POLICORO – La nuova formazione politica “Centro democratico” nata
appena due mese per volontà del Bruno Tabacci e alleata con il centro-sinistra,
ha dato vita a Policoro ad un convegno elettorale: “Agricoltura e
agroalimentare: nuove sinergie per il Metapontino” in vista del rinnovo del
Parlamento previsto per il 24/25
febbraio. Giovedì 14 presso la sala convegni di Padre Minozzi i
candidati alla Camera di Deputati, Vilma Mazzocco e Serafino Di Sanza, hanno
incontrato la città e discusso delle opportunità occupazionali e del futuro del
primo comparto dell’economia regionale, l’agricoltura, con l’arrivo di Orogel e
del gruppo Pfanner nel centro jonico. S. Di Sanza, già sindaco del centro
jonico e attuale consigliere provinciale, ha sottolineato come i produttori
agricoli potrebbero intensificare le colture e la vendita delle stesse ai due
colossi dell’ortofrutta, il primo riguarda il confezionamento di surgelati e il
secondo quello dei succhi di frutta, per dare più valore alle loro produzioni e
un invito alle imprese agricole a guardare a questi investimenti come
un’opportunità per il rilancio del settore agricolo. L’assessore regionale
all’Ambiente ed ex all’Agricoltura, Mazzocco, ha invece focalizzato il suo
intervento sulla necessità per le imprese del comprensorio che intensifichino i
conferimenti delle loro produzioni alle due realtà industriali di Policoro, per
abbattere la lunga catena della filiera che penalizza il primo stadio della
produzione a scapito di coloro i quali si limitano a commercializzare le
colture in loco, i quali con il minimo sforzo raggiungono il massimo dei
risultati in termini di profitto. Un altro dei punti salienti della sua relazione:
la mancanza di un’unica sinergia tra gli interventi dell’Unione europea,
filtrati dalla Regione, attraverso il Psr (Piano di sviluppo rurale), Fse
(Fondo sociale europeo) e Fesr (Fondo europeo di sviluppo rurale) gestiti in
compartimenti stagni dai vari assessorati senza tener conto, a suo parere, di
metterli a sistema e al servizio del mondo agricolo. Infine ha sostenuto che la
Regione ha detto no a due permessi per le introspezioni nel mar Jonio da parte
delle compagnie petrolifere e lo stanziamento di ingenti fondi regionali sia
sul fronte della depurazione delle acque pubbliche che della bonifica delle
aree industriali soprattutto di Tito Scalo e Valbasento. Tra gli spunti di
riflessione durante il dibattito quello del tecnico agricolo Felice Santagata,
secondo il quale ci si deve interrogare, alla luce dei due investimenti di cui
sopra, se bisogna continuare ancora nella produzione del fresco o puntare su
produzioni solo per l’industria.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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