POLICORO – Chi rappresenta L’Udc nel centro jonico? Domenica 10
febbraio presso l’Oro Hotel alla presentazione della lista alla Camera con
Palmiro Sacco, commissario regionale, in posizione utile per essere eletto non
c’era il segretario cittadino Antonio Mastrosimone né altri componenti del
direttivo locale. Assenza strana se consideriamo che le elezioni politiche sono
il momento più alto dell’attività politica di un partito o movimento.
Oltretutto era presente il massimo rappresentante lucano, il commissario di
partito appunto. La situazione dell’Udc di Policoro è una di quelle che fa
riflettere sull’impegno politico serio e vero di chi si vuole spendere per il
proprio territorio. Se facciamo un passo indietro ad un anno fa, l’Udc inaugura
la sezione nel dicembre del 2011 alla presenza trasversale di molti segretari
di partito o loro delegati. Tra i possibili ingressi anche il gruppo di “Città
Nuova”, alcuni dei quali sono, all’epoca, tesserati con il partito di Casini.
Infatti alle ultime regionali del 2010 c’è chi addirittura appoggia il
candidato Enzo Ruggiero (poi dichiarato ineleggibile della magistratura
ordinaria) e viene offerta la candidatura anche al fondatore di “Città Nuova”,
lista civica di maggioranza al Comune dal 2008 al 2011, Cosimo Ierone.
Quest’ultimo rinuncia ma comunque non fa mancare l’appoggio all’Udc e a
Ruggiero. Poi subito dopo nell’Udc succede qualcosa. Il gruppo dirigente
regionale guarda con diffidenza “Città Nuova” e fa di tutto per bloccarne il
passaggio nella formazione politica centrista. Nel frattempo Antonio
Mastrosimone prende in mano il partito diventando segretario e si allea alle
comunali con il centro-sinistra in linea così con la volontà del partito che
sia in Regione che nelle due Province è già forza di maggioranza. Al gruppo di
Ierone a questo punto non resta che continuare il progetto del grande centro,
senza l’Udc, con l’Api, Fli e Gianni Di Pierri. Si consumano le elezioni
amministrative con l’Udc che non riscuote un grosso successo non eleggendo
nemmeno un consigliere e tutta la coalizione di centro-sinistra esce sconfitta
dalle urne al ballottaggio del 20/21 maggio. Nel frattempo Enzo Ruggiero viene
dichiarato ineleggibile e decade da consigliere regionale, mentre Agatino
Mancusi lascia la poltrona di vice presidente della Giunta regionale perché
accusato da un pentito del Vulture di voto di scambio. L’Udc viene decapitato e
commissariato nei suoi vertici e sopravvive il solo Sacco, con Lindo Monaco
commissario nel materano. Ruggiero prende altre strade, è candidato con la
Destra alle politiche del 24/25 febbraio, e l’Udc è un partito da rifondare.
Però non si sa con quali attori. Antonello Ripoli (ex amministratore di “Città
Nuova”) viene legittimato domenica 10 febbraio proprio da Sacco con la sua
candidatura al Senato per la lista Monti per l’Italia (listone unico ma in
quota Udc) e con Ierone in cabina di regia, solo che in loco l’Udc diserta
l’incontro. Allora c’è da chiedersi: ma chi rappresenta l’Udc a Policoro? Una
volta la politica era inclusiva con le correnti che animavano congressi e
campagne elettorali, stando però sotto lo stesso simbolo; ora invece sembra
prevalere solo il personalismo di chi teme di perdere un potere che è solo
immaginario.
Gabriele Elia
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