venerdì 18 febbraio 2011

La prevenzione come fattore di rischio contro l’infarto





POLICORO – Qual è il migliore amico del cuore? La prevenzione. Dovrebbe essere scontato ma così non è nella realtà se l’ipertensione è una delle maggiori cause, insieme al tumore, del decesso degli esseri umani. Il club Lions del centro jonico sabato sera 12 febbraio presso l’Heraclea hotel ha tenuto un focus: “Fattori di rischio cardiovascolare al maschile e femminile. Il ruolo dell’ipertensione arteriosa” nell’ambito della giornata nazionale “Porte aperte per il cuore”. Il sindaco facente funzioni del centro jonico, Rocco Leone (pediatra), nel salutare la platea ha ricordato come l’obesità sia il più alto fattore di rischio infarto, soprattutto per i più giovani. Il Direttore generale del Dipartimento salute della Regione, Pietro Quinto, ha anticipato l’iniziativa della giornata studio divulgativa nelle scuole e centri di aggregazione sociale per tracciare un percorso di prevenzione sulle malattie cardiovascolari e i suoi fattori di rischio. In secondo luogo il suo Dipartimento ha in programma una seconda iniziativa: “Quella di un percorso di correlazione tra il dolore toracico e il servizio Basilicata Soccorso del 118. Nel senso che sull’ambulanza, sia medicalizzata che non, si potrà effettuare l’elettrocardiogramma, poi il referto sarà trasferito elettronicamente alla centrale operativa e se si riscontrerà un principio di infarto, esso sarà “trombonizzato” per evitare i postumi e infine il ricovero in ospedale. Il tutto per ridurre i tempi agli infartuati. Tale campagna di sensibilizzazione l’abbiamo chiamata: “Batti cuore tempo”. Qualunque dolore toracico sarà curato in fretta. L’infarto è una patologia che se trattata subito dà esiti negativi: la prevenzione è lo strumento più straordinario per abbassare le statistiche dei numeri dei decessi”. Il cardiologo del nosocomio jonico “Giovanni Paolo II”, Luigi Truncellito, ha snocciolato i dati sui decessi: “il 28,8% delle donne muore per tumori, mentre una su due per malattie cardiovascolari. La percentuale è alta e in base alle proiezioni dell’Oms nel 2020, purtroppo, i dati sono destinati a salire. Mentre negli uomini dopo i quarant’anni i casi di decesso per infarto aumentano. Quando si avverte un dolore la prima cosa da fare è chiamare il 118 e mai recarsi al Pronto soccorso con la macchina privata. Purtroppo questa buona pratica a Policoro non viene osservata da tutti in quanto nell’ospedale locale solo 24 persone su 100 chiama il servizio dell’ambulanza”. Infine, tra i fattori di prevenzione Truncellito, che nel suo intervento ha lodato il lavoro del luminare Prof. Maseri –che tra le cause dell’infarto oltre all’occlusione dell’arteria ha scoperto anche quella del vaso spasimo della coronaica- “c’è quello di evitare il fumo attivo e passivo, la prima causa dell’infarto insieme al diabete, colesterolo”. In conclusione il Prof. Vincenzo Mallamaci ha sostenuto come siano 15 milioni gli italiani ipertesi, mal controllati e sottostimati che portano soprattutto gli ultrasessantacinquenni ad essere malcurati; e di come ci sia bisogno di sapersi misurare bene la pressione per capire le conseguenze di un cattivo stile di vita. Ha consigliato poi un’alimentazione equilibrata fatta di frutta, verdura e farinaci, evitando la carne rossa, da mangiare pochissime volte nell’arco di un mese. Il neo presidente del club di Policoro, Piermichele Lasala, ha illustrato il programma del suo mandato: un incontro su ambiente a turismo, già organizzato, quello sulla salute, e poi uno in programma sull’Unità d’Italia e un altro sul messaggio educativo nelle scuole; mentre Maria Martino ha tracciato in sintesi la storia dei Lions. Al tavolo dei relatori anche il medico Elio Lardo.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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