POLICORO – L’Imu (Imposta
municipale che ha sostituito l’Ici introdotta dal Governo Berlusconi nel
pacchetto sul Federalismo fiscale) non fa dormire sonni tranquilli ai
policoresi. Il 18 giugno è scaduto il termine per il pagamento del primo
acconto con le aliquote ministeriali fissate per quei Comuni che non avessero
ancora deciso le aliquote minime, tra cui anche Policoro. Però per il saldo di settembre/dicembre
Policoro Futura con il consigliere di minoranza Gianni Di Pierri e Policoro è
Tua con Ottavio Frammartino mettono le mani avanti sulle scelte che
l’Amminisrazione comunale potrebbe fare. In una conferenza stampa di mercoledì
27 in piazza Eraclea il primo ha spiegato che
l’aliquota sarà del 5% sulla prima casa e 0,86% sulle attività
produttive, dunque un salasso ancora più alto rispetto a quelle minime del
Governo del primo acconto. Secondo Di Pierri: “Non si possono mettere
indiscriminatamente le mani in tasca ai cittadini senza prendere in considerazione
altri interventi per ripianare il bilancio cittadino. Questo lo possono fare
dei tecnici come il Governo Monti, non chi ha promesso addirittura prima delle
elezioni di voler abbassare questa tassa. Quello che preoccupa di più è che la
Giunta non sia disposta a prendere in considerazione delle controproposte, come
quella protocollata da Policoro è Tua e Policoro Futura”. Nei prossimi giorni è
stata anche annunciata una campagna di volantinaggio per spiegare ai cittadini
cos'è l'Imu e quali contromisure possono essere prese. Sulla stessa lunghezza
d’onda Ottavio Frammartino: “Avere una casa non significa essere ricchi;
secondo in un momento come questo etica e politica ci dicono che dobbiamo
essere vicino alle famiglie colpite duramente da una crisi dalle proporzioni
epocali. Facile fare gli amministratori aumentando le tasse: questo lo fa un
governo tecnico, ma non un governo politico che aveva promesso su questo punto
che non avrebbe messo le mani nelle tasche dei policoresi. Le risorse vanno
recuperate da un’ attenta lotta all'evasione delle imposte locali e quella
degli oneri sulle concessioni edilizie. Noi calcoliamo che tale evasione superi
i quattro milioni di euro: basterebbe il recupero di un quarto di questi oneri
per compensare il mancato introito sulla proposta di riduzione ed esenzione presentata
in consiglio”.
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
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