vadano a colpire sempre i
più deboli di cui noi vogliamo tutelare le tasche evitando di tassarne la prima
casa».
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