Giunta regionale vara proposta su Consorzi Bonifica: ce ne sarà solo uno
Da tre consorzi di Bonifica, ad uno solo, con una
riduzione di organi e componenti per i quali è previsto un emolumento e un
ampliamento operativo delle competenze che, nel segno dell’efficienza, si
estende in modo esplicito alle funzioni di manutenzione produttiva, alle opere
di difesa del suolo e alla manutenzione del reticolo idrografico, e allarga
l’area di interesse a tutto il territorio, rispetto alle precedenti previsioni
che la limitavano solo alle aree rurali. Sono questi i tratti salienti della
proposta di riforma della legge sui Consorzi e le attività di bonifica (la
33/2001) licenziata questa mattina dalla Giunta Regionale, su proposta
dell’assessore ad Agricoltura e Sviluppo Rurale Rosa Mastrosimone, nell’ambito
del più generale processo di riforma della governance degli enti agricoli.
“Anche su questo settore – ha spiegato il presidente Vito De Filippo –
procediamo con gli stessi principi ispiratori di efficienza e razionalità che
abbiamo attuato nella riforma di altri enti. La fusione degli attuali 3
consorzi in un’unica realtà per un verso taglia in modo evidente i costi di
apparato recuperando risorse per gli interventi di scopo, per un altro
definisce meglio la missione del Consorzio individuando modelli tali da
garantire una maggiore operatività. E strutture leggere ed efficienti sono ciò
che una moderna concezione della governance richiede”. Il testo, che sarà ora
trasmesso al Consiglio, mantiene l’aggancio delle attività del Consorzio unico
al territorio, prevedendo che gli aspetti attuativi delle scelte siano
articolati sui tre tradizionali territori di Bradano e Metaponto, Vulture e
Alto Bradano e Val d’Agri, di cui vengono invece “tagliati” gli organi di
gestione politica. Quanto alla configurazione, il nuovo Consorzio unico sarà
più “azienda” e meno “ente” rispetto ai tre precedenti. In questo spirito
vengono rafforzate le competenze del direttore generale e anche il modello di
controllo si allinea alle nuove previsioni in termini di collegio dei revisori
dei conti, con un organismo composto dal presidente e da due componenti, scelti
tra gli iscritti nel registro dei Revisori Contabili. Una struttura più snella
negli organismi, come detto, ma che guarderà in modo più organico al
territorio. “In questa ottica – spiega l’assessore Mastrosimone – c’è la scelta
di ampliare la competenza dal solo territorio rurale al territorio tout court,
con il comparto agricolo che viene inquadrato sempre più come un valore, come
avviene, ad esempio, con la previsione esplicita che le operazioni di
competenza del Consorzio, in cui si inquadrano anche la manutenzione e difesa
del suolo, possano essere eseguite da agricoltori del comprensorio. Ciò che
presentiamo, insomma, è un sistema moderno nella governance e nella concezione,
che alleggerisce i costi della politica e vede nel mondo agricolo non un
comparto da sostenere, ma uno strumento di salvaguardia del territorio a
beneficio di tutti”.
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