Protesta silenziosamente da giorni davanti
al tribunale di Pisticci e di notte dorme in auto. La signora Anna Logiodice,
53 anni di Policoro, ha preso questa estrema decisione dopo che una causa da
lei intentata per stalking contro l'ex marito è stata
prescritta. «Non hanno nemmeno dibattuto
il caso -spiega la signora Logiodice- nonostante mi abbiano convocata qui a Pisticci,
in tribunale. Ma che mi chiamano
a fare? A cosa servono tutti gli inviti a
denunciare casi come il mio se poi noi donne non siamo protette e tutelate?». Accompagnata
solo da un cartello con su scritto: “Voglio giustizia adesso, non quando sono
al cimitero”, la donna, al secondo giorno di protesta, spiega di «aver ricevuto
tanta solidarietà dalla gente comune, da persone
che hanno subito preso a cuore questo caso
e vengono anche a trovarmi durante la giornata». Assenti, invece, le istituzioni:
«Non ho avuto alcune segnale dagli amministratori,dai politici, da un sindaco,da
un consigliere, da qualche assistente sociale e, soprattutto, da questo
tribunale. Il mio ex marito -prosegue- è già stato condannato nel 2008 per le
mie denunce relative ai maltrattamenti, io ho chiesto il
suo allontanamento, invece continuo a ritrovare
la sua presenza e questo mi fa violenza a livello psicologico. All'udienza di
mercoledì me lo sono dovuto pure trovare davanti. Nel 2011 ho denunciato altri
reati, senza considerare che non ottempera alle sentenze relative agli
alimenti. Ma tutto questo non basta affinché cambi qualcosa». L'episodio
dell'altra mattina, quella notizia di prescrizione, ha rappresentato la
classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Ho deciso di scendere a pian
terreno -aggiunge la signora Loiodice- ed iniziare una protesta che
sono determinata a portare avanti. I tempi
della giustizia, quando va bene, sono troppo lunghi e noi donne in queste situazioni
non siamo tutelate, anzi siamo costrette e doverci continuamente guardare le
spalle». La sua, in breve tempo,è diventata una battaglia dietro la quale possono
rivedersi tante altre persone. «Dietro di me -riferisce
con convinzione- c'è una marea di donne che
io so bene cosa prova. E' anche per loro che devo trovare la forza per continuare.
Voglio delle risposte e le voglio in questa vita. Mi sono stati riconosciuti dei
diritti e pertanto devo poter ritrovare la mia tranquillità, perché lo stalking
non è solo violenza fisica. Ci sono tanti modi per minacciare la nostra
serenità e noi dobbiamo essere tutelate per davvero. Diversamente le leggi
sullo stalking sono inutili e noi non possiamo avere fiducia nella giustizia ».
Sono le passate da poco le 18, quando un agente di polizia municipale, con molto
garbo e delicatezza, chiama il tempo chiedendo alla signora
Loiodice di uscire. «Ma domattina - promette
- sarò di nuovo qui, perché questa volta voglio delle risposte ed andrò fino in
fondo».
Fonte
Il Quotidiano della Basilicata
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