Fortunati i cittadini che camminano sui giacimenti di petrolio e gas. A
patto di lasciar perforare, estrarre, trasportare, vendere. Ed ecco che
gli automobilisti lucani, sicuramente avvantaggiati perché navigano
letteralmente sugli idrocarburi ma anche volenterosi perché lo lasciano
estrarre, avranno il loro bonus benzina di circa 100 euro l'anno. Andranno
infatti a loro ben 34 dei 38 milioni di euro corrispondenti alla quota di
royalties petrolifere maturate nel 2010. Solo 4 milioni di euro verranno
spartiti agli altri automobilisti italiani, meno fortunati quanto a
giacimenti ma governati dauomini spesso riottosi a lasciare perforare quel
che hanno. Tanto che lì rimarranno, in pratica, a secco di bonus. Lo
dispone il decreto varato (con grande ritardo: si veda Il Sole 24 Ore del
15 ottobre scorso) dai ministeri dell'Economia e dello Sviluppo, e
pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale per attuare l'articolo 45 della
legge "sviluppo" (la 99 del 2009) che prevede appunto la destinazione
a "bonus benzina" dell'aumento dal 7 al 10% delle royalties dovute allo
Stato sull'estrazione nazionale di idrocarburi in terraferma. Il decreto
conferma con poche varianti la bozza originale del procedimento,per il
quale gli enti locali avevano chiesto a vario titolo corpose modifiche.
Tutte in una direzione: allargare la platea dei beneficiari. Anche ai
guidatori dei ciclomotori con "patentino", anche ai territori che ospitano
ad esempio i rigassificatori. Anche alle regioni "limitrofe". Niente da
fare: chi estrae ha, chi non estrae non ha. Ma non basta: le regioni che
vedono maturare unbonus inferiore a 30 euro ad automobilista patentato
avranno il corrispettivo non sotto forma di bonus mirato, ma con
un'erogazione direttamente alla Regione, che potrà usare i fondi
praticamente in libertà, per iniziative a favore degli automobilisti.
Garanzia piena, invece, per i patentati della Basilicata. Il decreto
appena varato dispone che le cifre superiori ai 30 euro corrispondenti
alle royalties (accade solo lì) transiteranno direttamente dal Tesoro
agli automobilisti della regione, attraverso una "card" elettronica emessa
dalle Poste Italiane: circa 1oo euro, meno le spese per la card (stimate
tra 5 e 10 euro).
fonte
Federico Rendina
Il Sole 24 ore
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