POLICORO – Nello scorso week-end, precisamente sabato e domenica 17/18 marzo, presso il centro velico Aquarius di Torremozza in Policoro è stato organizzato un seminario sull’obesità infantile rivolto ai docenti provenienti dalla vicina Puglia sotto la supervisione del Prof. Marino Pelli, responsabile del Miur pugliese. Tra i relatori il medico Bartolomeo Giorgio del Centro disturbi dell’Asl di Bari: “I disturbi dell’alimentazione nascono dalla mente e dai problemi che ciascun essere umano si porta dietro. Questi hanno l’effetto moltiplicatore delle grandi abbuffate. L’anoressia e la bulimia sono disturbi molto diffusi nella popolazione italiana. Per quanto riguarda la prima colpisce una fascia di età dai 12 ai 25 anni dallo 0,5 allo 0,7% con le donne che sono le più esposte; la bulimia invece si attesta sull’1,2% di una popolazione tra i 18 ai 35 anni ed è bilanciata; mentre i disturbi di alimentazione incontrollata tocca una popolazione ancora più vasta e fino a 60 anni circa ed il 15%. I fattori scatenanti dipendono per un 25% dall’aver subito violenza fisica o morale e poi ci sono il rincorrere il mito di un’immagine corporea perfetta, soprattutto per le donne. Terapie generiche e di gruppo non esistono ma dipende da caso a caso come intervenire. Sicuramente seminari come quello odierno servono ai docenti quantomeno per spiegare la portata del fenomeno e come approcciarsi con gli studenti”. La pediatra Rosanna Lobasso, della stessa azienda barese, ha invece snocciolato i dati poco entusiasmanti in base ai quali le Regioni del Sud vedono crescere i bambini obesi e in soprappeso di un 21% i primi e 24% i secondi con una dieta mediterranea che viene male intepretata e applicata: “Abbiamo iniziato in Puglia un ciclo di incontri con le scuole e associazioni sportive proprio per focalizzare l’attenzione sulla necessità di far svolgere attività sportive ai nostri ragazzi. Lo sport può correggere disfunzioni alimentari; anche se è bene ricordarlo evitare cibi grassi, soprattutto quelli industriali, bevande gassate e dolci e sostituirli, come vuole la piramide alimentare della dieta mediterranea, con frutta e verdura aiuta i giovani e prevenire i rischi di obesità e li abitua ad uno stile di vita sano. E in questo qualche lacuna la riscontriamo tra i genitori, i quali sono male informati su cosa far mangiare ai propri figli. Da qui gli indici elevati di obesità infantile e soprappeso. Noi consigliamo una sinergia tra scuola, famiglia e associazioni sportive dove i ragazzi possano crescere sani, forti e belli in una rete di relazioni umane costruttive dove mangiare bene e sudare”.
Gabriele Elia (il Quotidiano della Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento