Due esempi significativi di “turismo di ritorno”, o meglio di amore profondo per la terra di origine, posti all’attenzione dei convenuti della riunione annuale della Commissione dei Lucani all’estero. Il primo esempio, rappresentato da Mariangela Zito, boliviana di Bogotà che ha deciso di far crescere le proprie bambine, Martina e Daniela, gemelle di 14 anni, in Basilicata, iscrivendole alla scuola media di S. Giorgio Lucano, paese di origine del padre, Macario, da anni emigrato in Sudamerica. “Una scelta di vita appassionata e condivisa dall’intera famiglia – ha detto Mariangela Zito – dettata dal felice ricordo che è divenuto realtà per una terra, la Basilicata, della quale conserviamo tradizioni, modus vivendi e di cui apprezziamo la genuina bontà degli abitanti e della natura per molti versi incontaminata. La mia speranza – ha detto ancora Mariangela Zito – è che le mie figlie, terminate le scuole superiori scelgano di iscriversi all’Università della Basilicata, dando così il proprio contributo alla crescita ed allo sviluppo della regione”.
Attraverso un racconto per immagini curato da Giovanni Marino, è stata anche mostrata la storia di due giovani sposi americani, lui figlio di mamma di origini lucane, che lo scorso giugno hanno voluto celebrare il loro matrimonio a Sant’Ilario, grazie all’interessamento della Pro Loco e del suo referente, Franco Zaccagnino. La storia dei giovani, raccolta anche nel docufilm “da Sant’Ilario agli Usa…dagli Usa a Sant’Ilario”, è suggestiva quanto sorprendente.
“Dopo l’interessamento della mamma dello sposo – racconta Zaccagnino – in merito alle proprie origini e la visita in Basilicata dei sette nipoti (tra i quali lo sposo) della nonna, Donata Maria Telesca, emigrata nel 1907, all’insaputa degli sposi, la Pro loco di Sant’Ilario ha organizzato la cerimonia con le tradizioni di mezzo secolo fa. L’evento sta riscontrando un successo crescente sia in Italia che in America da dove stanno giungendo nuove richieste. Courtney e Josh hanno comunicato, un mese fa, alla Pro-loco, di essere in attesa di un figlio che, naturalmente, battezzeranno a Sant’Ilario”.
“Storie come queste – ha commentato Antonio Di Sanza, presidente della commissione lucani all’estero – oltre a ricordarci quanto profondo sia il legame tra la Basilicata geograficamente intesa, e ‘l’altra’ Lucania, quella nata con il processo di emigrazione, ci dimostrano che è possibile puntare su un fenomeno tutto nuovo, quello del turismo di ritorno, capace, se opportunamente sostenuto, di creare processi virtuosi”.
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