giovedì 1 marzo 2012

Assemblea Avis. Mancino: “Troppa disaffezione in città per la cultura del dono del sangue”



POLICORO – Strano a dirsi ma in una città di 16 abitanti come Policoro il numero dei donatori di sangue e di partecipazione alle attività sociali è tra le più basse della Lucania. All’assemblea annuale dell’Avis (Associazione volontari donatori di sangue) tenutasi sabato 25 nell’auditorium della Bcc, Cassa rurale ed artigiana di Castellana Grotte, filiale di Policoro in corso De Gasperi, la presidentessa cittadina Maria Rosaria Mancino ha rilanciato a distanza di un anno l’appello ai suoi concittadini ad iscriversi all’associazione o come volontari o come donatori: “Ci sono delle gravi difficoltà –ha ammonito- nell’espletare una missione alta e nobile come quella di aiutare chi ha bisogno di trasfusioni. Manca la periodicità delle donazioni che dovrebbe essere 4 volte l’anno per i maschi e tre per le donne in età fertile. Purtroppo non riusciamo a capire il perché di tanto distacco da parte dei cittadini di Policoro. Eppure la dove c’era la possibilità di rendere le nostre attività visibili non ci siamo tirati indietro. In molti eventi di grande partecipazione siamo stati presenti: il festival della musica Blues e la StraHerakleia ad esempio. Il progetto sociale “Goccia su goccia insieme si può” in un istituto scolastico non ha generato l’effetto sperato avendo registrato un basso tasso di interesse”. Ma la Mancino non si perde d’animo: “Riproporremo il progetto in un’altra scuola, continueremo ad essere presenti alle manifestazioni culturali che si organizzeranno e l’attività di sensibilizzazione le implementeremo con un convegno sull’importanza della trasfusione: il dono del sangue è dono di vita”. Inoltre durante la serata lo stato maggiore dell’Avis si è augurato che, nonostante i tanti problemi, Policoro possa avere un secondo punto trasfusione i cui primi contatti ci sono già stati tra il presidente regionale Genesio Di Stefano e il sindaco uscente Nicola Lopatriello. E’ stato poi illustrato ai presenti/soci il nuovo codice etico dell’associazione e il nuovo regolamento da applicare alle 118 sedi regionali. Il giovane presidente provinciale Luigi Gravela ha invitato i volontari a non mollare e mettersi tutti in discussione davanti alla “freddezza” di una città di fronte ad un tema così vitale per l’essere umano, cercando di capire i motivi di questa disaffezione dei cittadini verso la donazione del sangue. Un saluto è stato portato dal neo direttore amministrativo dell’Asm (azienda sanitaria materana) Pietro Quinto, il quale ha ricordato la grande mission dell’Avis, grazie alla quale da 7/8 anni nell’ospedale civile “Giovanni Paolo II” c’è il centro trasfusionale; anche se non tutto il personale sanitario spesso, come prevede la normativa, si mette a disposizione del donante. E su questo problema, sollevato durante i lavori dell’assemblea, ha sostento che si attiverà immediatamente con una comunicazione/circolare. L’ex assessore regionale alle Infrastrutture, Rosa Gentile, ha invece raccomandato l’Avis di continuare in maniera sempre più insistente sul solco tracciato dalla loro associazione e dal terzo settore lucano che prende il nome di coesione sociale, nel “credere in qualcosa per qualificare i servizi sociali alla persona e aumentare la qualità della vita dei lucani”. Infine Anna Durso ha letto i conti dell’associazione dai quali si evince una perdita dal conto consuntivo 2011 di 3023,00 euro.

Gabriele Elia (fonte il Quotidiano della Basilicata)

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