Riceviamo e pubblichiamo una nota di No Trivelle
nello Jonio
Con 11 permessi di ricerca in itinere e ben 6
compagnie petrolifere la distruzione del millenario mar Jonio dove si sviluppò
la Magna Grecia (culla della civiltà moderna) è purtroppo segnata.
Tra i primi responsabili di questo progetto c’è anche il premier Monti, capo del governo uscente che con il ministro Passera ha portato avanti con il decreto Crescitalia i vecchi progetti dei governi precedenti di trivellare il mar Jonio partendo dall'Adriatico per arrivare canale di Sicilia, per estrarre solo 7 settimane di greggio di fabbisogno nazionale. E’ indiscussa la partecipazione e la complicità degli schieramenti politici che hanno appoggiato questo governo e non da meno sono le responsabilità dei nostri ex responsabili in parlamento lucani che si sono distinti per il silenzio assenso sulla vicenda. Il prof Monti dovrebbe spiegare oggi ai giovani lucani a Matera come potrà mai l’economia basata sull’energia fossile portare benessere e sviluppo ai lucani e ai meridionali, dopo l’esempio di quello che avviene in Basilicata.Dove si sta distruggendo il patrimonio idrico di due regioni, l’agricoltura e il turismo. Semmai potrà fare una lezione sull’impoverimento di una regione per colpa delle estrazioni petrolifere, il dato Istat 2011 è chiaro, la Basilicata è la regione più povera d’Italia. Sicuramente il PIL del benessere dei lucani è venuto meno per la cattiva politica, per aver perso i finanziamenti OBT uno pari a 320 milioni di euro contro i 63 delle royalites del petrolio e perché queste strategie energetiche sul fossile minacciano irrimediabilmente le economie locali, per le quali il petrolio è altamente incompatibile. Il prof Monti dovrebbe spiegare invece il motivo per cui i petrolieri estraggono in Basilicata: le condizioni economiche e ambientali uniche al mondo favorevoli alle attività estrattive e alle compagnie petrolifere. Il perché inoltre si vuole estrarre poco greggio e di scarsa qualità dal nostro mar Jonio. Monti dovrebbe spiegare ai giovani lucani che esiste purtroppo una legislazione a favore dei petrolieri a partire dagli oneri irrisori di concessione che pagano per le istanze, alle royalites più basse del mondo che con le franchigie non permettono ai territori di avere compensazioni, alle regole ambientali che non esistono (trivellano ovunque e dovunque), per non parlare dei finanziamenti concessi ai petrolieri per trivellare (BEI e CIPE). Gradiremmo che il prof Monti, o chi per lui insegnasse ai giovani le energie rinnovabili eque e sostenibili, invece di ricorrere al fossile inquinante. Una specie di dittatura dell’energia gestita da pochi individui e che terminerà generando danni all’ambiente e alla salute delle persone. Vorremmo invitare infine il prof Monti in piazza Eraclea a Policoro, per spiegargli che in quel luogo nel 600 A. c. erano i cittadini a decidere insieme il futuro della Polis e della città senza imposizioni dall'alto, nella prima forma di democrazia del modo e che mai si sarebbero sognati di distruggere il mare, quale fonte di sviluppo economico eterno. Anche Pitagora si sarebbe indignato nel vedere che la sua scuola di matematica non è stata utile per portare benessere alla sua gente, nella speranza che invece il teorema della sostenibilità che la politica ignora sia messo in pratica e non resti sulle lavagne delle università .
Tra i primi responsabili di questo progetto c’è anche il premier Monti, capo del governo uscente che con il ministro Passera ha portato avanti con il decreto Crescitalia i vecchi progetti dei governi precedenti di trivellare il mar Jonio partendo dall'Adriatico per arrivare canale di Sicilia, per estrarre solo 7 settimane di greggio di fabbisogno nazionale. E’ indiscussa la partecipazione e la complicità degli schieramenti politici che hanno appoggiato questo governo e non da meno sono le responsabilità dei nostri ex responsabili in parlamento lucani che si sono distinti per il silenzio assenso sulla vicenda. Il prof Monti dovrebbe spiegare oggi ai giovani lucani a Matera come potrà mai l’economia basata sull’energia fossile portare benessere e sviluppo ai lucani e ai meridionali, dopo l’esempio di quello che avviene in Basilicata.Dove si sta distruggendo il patrimonio idrico di due regioni, l’agricoltura e il turismo. Semmai potrà fare una lezione sull’impoverimento di una regione per colpa delle estrazioni petrolifere, il dato Istat 2011 è chiaro, la Basilicata è la regione più povera d’Italia. Sicuramente il PIL del benessere dei lucani è venuto meno per la cattiva politica, per aver perso i finanziamenti OBT uno pari a 320 milioni di euro contro i 63 delle royalites del petrolio e perché queste strategie energetiche sul fossile minacciano irrimediabilmente le economie locali, per le quali il petrolio è altamente incompatibile. Il prof Monti dovrebbe spiegare invece il motivo per cui i petrolieri estraggono in Basilicata: le condizioni economiche e ambientali uniche al mondo favorevoli alle attività estrattive e alle compagnie petrolifere. Il perché inoltre si vuole estrarre poco greggio e di scarsa qualità dal nostro mar Jonio. Monti dovrebbe spiegare ai giovani lucani che esiste purtroppo una legislazione a favore dei petrolieri a partire dagli oneri irrisori di concessione che pagano per le istanze, alle royalites più basse del mondo che con le franchigie non permettono ai territori di avere compensazioni, alle regole ambientali che non esistono (trivellano ovunque e dovunque), per non parlare dei finanziamenti concessi ai petrolieri per trivellare (BEI e CIPE). Gradiremmo che il prof Monti, o chi per lui insegnasse ai giovani le energie rinnovabili eque e sostenibili, invece di ricorrere al fossile inquinante. Una specie di dittatura dell’energia gestita da pochi individui e che terminerà generando danni all’ambiente e alla salute delle persone. Vorremmo invitare infine il prof Monti in piazza Eraclea a Policoro, per spiegargli che in quel luogo nel 600 A. c. erano i cittadini a decidere insieme il futuro della Polis e della città senza imposizioni dall'alto, nella prima forma di democrazia del modo e che mai si sarebbero sognati di distruggere il mare, quale fonte di sviluppo economico eterno. Anche Pitagora si sarebbe indignato nel vedere che la sua scuola di matematica non è stata utile per portare benessere alla sua gente, nella speranza che invece il teorema della sostenibilità che la politica ignora sia messo in pratica e non resti sulle lavagne delle università .
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