POLICORO - Un Pronto
soccorso a cinque stelle, il secondo per grandezza di tutta la regione, in
grado di erogare prestazioni compatibili con l'enorme popolazione per cui è
stato concepito, su cui l'Azienda sanitaria materana ha recentemente investito
fior di quattrini, ma oggi mandato avanti da personale
ridotto al lumicino. Tanto
che, in caso di numerosi ricoveri concomitanti, potrebbe non essere garantito un
servizio efficiente. L'ennesimo paradosso della sanità materana riguarda il
modernissimo presidio, inaugurato un anno fa presso l'ospedale “Giovanni Paolo
II” di Policoro. Diamo un po' di numeri, per rendere meglio l'idea: Il Pronto
soccorso di Policoro si estende su mille metri quadri, un chilometro quadrato, suddivisi
tra 1 “Sala Triage”, dove viene valutata la gravità del ricovero per assegnare
una priorità d'intervento in base al codice cromatico. La Triage è suddivisa a
sua volta in due stanze, una di valutazione, dove il personale medico si avvale
solo di un pc ed una di primo accertamento, con elettrocardiogramma ed altri
strumenti di soccorso immediato. Poi c'è l'Energency Room, una Sala di
isolamento, dove si dovrebbero ricoverare i pazienti a rischio di contagio immediato,
spesso utilizzata (impropriamente) per le visite. Tre sale destinate alle
visite e quattro Posti di Osservazione breve (Ob), ubicati in due stanze distinte.
Una struttura davvero d'eccellenza, dotata di apparecchiature all'avanguardia, che
nel 2011 ha erogato 27mila prestazioni, mantenendo il trend invariato anche per
il 2012, in quanto ad oggi si registrano già 12mila prestazioni. E' come avere
una Ferrari da 350 cavalli senza un numero adeguato di piloti per farla correre
al massimo; anzi rischiando di sovraccaricare quelli disponibili, fino al
rischio di far uscire l'auto fuori strada, con danni al mezzo ed a chi lo
guida. Una metafora semplice, ma molto appropriata per definire il Pronto
soccorso più attrezzato della provincia di Matera, divenuto punto di
riferimento non solo per il Metapontino ed il suo straordinario carico
antropico estivo, con una popolazione che nella bella stagione quadruplica i suoi
numeri. In più Policoro è divenuto, giocoforza, un punto di riferimento anche
per la Calabria jonica, da quando il presidio ospedaliero di Trebisacce (Cs) ha
ridotto notevolmente la sua attività, e per la Collina materana, da quando i
due ospedali di Tinchi e
Stigliano sono divenuti
presidi distrettuali di cura, senza Rianimazione e Pronto soccorso attivo. Ad
oggi, in questa grande e nuova struttura, lavorano tre unità infermieristiche, cinque
medici e un solo Operatore sanitario, quando servirebbero almeno 4/5
infermieri, 8 medici ed almeno 3 Oss. Davvero pochi, per garantire un servizio
efficiente e sicuro, considerando che si ha a che fare con la vita umana. La
risposta dell'Azienda sanitaria materana è stata di non rinnovare gli incarichi
in scadenza a maggio scorso, tanto da indurre il sindacato Nur-Sind a
presentate un esposto alla Procura della Repubblica di Matera, per potenziale
abbandono di incapace. A farsene estensore è stata l'infermiera del Nur-Sind,
Patrizia Ferrari Fiore, che parla al Quotidiano di un servizio «non in grado di
garantire l'assistenza a tutti i pazienti. Bastano pochi ricoveri contemporanei
(piuttosto probabili soprattutto in estate) e si potrebbero verificare vuoti di
assistenza. Se un'infermiera -racconta Ferrari Fiore- è costretta ad
allontanarsi temporaneamente da un paziente per assisterne un altro, e quello
lasciato solo cade, batte la testa e muore, chi ne risponde? Intanto l'afflusso
al Pronto soccorso va via via aumentando, anche a causa della rimodulazione
della rete ospedaliera, sia della Basilicata che della limitrofa Calabria,
nonché dell'avvicinarsi delle stagione estiva. Ma la carenza è ormai presente in
tutti i reparti, in alcuni come ad esempio Pneumologia, i turni sono fatti giorno
per giorno. Poi c'è la carenza di personale di supporto (Oss), in tutti i reparti,
con un solo operatore a turno e, durante la notte a Policoro, vi è solo l'Oss
del Pronto soccorso in tutto l'ospedale. Poi ancora Postazioni del 118 inidonee
ad ospitare il personale sanitario, a Tinchi la postazione senza finestre è
invasa da scarafaggi e topi. Tutte queste problematiche sono state più volte
segnalate -conclude- e addirittura, per la questione del Pronto Soccorso, è
stata fatta una denuncia alla Procura della Repubblica, ma ad oggi nulla è
cambiato». Una situazione che, spesso, finisce in problemi di pubblica
sicurezza, quando i parenti delle persone ricoverate perdono la pazienza ed
aggrediscono il personale medico, ritenuto colpevole di ritardi nel soccorso
dovuti, invece, alla cronica carenza di unità. «Tante volte -conclude Ferrari
Fiore- veniamo accusati di essere incompetenti, aggrediti anche fisicamente senza
la possibilità di chiedere aiuto alle guardie giurate, ridotte anche loro al
minimo. In tante circostanze avremmo voluto chiamare i carabinieri, ma non lo
abbiamo fatto solo per comprensione e spirito di collaborazione con chi si
lamentava di una situazione oggettiva». I paradossi della gestione finanziaria
della sanità materana.
Fonte
Il Quotidiano della
Basilicata
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