lunedì 18 giugno 2012

La Giornata del vento a Policoro. Vendola e De Filippo disertano


Erano attesi entrambi a Policoro, il vicino pugliese e l’ospite lucano, ma alla fine dei due non si è presentato nessuno. Hanno declinato l’invito Nichi Vendola e Vito De Filippo attesi ieri mattina al Resort Marinagri per il convegno organizzato dall’Associazione nazionale energia del vento per la decima Giornata mondiale del vento, col patrocinio dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e l’adesione del Presidente della Repubblica sul tema “fonti rinnovabili: gli obiettivi comunitari al 2020”. L’associazione che riunisce oltre 2.500 protagonisti del comparto energetico eolico nazionale, tra cui produttori e tecnici di settore operanti sia in Italia che all’estero, quest’anno ha scelto la Basilicata per una cinque giorni di incontri, eventi mondani e attività ricreative rinfrescati dalla brezza dello Ionio. Aveva già annunciato l’intervento dei due governatori ma sembra che le agende di entrambi fossero già piene. L’unico rappresentante istituzionale locale presente a prendere la parola è stato quindi il presidente del consiglio comunale di Policoro, Gianluca Modarello che ha manifestato il suo personale parere positivo nei confronti della risorsa vento, risorsa di energia pulita e con grandi potenzialità in termini di crescita, di occupazione ed anche di turismo. Quindi la discussione si è concentrata su temi d’interesse nazionale. Simone Togni, presidente dell’Anev ha coordinato e introdotto il convegno, sottolineando come in questo periodo il settore eolico sia carente di un quadro normativo certo, a causa del ritardo nel recepimento del decreto legislativo sulle rinnovabili e come le istituzioni stiano trascurando le prospettive di sviluppo di questo comparto. Dal 2008 la Uil sigla periodicamente un protocollo con Anev, ma negli anni la situazione è purtroppo mutata. Fino al 2010 quando si parlava di eolico, lo si celebrava come eccezione e controtendenza rispetto alla crisi economica generale del Paese. Le rinnovabili rappresentavano l’unico settore in crescita e con buone prospettive occupazionali. Oggi non è più così». Ha commentato Paolo Carcassi, segretario confederale della Uil. «L’Italia contrariamente al resto dell’Europa e del Mondo, non ha colto un aspetto fondamentale, ovvero che
produrre energia significa essere protagonisti dello scacchiere internazionale,
significa indipendenza e significa creare posti di lavoro. E’ necessario valorizzare l’operato degli imprenditori dell’eolico che hanno un ruolo fondamentale nell’avvio di questo sviluppo». Massimo Derchi, amministratore
delegato di Erg ha così espresso le sue posizioni: «Siamo in attesa da un anno di un quadro regolatorio che dia all’imprenditore certezze laddove si investano dei capitali. Solo in un contesto di stabilità della normativa sarà possibile realizzare progetti in Italia che, non dimentichiamolo, necessitano di manodopera sia nella fase di costruzione che nella gestione. Il decreto ministeriale sulle rinnovabili deve uscire per consentire finalmente alle imprese di fare progetti a lungo termine». Ultimo intervento in scaletta quello di Chiara Vergine, Responsabile dell’Ufficio Connessioni di Terna che ha quindi spiegato la loro strategia per gli anni a venire. «Abbiamo come obiettivo uno sviluppo della rete tale da rimuovere le congestioni, utilizzando anche soluzioni innovative come i sistemi di accumulo, e garantire la connessione alla rete migliorando il coordinamento tra gestore e enti preposti
all’autorizzazione».

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

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